domenica 19 novembre 2023

I MIGLIORI DISCHI HEAVY METAL - CANNIBAL CORPSE Chaos Horrific

 È passato davvero molto tempo dall'ultima volta che ho pubblicato qualcosa sul Sabba Maledetto Metal Circle, il mio blog personale inaugurato in una fredda nottata di febbraio 2019, a causa dei miei impegni lavorativi e per la mia collaborazione con la webzine dedicata al mondo del metal underground Metalwave, che hanno assorbito gran parte del mio tempo.

È proprio per il ruolo di recensore che sto svolgendo con questa testata che oggi ho deciso di dedicare la sezione del blog che si occupa della recensione dei dischi che hanno segnato l'intera storia di questo genere, e nessun altro disco oggi meritava uno spazio particolare se non per Chaos Horrific, il nuovo capolavoro dei Cannibal Corpse pubblicato nel settembre di quest'anno.


Da sempre al centro di polemiche e controversie per via dei testi delle loro canzoni che descrivono con una precisione perversa stupri, omicidi, necrofilia, storie di serial killer ed altri argomenti rivoltanti, i Cannibal Corpse si sono aperti una tortuosa strada nei ranghi del death metal  più estremo e marcio che ci sia rimanendo come sempre fedeli ai canoni che guidano le redini della loro musica e anche con questo nuovo album le aspettative dei fan non sono state per nulla disilluse.

Le chitarre di Roba Barrett ed Erik Rutan sono, come c'era da aspettarselo, ineguagliabili: la tecnica è, come sempre, insuperabile; riff trituranti ed assoli pungenti come spine sono protagonisti di questo bagno di sangue musicale a cui fa contorno un basso cupissimo che con ogni corda sprigiona note "abissali" al minimo tocco di Alex Webster in grado di trasmettere una certa sensazione di disagio all'ignaro ascoltatore che si trova immediatamente spaesato al cospetto di così tanta furia.

Paul Mazurkiewicz si avventa sulle pelli con la forza di in ciclone, martellando con le sue bacchette un ritmo composto da una dose di blast-beat sparati all'unisono dando vita ad un movimento sismico apocalittico e tenendo il tempo ad una precisione microscopica mentre George "Corpsegrinder" Fisher emette un ruggito dissennato che nasconde parole che farebbero tremare convulsamente chiunque si trovi l'anima inquinata da questi versi carichi di ferocia.

Una cosa che personalmente apprezzo dei Cannibal Corpse è questa: ogniqualvolta che sfornano un album, qualsiasi esso sia, mantiene sempre la stessa sostanza, lo stesso stile, la stessa linea, lo stesso sound; senza, tuttavia, farsi mancare l'innovazione, i miglioramenti e la fantasia nella composizione che li ha resi la band più caratteristica e famosa in tutto il panorama death metal.

Chaos Horrific è un album veloce, cruento, che non concede all'ascoltatore un attimo di respiro che si trova catapultato in una realtà dove sbudellamenti, sangue e genocidi sono esposti attraverso l'esecuzione di note musicali sparate a 200 all'ora generando una tempesta sonora che travolge e distrugge qualsiasi cosa investa lungo il suo cammino: un vero e proprio massacro, una mattanza senza precedenti che soltanto una band del calibro dei Cannibal Corpse poteva mettere in luce comenesdun altro aveva mai osato fare!

I BRANI

Il primo brano che apre le porte di questa macelleria s'intitola Overlords Of Violence, una glorificazione agli artefici di massacri e stragi di massa che fa accapponare la pelle sin da subito, per poi passare attraverso l'indigeribile Frenzied Feeding e arrivando all'inquietante Summoned For Sacrifice, una cupa e sinistra traccia la cui storia ruota tutta intorno ad un oscuro rituale dove l'obiettivo è raggiungere una catarsi spirituale uccidendo una vittima facendola soffrire nei modi più atroci.

Blood Blind è un'angosciante analisi di una mente che viene permeata e lentamente invasa da un odio che si sviluppa e manifesta tramite le pulsioni omicide più efferate trovando sfogo solamente nella successiva Vengeful Invasion, un altro cocktail alimentato dai seguenti ingredienti: violenza, aggressività, brutalità e morte.

La sesta traccia è Chaos Horrific, title-track che racconta di una vicenda post-apocalittica dove la regola "mangia o sarai mangiato" diventar un mantra da seguire se si vuole evitare di diventare le vittime di zombie e cannibali, per poi riprendere con una nuova dose di torture tramite il settimana brano Fracture And Refracture.

L'album si conclude con gli ultimi scabrosi pezzi Pitchfork Impalement, Pestilential Rictus Drain Your Empty che concludono questo tour della morte dove restare sani fino alla fine richiede sforzi ai limiti dell'essere umano (visto che di umano non c'è assolutamente niente) per evitare la conseguente demolizione della propria mente succube di questa mattanza.

Chaos Horrific è l'ultima fatica dove i Cannibal Corpse ci dimostrano di riuscire ad evolversi professionalmente raggiungendo nuove vette sempre più alte per quanto si dica sulla capacità di innovarsi e di trovare nuove sperimentazioni musicali ma mantenendosi sempre sull'onda della musica brutale e sanguinaria da sempre marchio di fabbrica di una band che non ha mai regalato insoddisfazioni ai propri fan: bando alle ciance ora, una volta che avrete letto questa recensione seguite il mio consiglio di ascoltare Chaos Horrific traccia per traccia, minuto per minuto, fino alla fine e fidatevi se vi dico che non avrete alcun motivo di pentirvene per averlo fatto! 

LINE-UP

George "Corpsegrinder" Fisher, voce

Rob Barrett, chitarra

Erik Rutan, chitarra

Alex Webster, basso

Paul Mazurkiewicz, batteria


venerdì 1 luglio 2022

REPORTAGE ROCK THE CASTLE (24/06/2022)

 


Sono stati due anni molto difficili trascorsi per ognuno di noi fra le quattro mura delle nostre case,in cui chiunque ha avuto modo di impegnare il proprio tempo come meglio è stato possibile e di riflettere su gran parte degli aspetti della propria vita chiarendo definitivamente quali fossero i propri reali obiettivi e sogni intraprendendo così nuove strade per poter cambiare il loro corso.

In questo arco di tempo,uno dei maggiori settori colpiti dalla crisi è risultato essere quello degli eventi dal vivo che ha portato enormi perdite economiche per coloro che ci lavorano oltre che molti disagi per i fan di qualsiasi genere musicale.

È quindi dunque,con grande sollievo,vedere che il 2022 segna una grande ripresa dei concerti della nostra musica preferita ed io,ovviamente,non potevo di certo mancare al Rock The Castle del 24 giugno 2022 dove hanno suonato come headliner i leggendari Mercyful Fate i quali non mettevano piede sui palchi italiani da circa una ventina di anni.

Dopo aver preso il treno per Villafranca,mi dirigo sotto un sole estremamente cocente verso il Castello Scaligero giusto in tempo per vedere il primo gruppo della giornata;i formidabili Sadist saliti sul palco per presentare il loro nuovissimo full-length Firescorched e la loro biografia edita sotto la casa editrice Tsunami scritta da Massimo Villa intitolata Sadist – La melodia del Male.


