Inaugureremo questa sezione recensendo l’Agglutination,il più importante e longevo festival del sud Italia. L’Agglutination Metal Festival nacque nel 1995 dalla mente di Gerardo Cafaro,grande appassionato di heavy metal,con l’obiettivo di permettere ad alcune band locali di emergere concedendogli lo spazio sul palco del suo festival da usare come trampolino di lancio per la loro carriera. Le prime edizioni videro la partecipazione di alcune band lucane,per poi espandersi negli anni tanto da potersi permettere la partecipazione anche di gruppi di grosso rilievo,sia italiane che estere.
Negli anni,sono molti i gruppi che hanno partecipato al festival riuscendo a richiamare a Chiaromonte (in provincia di Potenza) schiere di metallari che senza l’Agglutination non avrebbero alcuna possibilità di vedere dal vivo band di grosso calibro come i Dark Tranquillity,i Venom o gli Exodus;dando la possibilità anche a molte band underground di esibirsi,sfruttando l’evento per far saltare il loro nome all’occhio della gente e di conseguenza al produttore di qualche casa discografica.
Attualmente si avvicina la XXV edizione del festival che si terrà il 17 agosto
2019 a Chiaromonte,città tornata la meta principale (alcune edizioni si sono
svolte nei comuni di Senise e Sant’Arcangelo) di svolgimento del più grande
raduno di metallari del Meridione.
Perciò,noi
dello staff del Sabba Maledetto Metal Circle,in occasione dell’avvicinarsi
della data dell’evento siamo andati a parlare col nostro Gerardo per sapere il
suo personale parere sul lavoro svolto in tutti questi anni.
QUATTRO CHIACCHIERE CON GERARDO CAFARO
Ciao Gerardo! Benvenuto nel Sabba Maledetto Metal Circle.
Grazie mille per il tempo che ci hai concesso. Beh,siamo vicini alla XXIV
edizione dell’Agglutination Festival. Oggi ne è stata fatta di strada. Come ti
senti? Come ricordi la prima edizione?
Ciao e grazie a voi! Siamo alla XXV
edizione questo anno. Beh…non avrei mai immaginato questo traguardo. Certamente
più si va avanti e tutto diventa più difficile perché all’esperienza che ti
aiuta a migliorare il festival si contrappone la difficoltà fisica e mentale di
sostenere il rischio a cui si va’ incontro ogni anno nell’organizzare un evento
di tale portata e dai notevoli costi. La prima edizione non si dimentica
facilmente: certo,vi era una totale incompetenza ad organizzare un concerto
però tanta voglia e tanti stimoli che si stanno perdendo con gli anni a causa
della cattiveria ed invidia della gente che oggi è davvero tanta. Prima vi era
molto più sostegno. Ma del resto,nell’organizzare,metti in conto anche questo
Anche perché poi trovi tanta gente soprattutto da fuori regione che apprezza e
supporta e questo ti da forza.
Posso immaginarlo. Purtroppo qui al sud abbiamo sempre questi
problemi. In Calabria facciamo sempre discorsi come questi. Come ti venne in
mente l’idea di organizzare il festival? Avevi già esperienze? C’erano già
altri festival in Lucania o al sud?
No,l’idea mi venne in mente proprio
dalla mancanza di concerti al sud. Naturalmente anche quando nel 1997
organizzai l’edizione con gli Overkill non avevo esperienza.
Ah sì. Io avevo 5 anni allora. Però mi dissero che fu un vero
colpaccio! Ci furono circa 4000 persone presenti all’evento a quanto mi dissero.
È corretto?
Sì,infatti. Chiaromonte fu invasa da
metallari giunti da ogni parte. Tanti di essi erano arrivati con mezzi non
propri e tanti rimasero a dormire sui prati o nei vicoli perché i mezzi di trasporto
non viaggiavano. Svuotarono i bar del paese di bibite e cose da mangiare.
Bei tempi! Oggi la fanno davvero in pochi la vita da
metallaro “on the road”,credimi! Mhmm… Comunque non so… perché sceglieste
proprio Chiaromonte? È un paesino. È un bel rischio.
È il paese in cui vivo. Trovai
disponibilità a dedicare un evento estivo alla musica metal. Allora i metallari
erano ritenuti drogati e delinquenti,ma pian piano le gente si ricredette.
Certo,un paesino sperduto dove non esiste neppure una ferrovia o una linea di
bus valida per i collegamenti è limitativo per i giovani metallari.
Ecco infatti. Forse per questo ultimamente continua ad
esserci sempre meno gente. Però come hai detto tu prima c’era molto più
supporto nonostante il luogo fosse stato lo stesso e ci fossero pure più
difficoltà in tempi meno “moderni” di oggi. Perché ultimamente l’affluenza sta
calando? Perché le nuove leve sembrano molto più stantie nel supportare eventi
di questo genere? Perché sento che ci sono problemi di questo tipo ovunque.
Credo che questa domanda dovrebbe
essere fatta a chi non viene più ai concerti. Comunque credo che oggi vi sono
tanti concerti in giro ed alcuni si sovrappongono,pare come se ci fosse una
guerra per farsi male senza avere il rispetto per gli altri.
Mhmm… Molto brutto questo! Dovrebbe esserci fratellanza fra
di noi e invece… ora ti farò una domanda da “curioso impiccione”: come contatti
le band,soprattutto straniere? Immagino che tu ti sia sentito un tantino
nervoso quando chiamasti gli Overkill la prima volta. Accettarono subito?
