lunedì 25 febbraio 2019

SCORPIONS - Lo scorpione d'acciaio




Nel 1965,nella città tedesca di Hannover,il chitarrista ritmico Rudolf Schenker fondò il suo primo gruppo musicale che rimase nell’anonimato fino al 1969 quando ingaggiò suo fratello minore Michael Schenker e il cantante Klaus Meine e diede alla band il nome di Scorpions. Reclutati Lothar Heimberg al basso e Wolfgang Dziony alla batteria,gli Scorpions pubblicarono Lonesome Crow nel 1972,album di debutto presentante un hard rock alquanto grezzo mescolato a vari “coretti” e un po’ di influenze dal rock psichedelico. Durante il loro primo tour,Schenker che ebbe l’occasione di essere ingaggiato negli UFO,abbandonò il progetto e fu sostituito da Ulrich Roth che contribuì a tenere le redini degli Scorpions ma non riuscì ad evitare il rapido scioglimento fino al 1973 quando la band risorse sotto il nome di Dawn Road. Roth e Schenker reclutarono il bassista Francis Buchholz,il batterista Jürgen Rosenthal e Klaus Meine cambiando nome nuovamente in Scorpions. Sotto questo nome,i cinque musicisti iniziarono il cammino che li portò ad essere uno dei migliori gruppi rock che la storia possa ricordare.

FLY TO THE RAINBOW: IL PRIMO SUCCESSO
Con la nuova formazione e sotto il nome di sempre,gli Scorpions pubblicarono Fly To The Rainbow,disco ancora profondamente influenzato dal rock psichedelico di Lonesome Crow;ma gli assoli di Ulrich Roth e il basso di Francis Buchholz ne fecero un album molto più hard,soprattutto in classici pezzi come Speedy’s Coming e Fly To The Rainbow. Il disco li portò ad intraprendere un tour che fece conoscere la band in tutto il mondo,per poi rientrare in studio a comporre il loro secondo successo: il 1975 fu l’anno in cui il disco In Trance “posò” nei negozi di CD di mezzo globo.

IN TRANCE,VIRGIN KILLER,TAKEN BY FORCE E LOVEDRIVE
Nel 1975,sotto contratto con il produttore Dieter Dierks,pubblicarono In Trance;album con assoli portati ai massimi livelli soprattutto in pezzi come In Trance,Dark Lady e Robot Man che ne esaltarono il contenuto. Nel 1976 è la volta di Virgin Killer,disco di successo ma che subì gravi e pesanti censure per la copertina raffigurante una bambina nuda,la quale fu ben presto sostituita da un’immagine più convenzionale. I pezzi come Catch Your Train,Virgin Killer e In Your Park danno un punto di svolta all’album verso sonorità più heavy metal e meno psichedeliche che erano state in gran parte presenti nei primi lavori. Il 1977 segnò un altro grande successo per gli Scorpions con il disco Taken By Force. L’album contiene alcune delle più belle canzoni della band tedesca come The Sails Of Charon,He’s A Woman,She’s A Man e We’ll Burn In The Sky dedicata a Jimi Hendrix,scritta da Monika Dannemann,ex fidanzata di Hendrix e all’epoca compagna di Uli Jon Roth. Nel 1978,gli Scorpions registrarono il loro primo live,Tokyo Tapes;durante un tour mondiale approfittandone del successo che la band godeva nel paese del Sol Levante. Finito il tour,nel 1979,approdò sul mercato Lovedrive composto con un sound marcatamente “metallico”che in quegli anni vedeva il suo “scalciare” grazie a gruppi come Van Halen e Judas Priest. Lovedrive fu il primo album registrato con Matthias Jabs che diede sfogo a tutto il suo talento nei pezzi come Loving Your Sunday Morning,Another Piece Of Meat e Lovedrive che fecero raccogliere alla band un altissimo numero di fan in modo tale da poter suonare con ingaggi sempre più prestigiosi.