I Sadist ci fanno scatenare con la loro setlist composta dalle tracce Accabadora,Seasons In Silence e Tribe,tutte accomunate dal classico stile sonoro della band: un sound veloce e tecnico che prende forma in un death metal a cui si mescolano vari elementi rubati dal complesso genere musicale progressive.
L’esibizione dei Sadist è breve e la band si ritira nel backstage per lasciare spazio ai Grand Magus,band svedese che prima di allora non avevo mai sentito nominare ma che è riuscita ugualmente a stupirmi ogni oltre aspettativa: un heavy metal classico che fonde insieme influenze stoner rock e doom metal è stato suonato davanti tutto il pit del Rock The Castle nei magnifici pezzi quali Gold And Glory,Steel vs Steel ed Iron Will.

Il pubblico riceve in maniera decisamente positiva il messaggio che i Grand Magus trasmettono ed al termine dell’esibizione,numerose corna sono state alzate verso l’alto fra numerosi applausi ed esultazioni,segno di grande soddisfazione dello spettacolo del gruppo.

Verso il tardo pomeriggio,una fitta cappa di nubi cala sopra il cielo del Rock The Castle quasi come se anche il firmamento volesse dare il benvenuto ai terrificanti Death SS,orgoglio italiano divenuto popolare nel giro dell’heavy metal mondiale per la loro musica a basa di testi ed atmosfere horror. A quanto è parso a me,la fama li precede: una volta saliti sul palco,corpsepaint,fuochi artificiali,teschi e donne che ballano nude sulle malefiche note di canzoni come Horrible Eyes,Zora,Kings Of Evil e Heavy Demons riempiono fanno da ingredienti durante tutta l’esibizione dei Death SS.


La band capitanata da Steve Sylvester riesce ancora una volta a dimostrare di essere all’altezza dei vari elogi che riceve dal pubblico metal soprattutto da parte dei più veterani che hanno seguito,seguono e – si spera! – seguiranno i Death SS con passione e devozione verso questa band che ha scritto diverse pagine della storia dell’heavy metal italiano.

Verso le 17.45,i Death SS ci salutano per lasciare spazio ai diabolici Venom,gruppo che con l’inarrivabile disco Black Metal del 1982 entrò fra i mostri sacri del metal per aver dato vita ad un genere contribuì a dare al metallaro medio la sinistra e presunta fama di adoratore del Demonio.

La foga con cui i Venom si esibiscono sul palco è immensa: una batteria che non sbaglia un colpo e riff di chitarra graffianti vicini all’hardcore punk fanno seguito alla voce di Cronos che divide la sua ora di esibizione fra un paio di canzoni degli ultimi lavori e le classiche tracce divenute intramontabili come Welcome To Hell,Bloodlust,In League With Satan,Black Metal e Countess Bathory.


Il pubblico si prostra davanti a questi giganti protagonisti del metal nei suoi anni d’oro,salutandoli con grande umiltà alla fine della loro performance per prepararsi ad accogliere i Blind Guardian,band capostipite del power metal che riceve i propri fan con vivacissimi assoli di chitarra e frizzanti rullate di batteria che accompagnano la stupenda voce di Hansi Kürsch.

Into The Storm,Black Chamber,Ashes To Ashes,Mirror Mirror e Valhalla sono solo alcuni dei magnifici pezzi con cui i Blind Guardian ci hanno deliziato in questa stupenda giornata dedicata interamente alla musica metal.


Il sole tramonta e scende la sera e finalmente,il gruppo più atteso di tutto il Rock The Castle del 24 giugno si prepara a fare la sua apparizione.

Dopo quasi una ventina di anni di assenza sui palchi d’Italia,i Mercyful Fate guidati dall’inquietante e carismatico frontman King Diamond tornano più coinvolgenti e carichi che mai quasi come se 39 anni dal primo debutto non fossero passati per nulla: le dita di Hank Shermann volteggiano sulle corde della sua chitarra con una velocità ed una maestria fuori dal comune mentre King Diamond,con la sua voce innata sprigiona acuti che gli hanno fatto aggiudicare il posto fra i migliori vocalist dell’heavy metal cantando le immancabili pietre miliari A Corpse Without Soul,Black Funeral,A Dangerous Meeting,Melissa,Come To The Sabbath e Satan’s Fall.



L’atmosfera creata dai Mercyful Fate fa avvertire nell’aria un qualcosa di mistico,arcano e magico incantando i vari fan emozionatissimi di trovarsi al cospetto di una delle più grandi band di tutta la storia della musica metal.

È ormai mezzanotte passata quando anche i Mercyful Fate chiudono la loro tetra ed oscura performance salutando il pubblico del Rock The Castle che si congeda pienamente appagato per essere stato partecipe di una giornata dove il metal ha dominato le ore attorno alle storiche mura del Castello Scaligero trasmettendoci i brividi e le emozioni che noi metallari conosciamo bene. Congratulazioni all’intero staff del Rock The Castle per averci regalato una giornata che dopo due anni di fermo a causa dell’emergenza sanitaria ci serviva assolutamente: arrivederci a presto ed in bocca al lupo per la prossima edizione!

 
















domenica 8 maggio 2022

BELPHEGOR - L'orgia delle vergini di Lucifero

 


Oscenità,violenza,depravazione e follia: sono questi gli ingredienti che hanno fatto della musica dei Belphegor la più malata,marcia e diabolica del panorama heavy metal giunta alle masse con ben undici album tutti intrisi delle note lerce e malate che ben caratterizzano le sonorità della band.

I Belphegor furono evocati dalle più agghiaccianti profondità degli Inferi in un cupo autunno del 1991 a Salisburgo dalla mente perversa di Helmut Lehner che assumerà il ruolo di cantante e chitarrista all’interno del gruppo.

Nel 1992,i Belphegor esordirono nella scena metal austriaca con il demo Bloodbath In Paradise facendosi subito notare nell’ambiente underground grazie allo spaventoso muro sonoro generato da un feroce assalto di blast-beat talmente potente da scuotere la cassa toracica di chiunque avesse l’occasione di ascoltare il disco.

Nel 1994,i Belphegor pubblicarono il secondo demo Obscure And Deep e l’anno seguente la Lethal Records commissionò la band per l’uscita del demoniaco The Last Supper,il primo lavoro ufficiale della band: una pesante scossa aveva appena stravolto la superficie della Terra e le sue fondamenta,e fuoriusciti dalla crepa che si era appena aperta vi erano tutti gli orrori che l’Inferno ha da offrire e tramite i Belphegor si sarebbero riversati sull’umanità impedendoli di godere per sempre della luce del sole.


THE LAST SUPPER,BLUTSABBATH,NECRODAEMON TERRORSATHAN E LUCIFER INCESTUS: L'ORGIA DELLE VERGINI DI LUCIFERO

Firmato il patto di sangue con la Lethal Records,i Belphegor,nel 1995,pubblicarono sotto di essa il primo full-length The Last Supper,disco che sarà ricordato anche in futuro per i suoi riff malsani,colpi di batteria maciullanti e per il ruggito di Helmuth che si esprime con bestemmie e profanità di ogni tipo in tracce come The Last Supper,Obscure And Deep e Krucifixion.

Nel 1997,i Belphegor produssero il secondo album ufficiale Blutsabbath,disco che accrebbe la fama satanica ed anticristiana del gruppo,questa volta espressa attraverso canzoni del calibro di Purity Through Fire,Behind The Black Moon e Blutsabbath eseguite durante il tour di promozione dell’album dove i Belphegor si esibirono in spettacoli osceni ai limiti del delirio abbondanti di teschi,iconografia blasfema ed un’abnorme quantità di sangue.

