E non poteva mancare,nel Sabba
Maledetto Metal Circle,una sezione dedicata al “padre dell’Heavy Metal”,la
rockstar più controversa,discussa e adulata nel mondo della musica pesante che
si è fatto più droghe,ha avuto più donne e fatto più casino di qualsiasi uomo
finora esistente: oggi parleremo di Ozzy Osbourne,il “madman” dell’heavy metal.
John
Osbourne nacque il 3 dicembre 1948 in un piccolo e povero sobborgo di
Birmingham da padre attrezzista e madre operaia che riuscivano a stento a
mandare avanti la famiglia con i loro modesti guadagni. Il piccolo John
dimostrava una seria insofferenza e mal sopportava le gravi condizioni
economiche della sua famiglia e il suo animo ribelle unito alla sua precarietà
sociale lo portarono ben presto dietro le sbarre già in adolescenza.
Grande appassionato di musica rock,in particolare dei Beatles,e conscio
del suo desiderio di divenire una grande rockstar,John iniziò a cercare ad ogni
modo di entrare in una band per poter realizzare il suo grande sogno trovando
inizialmente l’opposizione del padre che voleva fare di John un commerciante
per evitargli il futuro nelle fabbriche. Sotto l’insistenza di John,il sig.
Osbourne,acconsentì di comprargli un amplificatore in modo che John potesse
dedicarsi alla sua passione senza – ovviamente – trascurare i suoi impegni
lavorativi;così il ragazzo si mise subito a cercare membri per formare una band
tappezzando di manifesti le strade di Birmingham. A rispondere all’appello
furono un ex compagno di scuola Anthony Iommi che aveva avuto vari contrasti
con John e il batterista Bill Ward senza ancora sapere che insieme sarebbero
diventati vere e proprie leggende viventi del mondo della musica metal.
CON I BLACK SABBATH
Verso la fine degli anni
Sessanta,John Osbourne attaccò un manifesto in un negozio di dischi dove si
poteva leggere della sua ricerca di musicisti per formare la band che aveva in
mente da tempo. All’appello risposero il batterista e il chitarrista Tony
Iommi,acerrimo rivale di John che aveva affibbiato a quest ultimo il nome di
“Ozzy” a causa della sua dislessia che gli impediva di pronunciare
correttamente il suo cognome. Dopo aver parlato un po’,il nuovo strano trio
raggiunse un accordo ed Ozzy propose come bassista il suo amico Geezer Butler
e,dopo qualche mese,i Black Sabbath erano uniti insieme senza neanche sapere
che ben presto sarebbero diventati un gruppo leggendario della musica
metal.
Dal 1968,i Black Sabbath iniziarono ad esibirsi in piccoli locali di
Birmingham ma ci volle il 1970 per aver un po’ di notorietà con il loro primo
album Black Sabbath che fu un inaspettato
successo incoraggiando la band a pubblicare Paranoid,straordinario
capolavoro del gruppo che gli permise di firmare un contratto con la Vertigo
dandogli la possibilità di imbucarsi in tour mondiali durante gli anni ’70. Il
successo a cui andò incontro la band fu eccessivamente rapido e,complice anche
la morte del padre,Ozzy andò incontro ad una profonda depressione che lo portò
ad abusi eccessivi di alcol e droga. Gli abusi di Ozzy e i vari contrasti con
Iommi decretarono l’addio del “madman” ai Sabbath verso la fine degli anni ’70
e per Ozzy Osbourne iniziò uno dei periodi più bui della sua vita che sarebbe
durato fino al 1980 quando diede inizio alla sua carriera solista.