ANIMAL MAGNETISM,BLACKOUT E IL GRANDE SUCCESSO DI LOVE AT FIRST STING
Con il successo sempre più crescente,gli Scorpions pubblicarono Animal Magnetism nel 1980. L’album presentava un sound molto virtuoso grazie agli assoli di Matthias Jabs che duettava grintosamente con Rudolf Schenker,libero di esprimersi dopo essere stato leggermente offuscato dal ritorno di Michael Schenker nel precedente album. Grazie a pezzi come Make It Real,Lady Starlight e The Zoo;l’album fu accolto positivamente dai fan e diventò disco d’oro e di platino in USA nonostante fosse giudicato meno vivace e potente dei precedenti lavori. Il 1982 è la volta di Blackout,uno dei migliori successi degli Scorpions. Il disco,secondo Klaus Meine,ha fatto emergere il lato più hard rock degli Scorpions e all’epoca le vendite furono estremamente impressionanti con pezzi quali Blackout,No One Like You e Dynamite che furono suonati e riproposti nelle radio e nelle TV del mondo. Il successo cresceva e nel 1984 fu rilasciato Love At First Sting che trasformò i componenti della band in vere e proprie rockstar internazionali. Il disco,grazie a pezzi come Rock You Like A Hurricane,Still Loving You e Big City Nights scalò le classifiche internazionali diventando doppio platino e si rese uno dei dischi più venduti della storia del rock. Il grande successo gli permise di partecipare al Rock In Rio del 1985 insieme a gruppi come Iron Maiden,AC/DC e Ozzy Osbourne per poi approdare al Monsters Of Rock del 1986.
SAVAGE AMUSEMENT E CRAZY WORLD
Il 1988 fu un anno di altrettanta gloria per gli Scorpions. Savage Amusement fu campione d’incassi e canzoni come Rhytm Of Love,Passions Rule The Game e Believe In Love diedero all’album una vena di rock progressivo che rese il disco molto più commerciale ed adatto per le radio.                   
Il tour portò la band a partecipare a Mosca in un concerto conosciuto per avere ospitato uno dei primi gruppi occidentali a suonare nell’URSS durante la Cortina di Ferro. Nel 1990 uscì Crazy World,album completamente diverso dai precedenti,composto da ballad quali Wind Of Change e Send Me An Angel che diedero all’album un sound più “soft” ma contenente comunque una vena hard rock che ha da sempre caratterizzato la musica degli Scorpions.
ULTIMI ANNI
Nel 1992,Francis Buchholz fu licenziato dal gruppo a causa di problemi col fisco tedesco mentre circolavano voci che gli Scorpions erano in crisi finanziaria e non potevano sostenere altre pubblicazioni. Per tutta risposta,la band,pubblicò Face The Heat nel 1993,album con un sound molto heavy metal,in particolare nei pezzi come Alien Nation e Under The Same Sun;ma che fece storcere il naso a parecchi fan degli Scorpions. Nel 1994 vinsero per la seconda volta il World Music Awards e l’anno successivo fu pubblicato Live Bites che documentava le esibizioni del Savage Amusement Tour e del Face The Heat Tour.                                             
Dal 1998 al 1999,gli Scorpions pubblicarono Pure Instinct e Eye II Eye,album di grande cambio stilistico con influenze derivate dal pop e dalla techno. Successivamente furono pubblicati gli album Moment Of Glory e Acoustica che fecero riaffiorare le critiche sulla band,accusati di aver copiato l’idea dei Metallica nell’album live S&M.                                  Nel 2004 pubblicarono Unbreakable,album che segna un ritorno al vecchio sound,ben gestito in tracce come New Generation,Love’em Or Love’em e Deep In The Dark che fece registrare vendite molto più alte dei precedenti. Il 2007 segnò l’uscita di Humanity – Hour 1 con sonorità molto vicine al nu metal e nel 2010 fu la volta di Sting In The Tail. Sting In The Tail  si presentava con sonorità molto vicine all’hard & heavy degli anni ’80,dal ritmo fresco e moderno,diverso dunque dai lavori prodotti fin d’ora. Nonostante avessero annunciato il ritiro nel 2010,nel 2014 pubblicarono il loro diciottesimo album in studio: Return To Forever fu un album perlopiù composto da vecchi brani scritti negli anni Ottanta e mai pubblicati. Gli ultimi periodi sono segnati dalle partecipazioni sui palchi di concerti sparsi per i continenti e nonostante l’attuale età dei componenti,gli Scorpions non sembrano intenzionati a volersi sciogliere,ma proseguono con l’intenzione di continuare a portare avanti quel nome leggendario che rese magici gli anni in cui il metal classico dominava le scene. 
LINE UP
Klaus Meine - voce
Rudolf Schenker - chitarra
Matthias Jabs - chitarra solista
Paweł Mąciwoda - basso
Mikkey Dee - batteria

DISCOGRAFIA
Loneseme Crow (1972)
Fly To The Rainbow (1974)
In Trance (1975)
Vurgin Killer (1976)
Taken By Force (1977)
Lovedrive (1979)
Animal Magnetism (1980)
Blackout (1982)
Love At First Sting (1984)
Savage Amusement (1988)
Crazy World (1990)
Face The Heat (1993)
Pure Instinct (1996)
Eye II Eye (1999)
Unbreakable (2004)
Humanity - Hour 1 (2007)
Sting In The Tail (2010)
Return To Forever (2014)