L’autunno del 2000 rivide i Belphegor alle prese con la pubblicazione di Necrodaemon Terrorsathan,in cui i Belphegor riversarono tutto il loro odio contro il potere del Vaticano attraverso i mefistofelici pezzi Necrodaemon Terrorsathan,Vomit Upon The Cross e Diabolical Possession che la band fece diventare immancabili a tutti i loro concerti.

Ma è nel 2003 che i Belphegor raggiunsero l’apice con il perverso Lucifer Incestus,il lavoro più marcio,depravato e scellerato di tutta la loro carriera musicale ricordato ancora oggi per le tracce come The Goatchrist,Demonic Staccato Erection e Lucifer Incestus i cui riff oscuri ed i colpi di batteria infernale hanno fatto esaltare le folle accorse a vedere i loro spettacoli dal vivo durante le varie tappe della tournée di presentazione dell’album.

A questo punto,i Belphegor ormai divenuti un gruppo di spicco nella scena extreme metal,saldarono ancora di più la loro terribile morsa che avevano nel mondo della musica pubblicando Goatreich – Fleshcult nel 2005.


LA LIBIDO BLASFEMA: GOATREICH – FLESHCULT,PESTAPOKALYPSE VI,BONDAGE GOAT ZOMBIE E WALPURGIS RITES – HEXENWAHN

Nel 2005,i Belphegor sfornarono tramite la Napalm Records il disco Goatreich – Fleshcult che divenne apprezzato per le famose canzoni Bleeding Salvation,Goatreich – Fleshcult e Swarm Of Rats.

L’anno seguente,la band pubblicò Pestapokalypse VI anch’esso promosso a pieni voti grazie alle tracce di tutto rispetto quali Belphegor – Hell’s Ambassador,Angel Of Retribution e Pest Teufel Apokalypse.

I Belphegor tornarono a vomitare profanità e aberrazioni successivamente nel 2008 con Bondage Goat Zombie,disco che sollevò le lodi da parte dei fan soddisfatti di prendere parte all’ascolto di capolavori come Bondage Goat Zombie,Sexdictator Lucifer e Shred For Sathan.

Anche il 2009 si rivelò un anno molto prolifico per i Belphegor che li rivide di nuovo insanguinati sui palchi per promuovere il disco Walpurgis Rites – Hexenwahn che riuscì a totalizzare un alto numero di consensi grazie a Walpurgis Rites,Der Gestertreiber e Hexenwahn – Totenkult.

Il demoniaco accordo stipulato diciotto anni fa aveva dato i suoi frutti: il Signore degli Inferi aveva fatto dei Belphegor una delle band più acclamate del metal estremo e loro lo ricambiavano profanando la Terra con tutte le nefandezze che riuscivano ad evocare con la loro musica,continuando anche nel 2011 quando diedero inizio ad una nuova era di piaghe con l’album Blood Magick Necromance.


ULTIMI ANNI

I Belphegor tornarono a fare notizia nel 2011 con il nuovo disco Blood Magick Necromance,mentre nel 2014 pubblicarono il decimo disco della loro carriera Conjuring The Dead.

Nel 2017,i Belphegor fecero menzionare il loro nome sulle riviste e siti che trattano di metal per aver annunciato il nuovo lavoro Totenritual mentre nel giugno del 2022 è prevista l’uscita del dodicesimo full-length The Devils messo al corrente con il singolo Totentanz – Dance Macabre.

Emersi dalla più nera bolgia del Tartaro in quel cupo autunno di trentuno anni fa,i Belphegor sono tutt’ora riconosciuti come una delle band più sacrileghe del panorama estremo e con questo nuovo album in arrivo ci riserveranno sicuramente una nuova ondata di depravazione,oscenità ed anticristianità come solo le vere band black metal sanno fare,rendendo ancora una volta fiero il Re di tutti gli Abomini che in questi lunghi anni non si è mai pentito di aver scelto questa famelica band per la divulgazione del suo messaggio alla stirpe umana.


LINE-UP
Helmuth Lehner,voce e chitarra
Sigurd,chitarra
Bernth,guitar session
Serpenth,basso
Martin "Marthyn" Jovanovic,batteria

DISCOGRAFIA
The Last Supper,1995
Blutsabbath,1997
Necrodaemon Terrorsathan,2000
Lucifer Incestus,2003
Goatreich - Fleshult,2005
Pestapokalypse VI,2006
Bondage Goat Zombie,2008
Walpurgis Rites - Hexenwahn,2009
Blood Magick Necromance,2011
Conjuring The Dead,2014
Totenritual,2017
The Devils,2022






 










lunedì 14 marzo 2022

KREATOR - I rivoluzionari del thrash metal

 


Insieme ai connazionali Destruction,Sodom e Tankard,formano i “grandi quattro gruppi del thrash metal teutonico”: oggi con l’annuncio del loro nuovo disco ufficiale Hate Über Alles,nel Sabba Maledetto Metal Circle andremo a parlare dei Kreator,una delle più influenti band thrash metal del pianeta.

I Kreator nacquero come Metal Militia,per poi cambiare subito nome in Tyrant da un’idea di Mille Petrozza,del batterista Jürgen Reil,dal bassista Rob Fioretti e dal cantante Paul Terozza nel 1982. La band,appena formata,estromise Terozza e il chitarrista Mille prese il suo posto davanti al microfono e cantò per i primi due demo del gruppo,fino a quando la Noise Records li commissionò per l’album di debutto Endless Pain che uscì nel 1985.

Cambiando definitivamente nome in Kreator;per il mondo presentava l’occasione di assistere alla nascita di una band che avrebbe rivoluzionato in modo permanente il sound del metal estremo influenzando il modo di fare musica di molte band che sarebbero state formate negli anni seguenti.


I MAESTRI DEL THRASH METAL TEUTONICO: ENDLESS PAIN,PLEASURE TO KILL,TERRIBLE CERTAINTY ED EXTREME AGGRESSION

Il 1985 arrivò e dunque i Kreator,grazie ai fondi concessi dalla Noise Records,decisero che i tempi erano maturi per la pubblicazione del primo disco d’esordio Endless Pain album con un sound grezzo,rabbioso e violento intriso in pezzi divenuti storici come Total Death,Son Of Evil e Flag Of Hate che divennero d’ispirazione per molti gruppi black metal e death metal.

Nel 1986,i Kreator tornarono con Pleasure To Kill,album giudicato come il più veloce e pesante fatto dalla band,affermazione confermata dalle furiose canzoni come Ripping Corpse,Pleasure To Kill e Riot Of Violence che permisero ai Kreator di consolidarsi finalmente come gruppo nella scena metal tedesca.

Il successo autentico arrivò nel 1987 con la pubblicazione di Terrible Certainty che riuscì a far inserire i Kreator nella lista delle band più rilevanti del thrash metal permettendo così che i metallari sparsi nei cinque continenti avessero la loro prima occasione di udire e cantare tracce spettacolari come Behind The Mirror,Terrible Certainty e Blind Faith nel tour di promozione del disco.

