giovedì 6 febbraio 2020

OZZY OSBOURNE - Il folle dell'heavy metal


E non poteva mancare,nel Sabba Maledetto Metal Circle,una sezione dedicata al “padre dell’Heavy Metal”,la rockstar più controversa,discussa e adulata nel mondo della musica pesante che si è fatto più droghe,ha avuto più donne e fatto più casino di qualsiasi uomo finora esistente: oggi parleremo di Ozzy Osbourne,il “madman” dell’heavy metal.           
John Osbourne nacque il 3 dicembre 1948 in un piccolo e povero sobborgo di Birmingham da padre attrezzista e madre operaia che riuscivano a stento a mandare avanti la famiglia con i loro modesti guadagni. Il piccolo John dimostrava una seria insofferenza e mal sopportava le gravi condizioni economiche della sua famiglia e il suo animo ribelle unito alla sua precarietà sociale lo portarono ben presto dietro le sbarre già in adolescenza.                                                                                                                            Grande appassionato di musica rock,in particolare dei Beatles,e conscio del suo desiderio di divenire una grande rockstar,John iniziò a cercare ad ogni modo di entrare in una band per poter realizzare il suo grande sogno trovando inizialmente l’opposizione del padre che voleva fare di John un commerciante per evitargli il futuro nelle fabbriche. Sotto l’insistenza di John,il sig. Osbourne,acconsentì di comprargli un amplificatore in modo che John potesse dedicarsi alla sua passione senza – ovviamente – trascurare i suoi impegni lavorativi;così il ragazzo si mise subito a cercare membri per formare una band tappezzando di manifesti le strade di Birmingham. A rispondere all’appello furono un ex compagno di scuola Anthony Iommi che aveva avuto vari contrasti con John e il batterista Bill Ward senza ancora sapere che insieme sarebbero diventati vere e proprie leggende viventi del mondo della musica metal.



CON I BLACK SABBATH
Verso la fine degli anni Sessanta,John Osbourne attaccò un manifesto in un negozio di dischi dove si poteva leggere della sua ricerca di musicisti per formare la band che aveva in mente da tempo. All’appello risposero il batterista e il chitarrista Tony Iommi,acerrimo rivale di John che aveva affibbiato a quest ultimo il nome di “Ozzy” a causa della sua dislessia che gli impediva di pronunciare correttamente il suo cognome. Dopo aver parlato un po’,il nuovo strano trio raggiunse un accordo ed Ozzy propose come bassista il suo amico Geezer Butler e,dopo qualche mese,i Black Sabbath erano uniti insieme senza neanche sapere che ben presto sarebbero diventati un gruppo leggendario della musica metal.                                                          
Dal 1968,i Black Sabbath iniziarono ad esibirsi in piccoli locali di Birmingham ma ci volle il 1970 per aver un po’ di notorietà con il loro primo album Black Sabbath che fu un inaspettato successo incoraggiando la band a pubblicare Paranoid,straordinario capolavoro del gruppo che gli permise di firmare un contratto con la Vertigo dandogli la possibilità di imbucarsi in tour mondiali durante gli anni ’70. Il successo a cui andò incontro la band fu eccessivamente rapido e,complice anche la morte del padre,Ozzy andò incontro ad una profonda depressione che lo portò ad abusi eccessivi di alcol e droga. Gli abusi di Ozzy e i vari contrasti con Iommi decretarono l’addio del “madman” ai Sabbath verso la fine degli anni ’70 e per Ozzy Osbourne iniziò uno dei periodi più bui della sua vita che sarebbe durato fino al 1980 quando diede inizio alla sua carriera solista.