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
www.wikipedia.it
www.the-scorpions.com 

lunedì 18 febbraio 2019

IRON MAIDEN (Early Days)

Avete letto il mio articolo sugli Iron Maiden pubblicato la volta scorsa? Siete curiosi di vederli prima che diventassero la band più conosciuta e amata dell'heavy metal? Se sì date un'occhiata in questa sezione




Se volete sapere la storia del successo degli Iron Maiden vi consiglio di leggere il mio articolo IRON MAIDEN - La vergine di ferro 

martedì 12 febbraio 2019

SLIPKNOT (Early Days)

Avete letto il mio articolo sugli Slipknot pubblicato la volta scorsa? Vi è piaciuto? Vi piacerebbe vedere un po' di vecchie foto di quando i nove metallari psicopatici erano solo dei semplici ragazzi di Des Moines con la voglia di fare casino? Se sì,aprite questo articolo.











Se vuoi saperne di più sugli Slipknot cerca nel Sabba Maledetto Metal Circle l'articolo SLIPKNOT - Le maschere della follia











IRON MAIDEN - La vergine di ferro


Nel lontano 1975,nel quartiere di Leyton (nella zona orientale di Londra) vi sono due band che suonano un rock di stampo classico;quando il loro bassista,stanco dei suoi Gypsy’s Kiss  e Smiler decide di separarsi e procedere autonomamente. Steve Harris,ispirato dal film La maschera di ferro,fonda nel 1976,in piena corrente NWOBHM,gli Iron Maiden;band che sarebbe diventato un punto di riferimento per tutti i fan dell’heavy metal. Nello stesso anno,nella band,Dave Sullivan e Terry Rance come chitarristi,Ron “Rebel” Matthews come batterista e la voce di Paul Day viene posta davanti al microfono per lanciarsi nel concerto di debutto al Cart and Horses di Stratford. A fine 1975,Sullivan viene sostituito da Dave Murray degli Evil Ways,gruppo in cui militava anche Adrian Smith. Fu molto difficile,in un’epoca in cui il punk dominava le scene musicali,trovare un ingaggio: la svolta avvenne al Ruskin Arms dove gli Iron Maiden fecero fare una delle prime sfilate ad Edward The Head che sarebbe la loro mascotte ufficiale. La formazione cambia e nel 1978 Doug Sampson entra come nuovo batterista e il microfono passa nelle mani di Paul Di’Anno,conosciuto per la sua voce particolarmente timbrica e per i suoi… eccessi! Con questa formazione, gli Iron Maiden incidono The Soundhouse Tapes,disco che migliaia di metallari sarebbero disposti a spendere cifre assurde pur di averlo nelle loro collezioni. Finanziato con i soldi della nonna di Steve Harris,il disco fu stampato in 5000 copie e presentava Iron Maiden,Invasion e Prowler come tracce. Il disco finì nelle mani di Neal Kay;che,all’inizio scettico,rimase incantato dalla musica della band londinese. Prowler divenne uno dei brani più richiesti e per gli Iron Maiden iniziò una strada in discesa… verso l’alto!

IRON MAIDEN: GLI ESORDI
Con questa formazione,i Maiden,decidono di pubblicare un album più completo di The Soundhouse Tapes e nel 1980 – con la EMI – esce il leggendario Iron Maiden classico disco che avrebbe radicalmente cambiato la storia del metal. Canzoni quali Iron Maiden,Phantom Of The Opera,Transylvania e Running Free diventano pietre miliari della musica metal. L’album è un mix di melodie sorrette da potentissime ritmiche e si rivela uno straordinario successo portando i Maiden a partire nel primo tour mondiale con i Kiss ed i Judas Priest e ripagandosi degli sforzi fatti per inserirsi in un’era in cui il punk dominava i palchi. Finito il tour mondiale,il quintetto inglese ritorna negli studi per registrare il secondo successo.

KILLERS E L’ADDIO A DI’ANNO


Nel 1981,gli Iron Maiden,ritornano sotto contratto con la EMI e dagli studi esce Killers,disco con qualità sonore molto più alte del precedente che porta la Vergine di Ferro ad intraprendere la sua prima tournée mondiale come headliner. Tracce quali Killers,The Ides Of March,Murders In The Rue Morgue e Wratchild diventano i più richiesti e la band continua ad incassare un successo dopo l’altro. Ma i problemi erano dietro l’angolo: Paul Di’Anno,forse per via del successo mondiale,diventa sempre meno gestibile per i suoi abusi protando alla decisione definitiva degli Iron Maiden di licenziare il vocalist. Il posto non rimase vacante per troppo tempo: ben presto il suo posto sarà preso dal cantante dei Samson Bruce Dickinson.