L’improvviso ed atteso successo portò alla rottura con la Noise Records nel 1988 ed i Kreator firmarono per l’etichetta molto più prestigiosa Epic Records sotto la quale pubblicarono il loro quarto full-length col nome di Extreme Aggression nel 1989,le cui canzoni Extreme Aggressions,No Reason To Exist e Betrayer conferirono all’album un sound sulla scia dei precedenti lavori ma con ulteriori progressi tecnici da parte dei componenti.

Sull’onda di questi trionfi,i Kreator decisero di esplorare nuovi orizzonti compositivi cominciando dal disco del 1990 Coma Of Souls che a discapito delle previsioni,divenne per i Kreator l’inizio di un declino dal quale fu necessario molto tempo e il ritorno alle vecchie sonorità per poter riguadagnare il terreno perduto.


COMA OF SOULS,RENEWAL,CAUSE FOR CONFLICT,OUTCAST ED ENDORAMA: IL CAMBIO DI STILE ED IL DECLINO

Nel 1990,i Kreator produssero e pubblicarono il nuovo album Coma Of Souls dove la band decise di dilettarsi con nuovi esperimenti musicali ma che gli costò una perdita di una gran fetta dei loro fedelissimi fan nonostante nel disco ci fossero incise canzoni degne di un ascolto come People Of The Lie,Coma Of Souls ed Agents Of Brutality.

Il vero flop per i Kreator arrivò nel 1992 quando decisero di sperimentare nuove sonorità orientate verso l’industrial con l’album Renewal contenente tracce caratterizzate da un certo pessimismo di fondo espresso in Winter Martyrium,Reflection e Europe After Rain che delusero le aspettative di molti dei loro ascoltatori durante il tour promozionale del disco in cui eseguirono i pezzi in questione.

Nuove sperimentazioni si tennero per l’album Cause For Conflict contenente sonorità hardcore punk in particolare nelle canzoni Progressive Proletarians,Crisis Of Disorder e Man Without God;anche questo giudicato deludente dai loro fan.

Il 1997 fu l’anno in cui i Kreator pubblicarono Outcast,disco decisamente più “lento” dei precedenti ma che contiene qualche forte,seppur rara,esplosione di aggressività e violenza tipica del sound della band in Black Sunrise,World Behind e Phobia.

I Kreator tornarono con Endorama nel 1999,disco nichilista che esprime un notevole disagio esistenziale attraverso suoni quasi new wave come in Golden Age,Passage To Babylon e Soul Eraser che causarono un vero e proprio calo di vendite dei dischi della band;al ché,alla fine si accorsero che questi esperimenti musicali non li avrebbero mai garantito il mantenimento del loro status all’interno della scena metal.

Alla luce di questi ripetuti insuccessi,i Kreator presero la decisione che ritornare verso il thrash metal era decisamente l’opzione migliore per la loro carriera e lo fecero nel 2001 con la pubblicazione del nuovo album “vecchio stile” Violent Revolution.


IL RITORNO AL THRASH METAL: VIOLENT REVOLUTION,ENEMY OF GOD ED HORDES OF CHAOS

I recenti fallimenti incassati con gli ultimi lavori dove furono promossi i nuovi cambi di stile nelle canzoni,fecero in modo che i Kreator tornassero da dove erano partiti nel 1985 pubblicando l’album Violent Revolution nel 2001,disco sprigionante un thrash metal mescolato ad un death metal melodico che permise di riallacciare i rapporti con i vecchi fan entusiasti di ascoltare nuovamente le vere note dei Kreator in Violent Revolution,Second Awakening e Slave Machinery.

Ritornati nuovamente in pista,i Kreator non si fecero attendere con un altro full-length mantenendosi definitivamente sull’onda del thrash metal in Enemy Of God nel 2005 per poi intraprendere un tour mondiale insieme a Napalm Death,agli A Perfect Murder ed agli Undying dove i fan si presentarono in massa per cantare insieme a Mille Petrozza pezzi divenuti immancabili in tutti i loro concerti come Enemy Of God,Impossible Brutality e Suicide Terrorist.

Il 2009 rivide i Kreator protagonisti con il nuovo full-length Hordes Of Chaos,i cui riff cattivi,il sound violento ed il malvagio cantato di Mille Petrozza in War Curse,Radical Resistence ed Absolute Misanthropy furono accolti molto positivamente dalla critica ed il CD ottenne un ottimo successo commerciale promosso in un tour con gli Eluveitie,i Caliban e gli Emergency Gate.

Con questi nuovi tre album,i Kreator erano riusciti a riguadagnarsi nuovamente il posto d’onore fra le migliori band thrash metal del globo oltre ad appellarsi meritatamente il titolo di “maestri del thrash metal teutonico” che mantennero orgogliosamente con la pubblicazione del nuovo album Phantom Antichrist nel 2012.


ULTIMI ANNI

Nel 2012,i Kreator pubblicarono l’album Phantom Antichrist e nel 2017 tornarono nuovamente attivi con Gods Of Violence.

Nel 2022 i Kreator hanno annunciato il sedicesimo album ufficiale che sarà intitolato Hate Über Alles la cui uscita è prevista nel medesimo anno.

La pandemia sembra essere ormai alle spalle dopo due anni di fermo,anche i Kreator,come molte altre band,non vedono l’ora di tornare ad esibirsi sul palco mentre a noi non ci resta altro che attendere e sperare di essere fra quei fortunati che assisteranno allo spettacolo dal vivo del gruppo che ha “rivoluzionato” sotto ogni punto di vista la scena del metal estremo da dentro e da fuori.


LINE UP
Mille Petrozza,voce e chitarra
Sami Yli-Sirniö,chitarra
Frédéric Leclercq,basso
Jürgen "Ventor" Reil,batteria

DISCOGRAFIA
Endless Pain,1985
Pleasure To Kill,1986
Terrible Certainty,1987
Extreme Aggression,1989
Coma Of Souls,1990
Renewal,1992
Cause For Conflict,1995
Outcast,1997
Endorama,1999
Violent Revolution,2001
Enemy Of God,2005
Hordes Of Chaos,2009
Phantom Antichrist,2012
Gods Of Violence,2017
Hate Über Alles,2022

FONTI
J. McIver - Metal Estremo - Ed. LoVecchio
L. Signorelli - Heavy Metal. I moderni - Ed. Giunti

































martedì 22 febbraio 2022

MÅNEGARM - La leggenda dei lupi del nord

 


Nelle gelide terre norrene,dimore dell’antico popolo dei vichinghi,si raccontava che quando sarebbe giunto il Ragnarök,il lupo mistico Mánagarmr,figlio di Járnviðr sarebbe salito fino al cielo per poter divorare la luna e dare così inizio allo scontro finale tra il Bene ed il Male.

Oggi,in Svezia,vi è una band divenuta famosa fra la subcultura metal tenendo vivi il folklore e la mitologia che per secoli hanno dominato nelle menti dei popoli del nord Europa: oggi,nel Sabba Maledetto Metal Circle approdano con le loro “drakkar” i Månegarm,che per questo 2022 stanno per tornare con un nuovo album fresco di studio.

La band si formò nel 1995 a Nortälje,in Svezia,da un’idea di Svenne Rosendal,Jonas Almqui e Pierre Wilhelmsson di cui ormai resta solo il ricordo nella band. Dopo aver completato la formazione,il gruppo iniziò a provare con il nome di Antikrist per poi cambiarlo l’anno successivo in Månegarm (dal lupo della mitologia norrena) iniziando a registrare il primo demo del gruppo,Vargaresa con cui i Månegarm cominciarono a far ascoltare le loro canzoni fra i fan del metal della loro città.