IL MADMAN ALLA
RISCOSSA: BLIZZARD OF OZZ,DIARY OF A MADMAN E BARK AT THE MOON
I dissidi con Iommi e la morte del
padre portarono Ozzy Osbourne ad uno stato di profondo sconforto che si tramutò
in una profonda depressione da costringerlo a abbandonare i Black Sabbath negli
anni ’70. Il Principe delle Tenebre,l’uomo che aveva portato l’heavy metal
sulla bocca di tutti si rinchiuse in un albergo consumandosi fra le sue
innumerevoli droghe e dimenticato dal resto del mondo. Ormai sul punto di
abbandonare la sua carriera di cantante e tornare in mattatoio per guadagnarsi
da vivere ammazzando maiali;vide la sua vita svoltare verso gli anni ’80,quando
Sharon Arden,ex manager dei Black Sabbath e fidanzata di Tony Iommi lo contattò
per offrirgli un nuovo contratto per rilanciare la sua carriera e tornare sui
palchi.
Riabilitatosi
da ciò che fu il periodo più nero della sua vita,Ozzy tornò in sala prove e nel
1980 registrò Blizzard Of Ozz,primo
album ed indiscusso capolavoro del madman.
Grazie al supporto di Sharon (che in seguito divenne sua moglie),Osbourne
diede inizio alla sua carriera solista imbarcandosi in un tour globale che durò
tantissimo dove migliaia di nostalgici dei Black Sabbath si unirono per
supportare la rockstar più folle della storia.
Blizzard Of Ozz è un album
complesso,superbo dove la follia di Ozzy è accompagnata dalle sonorità barocche
di chitarra da parte di Randy Rhoads,uno dei più geniali maestri delle sei
corde che la storia ricordi,che suona con i suoi inarrivabili assoli in pezzi
indimenticabili come Crazy Train,Goodbye To Romance e l’oscura ed
esoterica Mr. Crowley.
Nel 1981 fu la volta di Diary Of A
Madman,album che regge il confronto con il precedente con canzoni quali You Can’t Kill Rock ‘n’ Roll,Believer e molte altre che costituiscono
un mix di veloci speed-song,ballad
seduttrici e puri momenti atmosferici che rendono Ozzy Osbourne ormai una
celebrità al livello mondiale. Anche Diary
Of A Madman andò incontro ad un successo straordinario con folle di fan devoti che si raccoglievano
in religiosa ammirazione sotto i palchi dell’ex frontman dei Black
Sabbath.
La carriera di Ozzy era ripartita nel migliore dei modi e l’ascesa di
Osbourne come rockstar acclamata al livello planetario sembrava ormai priva
d’ostacoli,quand’ecco che un nuovo fulmine a ciel sereno si abbatté
improvvisamente sulla sua vita: nel 1982 un maledetto incidente aereo privò il
mondo di una grande leggenda della chitarra e del compagno di una vita Randy
Rhoads.
Il periodo che ne seguì fu per Ozzy di un profondo turbamento che gettò
il cantante in un nuovo periodo di sconforto durato diversi mesi. Nello stesso
anno della morte di Randy,Osbourne cercò di esorcizzare il suo dolore sfornando
Speak Of The Devil un live album dove
ci vengono presentate versioni più modernizzate dei grandi lavori.
Nel
1983 toccò all’album Bark At The Moon
uscire sugli scaffali,disco che seppur non raggiunge il livello dei primi due
contribuisce comunque a rafforzare l’animo di Ozzy che canta in pezzi quali Rock ‘n’ Roll,Spiders e Bark At The Moon. Ripresosi
completamente dalla tragedia subita e conscio del suo destino che lo voleva
sotto le luci stroboscopiche dei palchi Ozzy si rimise in carreggiata e dopo
tre anni di silenzio tornò sotto i riflettori con The Ultimate Sin.