L’ENTRATA DI DICKINSON: THE NUMBER OF THE BEAST

Dopo la dipartita di Di’Anno,gli Iron Maiden si misero alla ricerca di un nuovo cantante. Al Reading Festival del 1982,vi era un gruppo che stava acquisendo una certa popolarità grazie alle performance vocali del loro cantante soprannominato “Sirena d’attacco aereo” per via dei suoi acuti fuori dal normale. Il frontman Bruce Dickinson fu reclutato come voce degli Iron Maiden e divenne il loro asso nella manica che avrebbe fatto raggiungere lo stato di completamento della Vergine di Ferro. Ispirato da un sogno in cui Steve Harris assistette ad una messa nera,la band pubblica The Number Of The Beast;album che sarebbe diventato storico e presente nella collezione di ogni metallaro che si rispetti. Pezzi come 22 Acacia Avenue,The Number Of The Beast,Run To The Hills,Hallowed Be Thy Name riflettono le sonorità heavy dell’album che raggiungono il culmine;mentre gli acuti di Bruce Dickinson fendono l’aria portando gli Iron Maiden la metal band più famosa di tutti i tempi. L’album viene presentato con un tour che vede la band impegnata in tutti i continenti dove le performance musicali dei Maiden attirano schiere di metallari provenienti da ogni parte. Finito il tour,il batterista Clive Burr lascia la band a causa di stress e motivi di salute per essere rimpiazzato da Nicko McBrain dietro le pelli subito dopo.


PIECE OF MIND,POWERSLAVE E SOMEWHERE IN TIME
Dopo il tour che li aveva portati in cima alle classifiche mondiali,gli Iron Maiden si presero una breve pausa alle Bahamas dove registrarono il loro quarto successo commerciale. Piece Of Mind vide luce nel 1983 e pezzi come Flight Of Icarus,The Trooper e Where Eagles Dare diventano le chicche più suonate ai loro concerti. La performance vocale di Dickinson rimane impeccabile il nuovo batterista Nicko McBrain si dimostra all’altezza del posto assegnatogli facendo registrare agli Iron Maiden un altro primo posto nelle classifiche musicali. Nel 1984 è la volta di Powerslave,album composto da riff sparati in qualsiasi direzione che avrebbero influenzato le band metal degli anni a venire e ci fanno viaggiare all’interno di piramidi fra mummie e faraoni. Aces High,2 Minutes To Midnight,Powerslave e la lunga Rime Of The Ancient Mariner sono pezzi diventati epici e testimoniano la grande maestria di cui gli Iron Maiden sono capaci. E dopo 5 album non poteva mancare la testimonianza live con Live After Death con le canzoni più famose che incantano il palco in un concerto che sarebbe stato ricordato dopo molti anni a venire.                                   Così,dopo 5 successi,un live,ecco che pubblicano Somewhere In Time;album futuristico destinato a diventare il sesto successo degli Iron Maiden. Nonostante vi è l’aggiunta delle tastiere che fa storcere il naso a parecchi fan più oltranzisti,l’album è apprezzato grazie a pezzi favolosi come Caught Somewhere In Time,Alexander The Great,Wasted Years,Heaven Can Wait che rimarranno per sempre negli annali della storia della musica.


SEVENTH SON OF A SEVENTH SON ED IL CAMBIO DI STILE
Non stanchi dei primi sei planetari successi,nel 1988,i Maiden firmano nuovamente per la EMI per mettere sul mercato Seventh Son Of A Seventh Son. Il disco rappresenta una grande svolta musicale per il complesso NWOBHM britannico arricchendo la loro musica con riff e melodie ricavate con le guitar synth e tastiere che creano un sound mistico,quasi divino;rendendo giustizia alle tematiche dell’album. Moonchild,Can I Play With Madness? e The Clairvoyant sono lì a dimostrarlo;il disco si rivela un nuovo successo mondiale e porta gli Iron Maiden ad intraprendere un nuovo tour nei cinque continenti.