Con le registrazioni finite,i due membri Rosendal ed il chitarrista Mårten Matsson si allontanarono dalla band e furono sostituiti dal cantante Jonny Wranning e dal chitarrista Markus Andé che contribuirono alla composizione di Ur Nattrindar,il secondo demo dei Månegarm in cui si iniziarono a sperimentare le prime melodie folk metal con i violini nel 1997,caratteristiche della musica della band di tutt’ora.

Alla fine dell’anno,i Månegarm si chiusero nei Sunlight Studios per registrare Nordstjärnans Tidsålder,disco che fu molto importante per la band poiché fu il full-length ufficiale  che diede la svolta per far sì che i Månegarm divenissero uno dei gruppi più apprezzati all’interno del panorama metal.

NORDSTJÄRNANS TIDSÅLDER,HAVETS VARGAR E DÖDSFARD: INIZIA IL RAGNARÖK

Nel 1998,i Månegarm pubblicarono il loro debutto Nordstjärnans Tidsålder,disco che si fece immediatamente notare per la sua musica singolare;un complesso di heavy metal estremo miscelato a ritmiche folkloristiche create con flauti,violini e tamburi che riportano l’ascoltatore nei meandri del passato vichingo soprattutto nelle tracce Drakeld,Den Dodes Drömmar e Nordanblod.

L’anno 2000 vide la band protagonista con il nuovo disco Havets Vargar,pubblicato dopo molte difficoltà dovute a varie instabilità nella line-up che portarono Erik Grawsiö a diventare il nuovo vocalist della band potendo dar prova delle sue eccezionali capacità vocali cantando in canzoni come Vargtorne,Spjutsang e Dans Fylgi.

Nel 2003,i Månegarm uscirono freschi dagli studi di registrazione pubblicando il loro terzo album ufficiale Dödsfard apprezzato particolarmente per pezzi del calibro di Ravenous,Dödsfard e Pagan War.

Tutti e tre i lavori di studio di registrazione ricevettero un’accoglienza estremamente positiva dai fan del folk metal e del pagan metal e nel 2005,i Månegarm certificarono lo status come uno dei gruppi più conosciuti ed acclamati nel panorama internazionale della musica metal con l’uscita del quarto album Vredens Tid.

LA LEGGENDA DEI LUPI DEL NORD: VREDENS TID,VARGSTENEN E LEGIONS OF THE NORTH

Nel 2005,i Månegarm diedero alla luce il nuovo CD Vredens Tid ricevendo ottimi consensi dalla critica metallara grazie a pezzi come Sigrblot,Vredens Tid e Frekastein;con cui finalmente i Månegarm riuscirono a raggiungere le orecche dei metallari di tutta Europa e il nome della band iniziò ad apparire sempre più spesso nelle liste dei più importanti festival folk metal – e non solo! – al di fuori della Svezia.

Nel 2007 i Månegarm partorirono la loro quinta fatica Vargstenen accolto con critiche positive in particolare per le canzoni come Ur Själslig Död,Vedergällningens Tid e Vargstenen.

Il 2009 vide i Månegarm nuovamente protagonisti con il full-length Nättvasen entrato nelle classifiche dei dischi di musica metal grazie alle tracce Bergagasten,Draugen e Nättvasen.

La grande svolta per i Månegarm arrivò nel 2013 con il nuovo disco Legions Of The North che si rivelò un autentico successo anche grazie alle tracce scritte per la prima volta in inglese come Legions Of The North,Sons Of War e Forged In Fire che concesse ai Månegarm l’onore di finire menzionati su ogni rivista,sito o festival che avesse il metal come tema e giunti ormai sull’onda di un successo clamoroso tornarono successivamente con un nuovo disco dal titolo omonimo nel 2015.

ULTIMI ANNI

Nel 2015,i Månegarm produssero l’album dal titolo omonimo e nel 2019 il nono full.length Fornaldarsagor.

Per la primavera di quest’anno,i Månegarm hanno annunciato l’uscita del nuovo disco ufficiale Ynglingaättens Öde e dai dati incoraggianti sulla possibile fine ormai prossima della pandemia,il tour di presentazione dell’album potrebbe iniziare senza problemi proprio in questo 2022 ed i più fortunati potrebbero avere la possibilità di assistere dal vivo a questo fantastico gruppo che continua da sempre a tener viva la misteriosa ed arcana magia che si cela nei miti del folklore norreno e della tradizione vichinga onorando gli spiriti degli antichi antenati che popolarono le selvagge terre del nord Europa.






LINE-UP
Erik Grawsiö,voce e basso
Markus Andé,chitarra
Jacob Hallegren,batteria

DISCOGRAFIA
Nordstjärnans Tidsålder,1998
Havets Vargar,2000
Dödsfärd,2003
Vredens Tid,2005
Vargstenen,2007
Nattväsen,2009
Legions Of The North,2013
Månegarm,2015
Fornaldarsagor,2019
Ynglingaättens Öde,2022

L’INCONTRO CON IL VICHINGO

Hail Odin,Erik! Benvenuto nel Sabba Maledetto Metal Circle! Grazie mille per il tempo che ci hai concesso! Iniziamo subito. I Månegarm sono stati fondati nel 1995 per la volontà di Svenne Rosendal,Jonas Almquist e Pierre Wilhelmsson… Tu sei entrato subito dopo,a quanto ne so io… Ricordi quale fu l’input che diede l’idea ai ragazzi appena citati per fondare la band? Come ti trovasti a suonare nei Månegarm? Avevi già avuto altre esperienze musicali prima di entrare nei Månegarm?

Jonas,Pierre e Svenne erano tre amici di vecchia data ed ebbero l’idea di fondare la band una sera da ubriachi. Allora era solo un’idea e per completare la formazione gli occorrevano un batterista ed un secondo chitarrista e fu allora che mi reclutarono come batterista e Mårten come chitarrista. Iniziammo a fare le prove nel freddo e nevoso inverno del 1995 e fu uno dei periodi migliori e più divertenti della mia vita. L’idea/concetto dei Månegarm era quello di suonare un metal grezzo e primitivo con testi svedesi e sulla mitologia norrena. Avevo una band prima dei Månegarm insieme a Markus (l’attuale chitarrista dei Månegarm) e quando Mårten ha lasciato la band dopo il primo demo ho chiesto a Markus di unirsi.

I Månegarm suonano un genere caratterizzato dal tipico sound metal che mescola flauti,violini e tamburi dando un’ottima manciata di musica folk (forse anche più di altre band!): come mai è stata fatta proprio questa scelta? Siete molto legati alla musica ed ai costumi della vostra terra natia?

Quando abbiamo composto le canzoni per il nostro secondo demo nel ’96 abbiamo iniziato a sperimentare con violini,flauti e voci femminili. La nostra musica aveva,oltre alle parti grezze e veloci,melodie con un tocco folk-nordico ed abbiamo pensato che sarebbe stato ancora più bello aggiungere alcuni strumenti tradizionali come,ad esempio,il violino. Fu davvero figo,quindi mantenemmo gli strumenti tradizionali nella nostra musica da quel giorno.