Dopotutto era la prima edizione in cui si ospitava una band di grosso calibro.
Allora mi furono proposti da un
promoter italiano che credo non lavori più nel campo. Oggi,se ho valide
proposte da agenzie italiane,contatto io direttamente le band tramite i loro
agenti. Quando sentono “sud Italia” storcono un po’ il naso,a causa di
pseudo-promoter che hanno dato fregature,ma noi – fortunatamente – dopo tutte
queste edizioni,abbiamo molti feedback positivi. Non sempre,però,riesci ad
avere il gruppo che vuoi in quanto spesso optano per festival più grossi che
stanno in Europa e offrono cachet più elevati.
Meno male. Sì,al sud Italia molte volte ci sono molti
pregiudizi. Però è bello sapere che c’è chi ci crede e grazie a te ed allo
staff dell’Agglutination vanno via con un bel ricordo,anche perché molte band
sono state più di una volta. Non a torto però: sento comunque che c’è ancora
presente molto bigottismo! Ho sentito cosa successe all’Agglutination del 2018.
Furono accuse pesanti che con la musica non c’entrano niente. Ci credo che poi
viene difficile organizzare eventi del genere. Riuscisti poi a cambiare gli
animi?
Purtroppo sono cose che non
dovrebbero succedere,al festival ha fatto molti danni però non voglio più
parlarne e spero che chi lo ha fatto abbia capito che fomentare odio non serve
a nulla. Anche da questo fatto negativo,però,io ho tratto esperienza.
Io rimasi stupito apprendendo che il metal debba subire
ancora questi attacchi nel 2018/2019. Un vero schifo! Bene,sicuramente te lo
avranno chiesto in molti e ne avrai la nausea ma lo vogliamo sapere anche noi.
Sui flyer dell’Agglutination vi è scritto In
ricordo di Alberto. Chi era questo
signore?
Alberto era mio cognato oltreché
partner e gran sostenitore del festival sin da quando è nato. Purtroppo è
venuto a mancare nel 2007 lasciando un grande vuoto. Ma sono sempre sicuro che
oggi sia il nostro angelo custode,perché se esiste ancora questo festival è
davvero un miracolo.
Ahia! Forse mi sono intromesso troppo. Allora cerchiamo di
tornare un po’ allegri,non voglio che questa intervista finisca in maniera
spiacevole. Parlaci un po’ di te. Quando hai iniziato ad ascoltare metal? Come
nacque questa tua passione?
Ho iniziato ad ascoltare i musica a
9 anni con i Rockets (di cui possiedo tutto). Già allora vi erano belle chitarre
e belle melodie. Poi,a 13 anni,iniziai ad ascoltare metal con Ozzy,Iron Maiden
e divenni un fan patito degli Helloween. Niente mi dava emozioni positive ed
uniche prima di ascoltare questa musica. Avevo poco,ma avevo l’heavy metal in
ogni momento delle mie giornate.
Ma tu hai mai suonato ai tempi della tua gioventù? Se
sì,quale strumento? Hai mai avuto una band tua? Io so che il tuo gruppo
preferito sono i Therion e che riuscisti a portarli all’Agglutination del 2016.
Ci sono gruppi che ancora vorresti portare all’Agglutination che non hai ancora
visto?
No,non ho mai suonato e neppure
avuto band. Mi sarebbe piaciuto portare gli Helloween,ma ad oggi costano
troppo. Vorrei portare anche i Testament e,se la gente dovesse rispondere a
dovere questo anno ci si potrebbe fare un pensiero per la prossima edizione.
I Testament dal vivo sono molto bravi,li vidi nel 2012. Va
bene Gerardo… Qualche ultima domanda: ti senti bello carico per l’edizione che
si terrà a breve? Pensi che questo anno la gente darà una risposta migliore?
Dove sta andando il metal secondo te? Ci si potrà aspettare un futuro roseo o
la situazione peggiorerà?
Io sono pronto a continuare ad
offrire un’altra bella edizione con grandi gruppi. Ci saranno i Napalm Death
che sono una garanzia,ci saranno i Death Angel che dal vivo sono una locomotiva
e rendono più che su disco (ascoltate il nuovo disco in uscita: pezzi
bellissimi di puro thrash metal). E poi ci saranno anche i Carpathian Forest
del nuovo corso con Nattefrost rigenerato (grazie al proprio figlio) e con una
micidiale sorpresa in arrivo… Amanti del metal non potete mancare! Il
metal in Italia non è una musica commerciale;non lo è mai stato e non so per
quanto continuerà ancora a “vivere”,di sicuro fino a quando ci saremo noi. Le
nuove generazioni non capisco ancora cosa ascoltino,di certo seguono poco il
metal classico e il metal estremo.
Purtroppo sembra sia così,il metal fatica ad essere accettato
in Italia. OK Gerardo,vedremo allora di non mancare. Appuntamento il 17 agosto
a Chiaromonte dunque. Fai un saluto ai metallers che seguono il blog.
Se amate questa musica continuate a
supportarla partecipando anche ai concerti,altrimenti quel poco che c’è verrà
perso e non credo sia un bene. Un abbraccio.
Se volete saperne di più sull'Agglutination Metal Festival andate sul sito ufficiale www.agglutination.it o scrivete alla e-mail cafarogerardo@tiscali.it
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