NO PRAYER FOR THE DYING,FEAR OF THE DARK E LA DIPARTITA DI DICKINSON
Di ritorno dal tour,è il turno dell’album No Prayer For The Dying essere posto sugli scaffali dei negozi di dischi del mondo. Il nuovo album presenta sonorità molto più classiche rispetto ai precedenti e canzoni come Tailgunner,Holy Smoke e Mother Russia fanno di No Prayer For The Dying un nuovo successo planetario. In questo periodo,Janick Gers diviene il nuovo chitarrista degli Iron Maiden e insieme pubblicano Fear Of The Dark nel 1992. Il disco contiene canzoni molto più veloci e tecniche di quelle scritte fin d’ora rendendosi popolare grazie a canzoni come Fear Of The Dark,Wasting Loves,Fear Is The Key e Be Quick Or Be Dead;diventando uno degli album più apprezzati dalle masse. Purtroppo,in questo periodo,si fanno sempre più frequenti i contrasti fra Harris e Dickinson finché quest ultimo,stanco,decide di abbandonare i Maiden e procedere per la propria strada. Il suo posto verrà preso da Blaze Bayley con cui i Maiden incideranno i due successivi album.


L’INGRESSO DI BAYLEY: THE X-FACTOR E VIRTUAL XI
Con Dickinson fuori,gli Iron Maiden organizzano audizioni per trovare un nuovo cantante e nel 1993 Blaze Bayley diviene il nuovo cantante della Vergine di Ferro. La nuova voce degli Iron Maiden porta un cambiamento stilistico nella musica della band e ciò si vede nel nuovo lavoro The X-Factor. L’album porta gli Iron Maiden nuovamente in tour anche se il nuovo disco non riesce pienamente a convincere il pubblico abituati alla maestosa squillante voce di Dickinson. Nel 1996 esce la raccolta Best Of The Beast contenente i migliori successi degli Iron Maiden e successivamente rientrano in studio per incidere Virtual IX. Nonostante l’alto numero di vendite anche questo secondo lavoro con Bayley come frontman viene abbastanza snobbato e rappresenta una vera battuta d’arresto per la band che ha segnato la storia nel cuore di una miriade generazione di fan dell’heavy metal.
IL RITORNO DI DICKINSON E I SUCCESSIVI LAVORI
Dopo aver licenziato (non sono del tutto chiare le cause) Bayley,Bruce Dickinson ritorna ad essere il frontman degli Iron Maiden e sembra riportare ai piedi della Vergine di Ferro qualche vecchio fan deluso dall’era Bayley. Con il ritorno di Dickinson incidono Brave New World per partire successivamente in un nuovo tour di successo e tornando in studio per incidere Dance Of Death. Più tardi è la volta di A Matter Of Life And Death che si rivela un discreto successo anche se è ormai chiaro che la vena creativa degli Iron Maiden sia esaurita. Nel 2009 è nei cinema mondiali il documentario Flight 666 incentrato sul Somewhere Back In Time tour a bordo del loro Ed Force One. Nel 2011 viene pubblicato The Final Frontier e nel 2016 The Book Of Souls,album ormai lontani dai primi esordi;ma che dire? Alla fine i Maiden sono e rimarranno per sempre i Maiden,gruppo che ha messo la fama dell’heavy metal sulla bocca di tutti,nessuna contraddizione;e il loro nome sarà ricordato e salutato da migliaia di metallari sparsi nel mondo con l’onore ed il rispetto che giustamente meritano. 



LINE UP
Bruce Dickinson - voce
Adrian Smith - chitarra
Dave Murray - chitarra
Janick Gers - chitarra
Steve Harris - basso
Nicko McBrain - batteria

DISCOGRAFIA
Iron Maiden (1980)
Killers (1981)
The Number Of The Beast (1982)
Piece Of Mind (1983)
Powerslave (1984)
Somewhere In Time (1986)
Seventh Son Of A Seventh Son (1988)
No Paryer For The Dying (1990)
Fear Of The Dark (1992)
The X-Factor (1995)
Virtual XI (1998)
Brave New World (2000)
Dance Of Death (2003)
A Matter Of Life And Death (2006)
The Final Frontier (2011)
The Book Of Souls (2016)
Senjutsu,2021