Personalmente,lo trovo davvero interessante ed affascinante perché credo che la storia e le usanze abbiano un grande valore visto che “connettono” molte persone. Ci sono così tante poesie,saghe,miti,storie che puoi esplorare e possono semplicemente farti sentire parte di qualcos’altro per un po’. Esplorare la propia storia la rende ancora più interessante,almeno per me.

Sempre restando sul tema,i testi dei Månegarm argomentano tutti i vari miti delle religioni professate dai popoli che abitarono la Scandinavia moltissimi anni addietro: cosa vi fa trarre l’ispirazione per i vostri testi? È il frutto della grande devozione che provate per il vostro paese? Chi di voi scrive e compone i testi dei Månegarm?

Questo concetto/tema è tutto ciò che ruota attorno ai Månegarm! Abbiamo costruito i Månegarm con l’idea di cantare in svedese i miti della tradizione norrena. Purtroppo devo dire che si è conservato molto poco (poesie,ecc.) di ciò che c’era una volta e crediamo che se facciamo del nostro meglio per evidenziare il materiale storico ancora preservato,questo sarà il modo di aggrapparci alle storie e non lasciarle morire… Il nostro batterista Jakob ha scritto tutti i testi degli ultimi due album. Ha sempre avuto un grande interesse per questo,ed oggi è un insegnante di storia al liceo e sa MOLTO di queste parti interessanti della nostra storia.

Facciamo una domanda personale,se permetti: è da molto tempo che suoni? Com’è nata la passione per questo genere? Ci sono particolari musicisti che ti hanno ispirato per intraprendere questa strada? Quali sono le band che maggiormente hanno fatto sì che tu ti unissi ai Månegarm (e nel mondo della musica in generale) facendoti arrivare dove sei oggi?

La musica è nella mia vita sin da quando ero piccolo. Ho iniziato a suonare il corno e poi la tromba quando avevo circa 10 anni,credo. Quando avevo 12-13 anni ho iniziato a suonare la chitarra sulla quale sono rimasto. Suonavo i Guns ‘n’ Roses,i Metallica,gli Iron Maiden e tutte quelle fantastiche band. Quando avevo 16 anni ho iniziato a suonare la batteria… Il fratello maggiore di Markus aveva la sua batteria a casa nostra quando stavano da noi poiché da loro stavano ristrutturando così ho colto l’occasione per suonarla un po’. Dopo un paio di mesi sono stato chiamato nei Månegarm. Avevo imparato a suonare la batteria usando il doppio pedale ed a quel tempo ero l’unico a saperlo fare nella nostra città,quindi immagino di aver ottenuto il lavoro proprio per questo motivo (ride,nda). Ho suonato la batteria nei Månegarm per quasi 15 anni,ma oggi suono il basso ed ovviamente canto. Ho molte band che mi piacciono e che mi hanno ispirato. Il primo approccio avuto con la musica “rumorosa” è quando ho ascoltato i Deep Purple a casa di un amico. Avevo forse 7-8 anni ed abbiamo ascoltato l’LP dei Deep Purple di suo padre e la canzone Highway Star. Rimasi di stucco! Che cos’era? Bellissimooo!! Rimasi fedele a  quel genere da quel giorno.

Le due band che probabilmente hanno probabilmente impresso il “marchio” nella composizione delle canzoni sono queste due:

·         Motörhead – Lemmy è il RE ed io amo i Motörhead per il rock ‘n’ roll senza compromessi che hanno portato in questo mondo. I Motörhead erano i Motörhead e non hanno mai fatto un passo indietro su quello in cui credevano. Hanno suonato le loro canzoni nel modo in cui volevano,che piacessero oppure no – e comunque a Lemmy non fregava un cazzo! Per me,Lemmy è una leggenda e avrò sempre un sorriso in faccia quando li ascolto.

·         Running Wild – Questa band mi ha influenzato molto quando si tratta di fare riff e ritornelli e se conosci i Running Wild li avvertirai abbastanza bene nella musica dei Månegarm. Hanno molte canzoni strabilianti che ho ascoltato per moltissime ore della mia vita. Ed il loro chitarrista e cantante (Rolf Kasparek) ha il nome più ganzo della storia del metal: Rock ‘n’ Rolf! Questo dice tutto!

Qual è il disco dei Månegarm che ti ha regalato maggiori soddisfazioni una volta finito? C’è qualcuno che preferisci particolarmente? Esiste un album nella carriera dei Månegarm in cui vorreste apportare qualche modifica perché ritenete che i risultati siano inferiori rispetto alle vostre aspettative?

Ritengo che il nostro ultimo album Ynglingaättens Öde sia di alto livello!! È forte e solido,e sono molto felice ed orgoglioso delle nostre canzoni. Abbiamo passato così tante ore a creare e comporre e le canzoni sono meravigliose! Ho un ricordo,e mi soddisfa molto,di quando avevamo finito le registrazioni dell’EP acustico Urminnes Hävd. Volevamo fare un album del genere da un bel po’ e quando lo abbiamo finito siamo stati davvero contenti. Non penso di voler cambiare qualcosa dei vecchi album ma – CREDIMI – ci sono sicuramente cose che potremmo fare meglio oggi (ride,nda). M,in un certo senso,lo trovo affascinante perché  eravamo orgogliosi e soddisfatti di ciò che facemmo allora.

Non solo i lettori di questo blog,ma anche chi ascolta la vostra musica vorrebbe sapere almeno qualcosina Ynglingaättens Öde,il vostro decimo full-length in arrivo per la primavera di questo 2022: come sarà il sound di questo nuovo album? Ci saranno ancora più note folk? Quale sarà il mito norreno su cui si incentrerà il disco? L’album è stato annunciato con il singolo Ulvhjärtat  il 3 febbraio se non ricordo male: come pensiate sia stata la reazione da parte dei fan? Di cosa parla la canzone (perdonami,non ho molta familiarità con la lingua svedese ahaha)?

Siamo molto contenti delle canzoni del nuovo album,personalmente oserei dire che è il nostro album più forte e completo fino ad oggi. Vogliamo rinnovarci ad ogni album ma ciò non deve mai avvenire a discapito del “Månegarm sound”. Vogliamo che si segua al 100% lo stile dei Månegarm! L’album segue lo stesso percorso dell’ultimo Fornaldarsagor,direi,ma forse è più melodico ed orecchiabile in alcuni punti. Ci ho messo il cuore e l’anima in queste canzoni e tutti noi abbiamo lavorato molto,molto duramente per scrivere questo album. La mia sensazione è che questo sia un album molto coerente e pulito. Ynglingaättens Öde (“Il destino della dinastia Ynglinga”) è un concept album lirico basato sul vecchio poema norvegese Ynglingatal. La poesia ci parla ci parla di un’antica dinastia scandinava svedese di sovrani di Uppsala e delle loro azioni,delle loro regole e,soprattutto,della loro morte. La casata di Ynglinga sosteneva di avere origine divina discendente dal dio nordico Freyr. I sovrani erano i capi religiosi e militari e spesso morivano in modi misteriosi,cupi e talvolta innaturali.