THE ULTIMATE SIN,NO REST FOR THE WICKED
E NO MORE TEARS: OZZY CONTINUA A FAR
CASINO
Dopo la pubblicazione di Bark At The Moon,Ozzy Osbourne si prese
un breve periodo di riposo lontano dalle luci della ribalta evitando così gli
occhi delle telecamere poiché lo tenevano costantemente sotto pressione dato
che divenne oggetto di critica da parte di associazioni a tutela del buon
costume nell’arte a causa della sua alta quantità di comportamenti trasgressivi
anche fuori dall’ambiente lavorativo (si ricordano molti episodi di oltraggio
come l’aver orinato nel 1982 a Fort Alamo su un monumento dedicato ai veterani
di guerra o il famoso “incidente” nel quale Ozzy staccò con un morso la testa
di un pipistrello che gli lanciarono sul palco pensando fosse finto).
Dopo
una lunga disintossicazione da droghe pesanti,Ozzy tornò sulle scene nel 1986
con The Ultimate Sin album che
presenta molte sonorità hair metal avvertibile in canzoni come The Ultimate Sin,Shot In The Dark e Killer Of
Giants che grazie al songwriting del nuovo chitarrista che sostituì per un
breve tempo Randy Rhoads,conobbe ottimi livelli di vendita permettendo ad Ozzy
Osbourne di intraprendere un tour che lo portò fino al Monsters Of Rock di
Londra.
Nel 1987,Ozzy trovò un nuovo talento da assumere nella sua scuderia
nella persona di Zakk Wylde,chitarrista dei Black Label Society che si rivelò
un vero e proprio talento divino delle sei corde.
Nel 1988 fu pubblicato
No Rest For The Wicked,album con un
sound più graffiante rispetto al precedente dove Zakk Wylde sprigiona tutta la
sua abilità in canzoni come Miracle Man,Breaking All The Rules e Bloodbath In Paradise. Anche questo disco conobbe un fantastico successo ed Ozzy e la sua band
s’imbarcarono in un tour lunghissimo interrotto solo da un problema avuto con
la legge dovuto al fatto che il madman
cercò di strangolare sua moglie e manager Sharon in preda ad una pesantissima
ubriacatura.
Nel 1990 Ozzy Osbourne pubblicò il miniLP Just Say Ozzy e l’anno dopo vide luce No More Tears album con sonorità molto più sul rock classico che
andò incontro ad un successo oltre l’immaginabile: le canzoni I Don’t Wanna Change The World,Mama I’m Coming Home,No More Tears e Road To Nowhere sono tutte canzoni che hanno permesso di vincere 5
volte il disco d’oro e hanno portato il madman
ad intraprendere un tour lungo tutti i cinque continenti raccogliendo attorno a
sé un gran numero di fan che consacrarono ormai la sua indiscussa posizione da
rockstar al di sopra di molti altri gruppi heavy metal.
Durante il
tour mondiale Ozzy approdò al Pacific Amphiteatre di Costa Mesa in cui salirono
sul palco Tony Iommi,Geezer Butler e Vinny Appice suonando per una buona
mezz’ora i vecchi classici dei Black Sabbath. Nel 1993 Ozzy fu costretto a
ritirarsi nuovamente in modo provvisorio ricoverandosi in una clinica per
disintossicarsi dalle droghe e dall’alcol a cui ormai faceva sempre più
affidamento per poter far fronte allo stress perenne che caratterizza quasi
ogni persona che lavora in questo tipo di ambiente,dove la straordinaria fama
mostra tutto il lato sporco della medaglia.
Ritornerà sui
palchi nel 1995 con Ozzmosis,VII
successo in studio dell’affermatissimo Padre dell’heavy metal.
OZZMOSIS,DOWN TO EARTH ED UNDER COVER: LA “RESURREZIONE”
Dopo essersi completamente
disintossicato ed uscito dai problemi legali che stavano portando lo
strampalato Principe delle Tenebre verso un profondo ed oscuro abisso,Ozzy
tornò sulle scene nel 1995 con Ozzmosis,album
che divise critica e fan poiché lo ritennero un album che potesse segnare una
prima eclissi per la carriera del “madman” che fino ad ora aveva registrato
un’ininterrotta serie di successi. L’album fu ugualmente seguito da un tour e
nel 1996,grazie ad un’idea venuta in mente a Sharon,Osbourne diede vita
all’Ozzfest che vide la partecipazione di vari artisti di fama
internazionale.