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
www.ironmaiden.com
www.wikipedia.it



sabato 9 febbraio 2019

SLIPKNOT - Le maschere della follia




Tra i bassifondi di Des Moines,capitale dell’Iowa,vi è un gruppo di giovani studenti  che suonano un death metal alquanto malsano e scurrile: gli Anal Blast. Dopo essere apparsi in alcuni locali dell’Iowa,gli Anal Blast, sono protagonisti di una serie di cambi di line-up fino a quando non decidono di sciogliersi completamente. Ma il batterista Joey Jordison ed il bassista Paul Gray non sembrano intenzionati a mollare la musica. Insieme al loro amico Michael Shawn Crahan decidono di mettere insieme un’altra band e gli danno il nome di Ones. Nel 1993,gli Ones reclutano il cantante Anders Colsefini,il chitarrista Donnie Steele,il bassista Greg Welts e il chitarrista Josh Brainard. Sempre nello stesso anno,la neonata band cambia nome in Pyg System, per poi passare a Meld e cambiare di nuovo in Slipknot,quello che ben presto sarebbe stato presentato in moltissimi festival d’America e d’Europa. Nel 1995,gli Slipknot raggiungono la formazione stabile e nel 1996 esce il loro primo album autoprodotto (grazie ai finanziamenti dei genitori di Crahan): Mate.Feed.Kill.Repeat. Il disco è stampato in sole 1000 copie e presenta un nu metal fuori dai canoni tipico degli Slipknot mescolato a sonorità diverse. Il vocalist Colsefini e il chitarrista Brainard conferiscono a dare all’album una certa impronta hip-hop,con riff di chitarra pesanti che non nascondono un po’ di influenza dal jazz,dal funk e dal rock progressivo. Possiamo citare Some Feels,Dogfish Rising e Killers Are Quiet fra le più famose. Terminato l’album,gli Slipknot sono pronti a salire sui loro primi palchi per dare spettacolo con le loro esibizioni scellerate caratterizzate da risse dei fan con Michael Crahan,moshing ultraviolenti o le esibizioni folli di Colsefini (di cui si ricordano i vari episodi in cui,con una catena legata ai piercing sui capezzoli,si arrecava lesioni staccandosi la ferraglia che aveva addosso la pelle). Ma ciò che colpì di più di questa band era una particolarità che ancora poche band utilizzavano nella loro iconografia: le loro maschere.  Terrificanti ed agghiaccianti,ogni maschera degli Slipknot ha un suo significato ed una sua storia. La maschera di Joey Jordisono è bianca e fu usata ad una festa di Halloween del liceo. Tornato a casa ubriaco,la madre furiosa,gli afferrò la maschera e la gettò nell’immondizia. Joey,recuperatala,la indossa da allora nelle sue esibizioni con la band. La maschera di Crahan,invece,è quella di un clown. A detta da lui,la maschera giaceva tutta “sola” in un negozio e egli sentì come se lo chiamasse. Dopo qualche tempo,la band inizia a progettare un nuovo lavoro,ma sente la necessità di arricchire il suo bagaglio e parte alla ricerca di nuovi membri. Mick Thomson si aggiunge dai Bady Pit;quello che dunque loro cercano è un nuovo cantante. Un giorno,passando per un sexy-shop,sentono la voce di un uomo che canta. Entrano nel negozio,pieni di imbarazzo (chissà perche!) e iniziano a girare fra gli scaffali con finto interesse. Dopo qualche ora,con il commesso ormai irritatissimo,i ragazzi gli si rivolgono finalmente con queste parole: “basta così,ragazzo: sei dentro!”. Il giovane era Corey Taylor,allora voce degli Stone Sour;il quale felicissimo di poter urlare la propria rabbia si unisce alla band come cantante. Così,nel 1997,iniziano le prime sessioni degli Slipknot con Taylor e nello stesso anno esce Crowz. Secondo una leggenda urbana,mentre la band stava tornando a casa da una sessione di prove,trovano moltissimi corvi sulla loro strada;da qui il nome dell’album. L’album resta incompiuto anche se canzoni come Slipknot/Gently,Windows,Prosthetics e la versione strumentale di The Heretic Anthem si possono trovare su Internet. A cavallo fra il ’98 ed il ’99; Colsefini,Steele e Brainard lasciano la band nella quale si aggiungono nuovi ragazzi: il secondo percussionista Chris Fehn,il campionatore Craig Jones,il DJ Sid Wilson e il chitarrista Jim Root. Da questo punto in avanti,la band inizia il suo cammino verso la gloria.
 