La prima canzone Ulvhjärtat ha ricevuto ottime recensioni,perciò ne siamo davvero contenti. Ulvhjärtat parla di Ingjald Illråde,l’ultimo re della dinastia Ynglinga che governò Uppsala e Svetjud. Da ragazzo Ingjald era debole e fragile,ma un vecchio lo convinse a mangiare il cuore di un lupo per divenire forte. Ingjald ha seguito il consiglio dell’uomo anziano,ed il risultato fu che non solo Ingjald divenne più potente e forte… Acquisì anche la mente ed il carattere di un lupo! Ingjald crebbe fino a diventare un re ambizioso con l’obbiettivo di far crescere il suo regno,ma i suoi pensieri divennero sempre più oscuri. La sua perfida mente lo spinse ad invitare i re vicini solo per bruciarli vivi ed il suo governo feroce e spietato fu macchiato di tradimenti ed infrazioni di giuramenti ed alla fine si guadagnò il nome di “Ingjald il malfattore”.

Il viking metal è un genere molto “ristretto”,nel senso che per tradizione viene suonato perlopiù da band originarie nei paesi del nord Europa. Scommetto che il biking metal è un genere più suonato di quello che si pensa in Scandinavia: è vero? Ritieni che il biking metal ed i Månegarm siano apprezzati nel giusto modo in Svezia? C’è lo stesso supporto al dì fuori di casa vostra? Come reputi l’accoglienza verso i Månegarm da parte del pubblico italiano?

Ci sono moltissime band che suonano viking metal,non solo scandinave,ed è fantastico! Sono argomenti interessanti ed affascinanti e non importa da dove provieni. La musica è fantastica,perciò,ascolta ciò che ti piace! Non credo che ci sia un reale interesse per il viking metal o per i Månegarm in Svezia… Il “metallaro svedese medio” probabilmente neanche ci conosce (ride,nda)… Che ci dobbiamo fare? Continueremo a suonare ed a fare buona musica sperando che più persone possano sentire parlare di noi.

I fan italiani dei Månegarm sono fantastici!! Abbiamo suonato ad un paio di concerti in Italia e ci siamo sempre trovati benissimo!  

Voglio chiederti un parere,rispondi pure liberamente secondo le tue impressioni: io vivo in Italia e,da un paio d’anni a questa parte sembra che il metal stia vivendo una profonda crisi… Sempre meno gente supporta,sempre meno gente è aggiornata sulle uscite dei nuovi album… Sempre meno gente ai concerti! Insomma,sembra che sempre più persone abbiano perso la passione per questo genere… Anche in Svezia è così? Secondo te ciò sta accadendo perché il metal sta andando verso una nuova svolta che gli permetterà di crescere e dunque prosperare o pensi che stiamo assistendo ad un triste declino?

Non sono preoccupato… a volte i generi musicali attraversano periodi in cui l’interesse è più basso,ma ciò cambierà. Ma non posso predire per certo qualcosa in questo momento. Siamo appena usciti da una pandemia durata due anni in cui la musica dal vivo è stata interrotta,quindi bisogna aspettare e vedere che succede adesso.

Hai qualche ricordo particolare o divertente accaduto durante la tua carriera con i Månegarm,mentre lavoravate su qualcuno dei vostri album o durante qualcuna delle vostre tourneé?

Aahah,ci sono davvero bei ricordi,ma queste storie non dovrebbero essere stampate.

Quali traguardi ritieni di aver raggiunto con i Månegarm? Quali altri orizzonti ti stai prefissando sia riguardo la tua vita personale sia per la tua carriera con la band? Cosa possiamo aspettarci dai Månegarm,in futuro?

Suonare con i Månegarm rende la mia vita completa in molti modi. I Månegarm sono nella mia vita da quando avevo 16 anni e mi hanno fatto conoscere nuovi amici per la pelle,bei ricordi e tanto divertimento! Questa è la mia vita e la mia famiglia e non posso immaginare la mia vita senza la musica dei Månegarm.

Continueremo a suonare e fare altra musica,abbiamo ancora molto da darvi!

Perfetto Erik,abbiamo finito! Grazie ancora per la tua disponibilità ed immensa generosità! Fai un saluto a tutti coloro che leggono il Sabba Maledetto Metal Circle!

Grazie infinite!! Vorrei invitarvi tutti al nostro festival,il Månegarm Open Air del 2022 (26-27 agosto). È un festival di due giorni nella nostra città natale Norrtälje e ci saranno grandi band come Moonsorrow,Grand Magus,Einherjer e molte altre… ovviamente suoneranno anche i Månegarm! Sarà uno spasso!

Vi auguro tutto il meglio! Erik dei Månegarm.

CONTACTS

Facebook www.facebook.com/Manegarmsweden

Official homepage www.manegarmsweden.com

Myspace myspace.com/manegarm

Youtube www.youtube.com/Manegarmofficial

A MEETING WITH A VIKING

1)      Hail Odin Erik! Welcome to the Sabba Maledetto Metal Circle! Thank you so much for your time that you have given us! Let's get started right away. Månegarm was founded in 1995 at the behest of Svenne Rosendal, Jonas Almquist and Pierre Wilhelmsson ... You joined later, as far as I know ... Do you remember what was the input that gave the idea to the guys just mentioned that started the founding of the band? how did you find yourself playing in Månegarm? Did you already have other musical experiences before joining Månegarm?

Jonas, Pierre and Svenne were three old friends, and one drunk night they came up with the idea of starting a band. At that point it was just in theory and to build a complete line-up they needed a drummer and 2nd guitarist and that’s when they found me on drums and Mårten on guitar. We started reheasing in the snowy and cold winter of 1995 and it was one of the best and most fun periods in my life. The idea/concept of Månegarm was to play raw and primitive metal with Swedish lyrics about the Norse mythology and Viking era.

I had a band before Månegarm together with Markus (current guitarist in Månegarm) and when Mårten left the band after the first demo I asked Markus to join.

 

 

2)     Månegarm play a musical genre characterized by the typical metal sound which mixes flutes, violins and drums giving an excellent handful of folk (perhaps even more than other bands!): Why was this choice made? Are you very devoted to the music and customs of your homeland?

When we composed songs for our 2nd demo in -96 we started to experiment with violins, flute and female vocals. Our music had, besides the raw and fast parts, melodies with a folk/nordic touch and we tought that it would be even cooler to add some traditional instruments such as the violin for example. And it was way cooler so we have kept the traditional instruments in our music since that day.

 

For me personally it’s a big interest and fascination and I believe history and customs are very intresting and "connecting" for many people. There are so many poems, sagas, myths, stories that you can explore and they can just let you be a part of someting else for a while. And to explore you own history makes it even more interesting, at least for me.

 

 

3)     Still remaining on this theme, Månegarm lyrics obviously argue about various myths of the ancient religions professed by the peoples who inhabited Scandinavia many years ago: what prompted you to write these lyrics for Månegarm music? Is it fruit of the great devotion you feel for your country? Who among you writes and composes Månegarm lyrics?

 

For Månegarm this concept/theme is the whole idea! We build Månegarm around the idea of singing in Swedish about the Norse mythology.

Sadly to say there is very litte preserved (poems etc.) of what once where, and we believe that if we can do our best to high-light historic material that still is preserved, this will be our way of holding on to the stories and not letting them die...

Our drummer Jakob writes all lyrics since the last two albums. He has always had a big interest for this but nowdays he’s a history teacher on high school and knows A LOT about this interesting parts of our history.

 

 

 

 

4)     I would like to ask you a personal question if I can: Have you been playing for a long time? how did your passion for this musical genre come about? Are there any particular musicians who have inspired you to take this path? What are the bands that have mostly caused you to find the reason to get involved in Månegarm (and in the world of metal music in general) making you get to where you are today?