Nel 1997 uscì The OZZman Cometh
prima raccolta dei migliori successi del cantante per starsene successivamente
dietro le quinte fino al 2001 pubblicando Down
To Earth. La crescente popolarità lo portò a firmare un contratto con MTV
per la produzione della serie The
Osbournes,dove Ozzy Osbourne e la sua famiglia interpretano sé stessi nei
vari momenti della loro quotidianità.
Smentendo le varie voci
che iniziavano a circolare sul suo conto che lo volevano fuori dall’ambiente
musicale,Ozzy tornò con Under Cover
nel 2005 per poi riprendere con i tour che ormai regalavano stupendi momenti a
vari metallari nostalgici che avevano seguito Ozzy fin dall’esordio con i Black
Sabbath negli anni ’70.
PUBBLICAZIONE DEL NUOVO ALBUM ED ULTIMI ANNI
Ozzy è ormai considerato il “Padre
dell’Heavy Metal”,l’uomo che più di tutti ha contribuito all’evolversi di
questo genere musicale: ha creato una band divenuta storica nel panorama
metal,ogni sua presenza richiama schiere di fan di ogni generazione… e
nonostante il tempo passi,il madman
non sembra per nulla intenzionato a ritirarsi dalle scene! Nel 2007 pubblicò l’album Black
Rain e nel 2010 Scream,dischi
entrambi validi ma lontani dal sound dei suoi precedenti lavori. Nel 2013 si
riunì con i suoi Black Sabbath con i quali pubblicò un ultimo disco prima di
ritirarsi del tutto dalle scene nel 2017.
Attualmente
Ozzy,dopo una serie di concerti,è in lavorazione ad Ordinary Man nuovo full-length in attesa di questo 2020.
Poco
si può dire ancora,ma una cosa è certa: non solo per essere sopravvissuto a qualsiasi
tipo di eccesso, ma anche per ciò che ha fatto per il mondo della musica hanno
reso immortale questo uomo e chiunque si reputi un buon metallaro ha il dovere
di aspettare con trepidante avidità questo suo nuovo disco che anche se non
sarà ai livelli epici dei primi lavori darà comunque conferma che il grande
Padre dell’Heavy Metal resta sempre e solo il grande,mitico ed inimitabile Ozzy
Osbourne.
DISCOGRAFIA
Blizzard Of Ozz - 1980
Diary Of A Madman - 1981
Bark At The Moon - 1983
The Ultimate Sin - 1986
No Rest For The Wicked - 1988
No More Tears - 1991
Ozzmosis - 1995
Down To Earth - 2001
Under Cover - 2005
Black Rain - 2007
Scream - 2010
Ordinary Man - 2020
FORMAZIONE
Ozzy Osbourne,voce
Zakk Wylde,chitarra solista
Rob "Blasko" Nicholson,basso
Adam Wakeman,chitarra ritmica e tastiere
Tommy Clufetos,batteria
FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
H. Shaw - Parola di Ozzy - Ed. Tsunami
Blizzard Of Ozz - 1980
Diary Of A Madman - 1981
Bark At The Moon - 1983
The Ultimate Sin - 1986
No Rest For The Wicked - 1988
No More Tears - 1991
Ozzmosis - 1995
Down To Earth - 2001
Under Cover - 2005
Black Rain - 2007
Scream - 2010
Ordinary Man - 2020
FORMAZIONE
Ozzy Osbourne,voce
Zakk Wylde,chitarra solista
Rob "Blasko" Nicholson,basso
Adam Wakeman,chitarra ritmica e tastiere
Tommy Clufetos,batteria
FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
H. Shaw - Parola di Ozzy - Ed. Tsunami