IL “BATTESIMO DI FUOCO”: SLIPKNOT
Gli Slipknot,armati fino ai denti e con ben tre batteristi (idea voluta dal Clown che,secondo lui,avrebbe permesso alla band di creare un vero e proprio muro sonoro) incidono Slipknot negli studi di Malibù. L’album presenta sonorità rap metal e nu metal portate all’estremo con rasoiate di chitarra,ritmi percussionistici estremamente martellanti e una voce da gola mozzata;che portano il disco a ricevere un successo tale catapultarli sui palchi dell’Ozzfest del 1999. Le canzoni come Eyeless,Spit It Out,Surfacing e Wait And Bleed sono urla di rabbia e dolore carichi di una misantropia senza precedenti. In questo periodo non mancano i problemi: le esibizioni degli Slipknot sono famose per le loro esagerate acrobazie che i loro componenti mettono dal vivo: abbiamo Wilson usa buttarsi a “volo d’angelo” sulle folle dei loro fedelissimi fan,o il Clown di cui ricordiamo di quando sbatté contro l’asta di un microfono rischiando di spaccarsi l’occhio per sempre. Per non parlare dei loro fan: battezzati maggot da Joey Jordison,i ragazzi che fanno parte di questa schiera sono adolescenti sfigati e intrappolati nelle loro tristi realtà,che nei concerti degli Slipknot hanno trovato il loro spazio per poter scatenare la loro ira repressa. Concerti in cui non si vedono braccia spezzate e nasi rotti sono veramente pochi. Questo portò gli Slipknot ad essere continuamene presi di mira dalla MASK (Mothers Against SlipKnot) decisi a boicottare le loro violente esibizioni live. L’immediato successo degli Slipknot attirò anche l’attenzione di Ross Robinson che portò i nove ceffi nei suoi studios. Fu un periodo molto duro per gli Slipknot: isolati dal mondo,sottoposti a continue tensioni, furono “costretti” in queste condizioni a produrre il loro secondo lavoro ufficiale: fu così che vide luce il loro Iowa.
IOWA E LA LUNGA PAUSA
Le tensioni,l’isolamento e le continue pressioni da parte di Robinson,amplificano il veleno nei cuori degli Slipknot che essi concentrano nel loro nuovo lavoro. Imbevuto di sangue,odio,ira e crudeltà;Iowa diviene il loro secondo successo commerciale. Canzoni come People=Shit,Left Behind,My Plague e The Heretic Anthem sprigionano un sound composto da batterie martellanti ed assassine,chitarre estremamente distorte;molto intrise di curiose influenze death metal. I maggot  accolgono l’album con grande entusiasmo e gli Slipknot s’imbarcano per il loro tour esibendo caproni impalati dal vivo (molto probabilmente perché richiama i tempi in cui gli Slipknot si sentivano utilizzati come “capri espiatori” dalle loro comunità). Nel 2002 pubblicano il DVD di Live In Disasterpiece. Ma è in questo periodo,che la band avverte un senso di profondo malessere. Forse il successo troppo improvviso o forse la loro psiche distorta,portano gli Slipknot a iniziare a fare largo uso di droghe e alcol con conseguenti litigi ed incomprensioni fra loro. Non riuscendo più a tollerare la situazione,la band decide di prendersi una pausa: Corey Taylor torna ai suoi Stone Sour, Joey Jordison fonda i Murderdolls,il Clown progetta i To My Surprise… Inizia così la prima pausa degli Slipknot non li vedrà uniti prima del 2004.
VOL. 3: THE SUBLIMINAL VERSES: DI NUOVO AL LAVORO
Circa nel 2003,si inizia a parlare di una reunion degli Slipknot,ma i membri della band sono alquanto restii. Sono presenti ancora rancori tra loro e Corey Taylor continua a tenere le labbra più attaccate alla bottiglia che a quelle della sua donna. La svolta arriva quando,una sera,talmente ubriaco,tenta il suicidio sporgendosi dalla finestra di un grattacielo. Minacciato dalla moglie giunta all’esasperazione,Corey riesce a tornare una persona sobria e decide che è il momento di tornare con gli Slipknot. Superate le questioni che li avevano divisi qualche anno fa,gli Slipknot producono il loro nuovo Vol 3: The Subliminal Verses. L’album mantiene la durezza dei primi due ma incorpora parti più melodiche che ha permesso agli Slipknot di esplorare nuovi universi e raggiungere nuove vette musicali. L’album è un concept di frustrazioni e dolore che gli Slipknot hanno provato nel periodo in cui si erano divisi (come nei pezzi Duality,Before I Forget,The Blister Exist e The Nameless),inoltre si accenna ad un nuovo argomento: l’amore,inteso come qualcosa di perfettamente idealizzato e dunque irraggiungibile (Vermillion pt1 e pt2). Il mese successivo,inseriscono alcune performance live nel bootleg 9.0 Live. Nel 2006 rilasciano il loro DVD Voliminal: Inside The Nine per poi rientrare in un nuovo periodo di pausa.
ALL HOPE IS GONE E LA MORTE DI PAUL GRAY