Music has been in my life since I was little. I started playing horn and later on trumpet when I was around 10 I think. When I was around 12-13 I learned how to play guitar and then I was stuck. Played along to Guns n’ Roses, Metallica, Iron Maiden and all that amazing bands.

When I was 16 I started playing the drums…Markus’ older brother had his drum kit at our house for a while because they were renovating their house and then I took the chance to play some.

After a couple of months playing I was invited to Månegarm. I had learned to play with double-kick drum and at that time I was the only one in our town that did that so I guess that’s why I got the job hahaha. I played the drums in Månegarm for almost 15 years but today I play the bass. And sing ofcourse :)

I have many bands that I like and that have inspired me. The first memory of ”hard” music is when I listened to Deep Purple at a friend’s house. I was maybe 7-8 years old and we listened to his daddys Deep Purple LP and the song Highway Star. I was totally blown away! What was this? Sooo cool!! From that day I have been stuck to it :)

 

The two bands that probably have made the biggest ”mark” on my song writing are these two:

Motörhead – Lemmy is KING and I just love Motörhead because of the uncompromising Rock n’ roll they brought to this world. Motörhead was Motörhead and they never stepped back ONE single step from what they believed in. They played their songs and that was fkn it, take it or leave it - Lemmy didn’t give a shit anyway! :) Lemmy’s a legend to me and I’ll always have a smile on my face when I listen to em’.

Running Wild – This band has influenced me alot when it comes to making riffs and choruses and if you know your Running Wild and Månegarm you can probably hear that quite easy. They have many fantastic songs which I’ve listened to thousands of hours in my life. And the guitarist and singer (Rolf Kasparek) has the coolest namn in the history of metal: Rock n’ Rolf! That says it all :)

 

 

What is Månegarm CD that gave you most satisfactions when was finished? Is there anyone you particularly prefer? Is there an album in your discography that would push you to make some changes because you think the results are below your expectations?

I rate our last album Ynglingaättens öde very high!! It's solid and strong and I'm very happy, and also proud, of the new songs. We have spend soooo many hours creating and composing and the songs feels great!

But one memory I have, when I was very satisfied, was when we were done with the recordings of the accoustic EP Urminnes Hävd. We have wanted to do such an album for quite a while and when we were finished it just felt so good. And the recording process was very fun too.

I don’t think about changing something on old albums but BELIEVE ME - there are definately things that we could do better today hahaha. But I can also find it charming in a way because we were proud and satisfied of what we did back then :)

 

 

 

 

 

5)     Not only anyone who reads my blog, but also anyone who listens your music wants to hear at least a little news about Ynglinaättens Öde, your tenth full-length expected for spring of this 2022: how will the sound of this new album be? Will there be even more folk notes? or will we be able to hear a slightly more extreme turn? Which Norse myth will CD as a whole focus on? The album was announced with the single Ulvhjärtat released on February 3rd if I remember correctly: how do you think the reception from the fans was? What topic is the song about (forgive me, I'm not very familiar with the Swedish language)?

We're very happy with the songs on the new album, personally I dare to say it's our strongest and most complete album to date. We want to renew ourselves for every album but it must never happen at the expense of the "Månegarm sound". We want it to sound Månegarm 100 %!

The album follows the same path as on the last ”Fornaldarsagor” I would say, but it’s maybe a bit more melodic and catchy at some points. I have put my heart and soul into these songs and we all have worked very, very hard with creating this album. My overall feeling is that this is a very honest and genuin album.

"Ynglingaättens öde" ("The fate of the Ynglinga kin") is a lyrical concept album based on the old Norse poem Ynglingatal. The poem tells us about a Swedish old Norse dynasty of rulers of Uppsala and about their deeds, their rules, and above all - their deaths. The house of Ynglinga claimed to have divine origin as the offspring’s of the Norse god Freyr. The kings were religious and military leaders and did often die in mysteries, grim and sometimes even unnatural ways.

 

The first song ”Ulvhjärtat” got great reactions so we’re really happy with that.

”Ulvhjärtat” is about Ingjald Illråde who was the last king of the Ynglinga dynasty that ruled over Uppsala and Svetjud. As a young boy Ingjald was weak and frail but but was convinced by an old man to eat a wolf´s heart to gain his strength. Ingjald followed the old mans advice but the outcome was not only that Ingjald became hardened and stronger…he also took on the mind and temper of the wolf. Ingjald grew up to be an ambitious king determent to make his kingdom grow but his thoughts grew darker and darker. His treacherous mind made him invite nearby kings just to burn them alive and his ferocious and ruthless rule contained betrayals and oath breaking and he was finally called called “Ingjald the illruler”…

 

6)     Viking metal is a very "restricted" musical genre, I mean that traditionally is played mostly by bands originating almost exclusively from northern Europe. I bet viking metal is played by more bands than you think in Scandinavia: is that true? Do you think viking metal and Månegarm are supported and appreciated in right way in Sweden? Do you think there is the same support outside your homeland? How do you consider support from the Italian metalheads towards Månegarm?

There are many, many bands playing Viking metal, not just from Scandinavia, and that’s great! It’s interesting and fascinating topics and it doesn’t matter where you’re coming from. Music is fantastic so just play whatever music you like! :)

I don’t think it’s a big interest for Viking metal or for Månegarm in Sweden…The average ”Swedish metal dude” probably doesn’t know of Månegarm hahaha. But what to do? We’ll keep on rocking and making good music and hopefully more people will hear about us.

 

Italian Månegarm fans are fantastic!! We have played a couple of shows in Italy and have always had a great time!

 

 

 

7)     I want to ask you for an opinion, please answer freely according to your impressions: I’m from Italy and, for a couple of years now, it seems that metal is experiencing a big crisis ... Fewer and fewer people support, fewer and fewer people are updated on the releases of new albums ... fewer and fewer people attend concerts! In short, it seems that more and more people have lost their passion for metal ... Is that the case in Sweden too? In your opinion, is this happening because metal is moving towards a new innovative turn that will allow it to grow and therefore thrive or do you think we are witnessing a sad decline for this music?

I’m not worried…sometimes music/genres go through periods where the interest is lower, but that will change. But I can’t really say someting about this right now. We have just got out from a two year long pandemic where live-music has been shut down, so I have to wait and see what happens now.

 

8)     Do you have any special or funny memories that happened during your Månegarm career while working on any of your albums or during any of your tours? Tell us if you want.

Haha there are many crazy memories but these stories shouldn’t be printed ;)

 

9)     What goals do you think you have reached playing with Månegarm? What other horizons are you setting yourself regarding your personal life as a musician and also with the band? What can we expect for Månegarm future?

Playing with Månegarm makes my life complete in many way. Månegarm has been a part of my life since I was 16 years old and has brought me friends for life, great memories and so much fun!

This is my life and my family and actually I can imagine my life without music and Månegarm.

 

We will keep och rocking and make more music, we have much more to give! :)

 

Perfect Erik we're done! Thanks again for your availability and immense generosity! Say hail to everyone who read Sabba Maledetto Metal Circle!

 

Thanx a lot!! Finally I want to invite all of you to our very own festival  - Månegarm Open Air 2022 (26-27 August) It’s a 2-day festival in our home town Norrtälje and we have great bands playing such as Moonsorrow, Grand Magus, Einherjer and more…(and Månegarm ofcourse)

It will be a blast! :)

 

All the best // Erik - Månegarm