Finito questo nuovo periodo sabbatico,gli Slipknot,si riuniscono nuovamente. Molti di loro non si vedeva da due anni circa: occorreva dunque tornare a parlarsi. La voglia di spaccare,in questi anni non si era affievolita per nulla e nel 2008 pubblicano il loro nuovo album in studio: All Hope Is Gone. All Hope Is Gone rappresenta un album di completamento per gli Slipknot: gli anni passati hanno permesso alla band di miglorare la tecnica,sperimentare nuove melodie da unire ai loro riff cattivi come un tempo e di salire sul carro dei mostri sacri dell’heavy metal. L’album è un successo: brani intrisi di un nichilismo disperato come Sulfur e Psychosocial prendono forma come singoli e reti come MTV non fanno che trasmettere i loro videoclip per mesi e mesi. Si possono ascoltare anche brani più melodici come Dead Memories e Snuff in cui si torna a parlare di “limerence”. All Hope Is Gone ha permesso agli Slipknot di raggiungere la perfezione: ballad neomelodiche alternate a ritmiche iraconde ci trasportano in un vortice pieno di oscurità da cui emerge un pessimismo senza fine. I palchi di migliaia di festival americani ed europei vedono il loro nome come headliner e le TV e le radio di tutto il mondo non fanno che trasmettere le loro canzoni più famose quasi come se fossero tormentoni. Ma è in questo momento che accade una tragedia che nessuno avrebbe mai previsto. Nel 2010,in un hotel dell’Iowa,il bassista Paul Gray viene trovato morto in seguito ad un’overdose e lo shock nella famiglia si fa sentire. Dopo aver commemorato il loro compagno deceduto ad una conferenza stampa dove si presentarono senza maschera,annunciano l’annullamento di molte date ed il posticipo del nuovo album. Tornati sui palchi,la band annuncia di voler produrre un nuovo album in memoria di Paul,ma qualcosa non torna: come se la morte di Paul Gray avesse cambiato davvero tutto il mondo;la band ha serie difficoltà a tornare a lavoro. L’album viene continuamente posticipato e nessuno sembra più capire cosa succeda in casa Slipknot. Corre voce che il loro produttore voglia portarli verso sonorità completamente diverse dai loro esordi,mettendo dissidi fra i membri della band. Nel 2013,viene annunciato che il batterista Joey Jordison si allontana dalla band,ma le voci della sua volontà di allontanamento,sono smentite da quest ultimo che annunciò di essersi dovuto fermare a causa della mielite trasversa. Ancora oggi,il motivo di questo comportamento da parte degli Slipknot non è ancora stato chiarito. Durante il 2012 gli Slipknot presentano Antennas To Hell,la loro prima raccolta ufficiale.

.5: THE GRAY CHAPTER E IL RITORNO SUI PALCHI

Reclutati Alessandro Venturella al basso e Jay Weinberg alla batteria,gli Slipknot pubblicano l’album di tributo a Paul Gray. The Gray Chapter vede luce nel 2014 e è un mix di melodie e pesantezza che trattano temi quali l’oscurità e l’esoterismo. L’album raggiunge le più alte classifiche mondiali e brani quali The Negative One,The Devil In I e Killpop vengono suonati ai loro live oltre ad essere trasmessi in TV ed in radio. Nonostante ciò,molti fan storcono il naso,delusi dalla mancanza di innovazione o forse perché si aspettavano qualcosa di completamente diverso dopo tanti anni di attesa.  Nel 2016,la band pubblica Day Of The Gusano un loro live girato in Messico. Attualmente,gli Slipknot hanno annunciato di essere tornati al lavoro su un nuovo album: nel 2018 viene presentato il singolo All Out Life e il nuovo lavoro è atteso per il 2019. I fan sono divisi su chi crede ancora in loro e su chi,invece,li vede ormai alla fine della loro carriera musicale. Ancora una volta,saranno gli Slipknot a dare conferma. 

FORMAZIONE
Corey Taylor - voce
Mick Thomson - chitarra
Jim Root - chitarra
Alessandro Venturella - basso
Jay Weinberg - batteria
Chris Fehn - percussioni
Michael Shawn Crahan - percussioni
Craig Jones - tastiere
Sid Wilson - DJ

DISCOGRAFIA
Slipknot (1999)
Iowa (2001)
Vol. 3: The Subliminal Verses (2004)
All Hope Is Gone (2008)
.5: The Gray Chapter (2014)
We Are Not Your Kind (2019)

FONTI

G. Della Cioppa - Heavy metal: I contemporanei - Ed. Giunti
J. McIver - Metal estremo - Ed. LoVecchio
J. Ambrose - Moshpit: Violenza sotto il palco - Ed. Tsunami
www.wikipedia.it
www.slipknotitalia.it
www.slipknot1.com