IL MADMAN ALLA RISCOSSA: BLIZZARD OF OZZ,DIARY OF A MADMAN E BARK AT THE MOON

I dissidi con Iommi e la morte del padre portarono Ozzy Osbourne ad uno stato di profondo sconforto che si tramutò in una profonda depressione da costringerlo a abbandonare i Black Sabbath negli anni ’70. Il Principe delle Tenebre,l’uomo che aveva portato l’heavy metal sulla bocca di tutti si rinchiuse in un albergo consumandosi fra le sue innumerevoli droghe e dimenticato dal resto del mondo. Ormai sul punto di abbandonare la sua carriera di cantante e tornare in mattatoio per guadagnarsi da vivere ammazzando maiali;vide la sua vita svoltare verso gli anni ’80,quando Sharon Arden,ex manager dei Black Sabbath e fidanzata di Tony Iommi lo contattò per offrirgli un nuovo contratto per rilanciare la sua carriera e tornare sui palchi.                                                                                        
Riabilitatosi da ciò che fu il periodo più nero della sua vita,Ozzy tornò in sala prove e nel 1980 registrò Blizzard Of Ozz,primo album ed indiscusso capolavoro del madman.                                                                                        
Grazie al supporto di Sharon (che in seguito divenne sua moglie),Osbourne diede inizio alla sua carriera solista imbarcandosi in un tour globale che durò tantissimo dove migliaia di nostalgici dei Black Sabbath si unirono per supportare la rockstar più folle della storia.                                                                                                                 
 Blizzard Of Ozz è un album complesso,superbo dove la follia di Ozzy è accompagnata dalle sonorità barocche di chitarra da parte di Randy Rhoads,uno dei più geniali maestri delle sei corde che la storia ricordi,che suona con i suoi inarrivabili assoli in pezzi indimenticabili come Crazy Train,Goodbye To Romance e l’oscura ed esoterica Mr. Crowley.                                                                                                                             
Nel 1981 fu la volta di Diary Of A Madman,album che regge il confronto con il precedente con canzoni quali You Can’t Kill Rock ‘n’ Roll,Believer e molte altre che costituiscono un mix di veloci speed-song,ballad seduttrici e puri momenti atmosferici che rendono Ozzy Osbourne ormai una celebrità al livello mondiale. Anche Diary Of A Madman andò incontro ad un successo straordinario  con folle di fan devoti che si raccoglievano in religiosa ammirazione sotto i palchi dell’ex frontman dei Black Sabbath.                                         
La carriera di Ozzy era ripartita nel migliore dei modi e l’ascesa di Osbourne come rockstar acclamata al livello planetario sembrava ormai priva d’ostacoli,quand’ecco che un nuovo fulmine a ciel sereno si abbatté improvvisamente sulla sua vita: nel 1982 un maledetto incidente aereo privò il mondo di una grande leggenda della chitarra e del compagno di una vita Randy Rhoads.                                                                                    
Il periodo che ne seguì fu per Ozzy di un profondo turbamento che gettò il cantante in un nuovo periodo di sconforto durato diversi mesi. Nello stesso anno della morte di Randy,Osbourne cercò di esorcizzare il suo dolore sfornando Speak Of The Devil un live album dove ci vengono presentate versioni più modernizzate dei grandi lavori.                                                                                                                       
Nel 1983 toccò all’album Bark At The Moon uscire sugli scaffali,disco che seppur non raggiunge il livello dei primi due contribuisce comunque a rafforzare l’animo di Ozzy che canta in pezzi quali Rock ‘n’ Roll,Spiders e Bark At The Moon.                                                                                                                                        Ripresosi completamente dalla tragedia subita e conscio del suo destino che lo voleva sotto le luci stroboscopiche dei palchi Ozzy si rimise in carreggiata e dopo tre anni di silenzio tornò sotto i riflettori con The Ultimate Sin.
THE ULTIMATE SIN,NO REST FOR THE WICKED E NO MORE TEARS: OZZY CONTINUA A FAR CASINO
Dopo la pubblicazione di Bark At The Moon,Ozzy Osbourne si prese un breve periodo di riposo lontano dalle luci della ribalta evitando così gli occhi delle telecamere poiché lo tenevano costantemente sotto pressione dato che divenne oggetto di critica da parte di associazioni a tutela del buon costume nell’arte a causa della sua alta quantità di comportamenti trasgressivi anche fuori dall’ambiente lavorativo (si ricordano molti episodi di oltraggio come l’aver orinato nel 1982 a Fort Alamo su un monumento dedicato ai veterani di guerra o il famoso “incidente” nel quale Ozzy staccò con un morso la testa di un pipistrello che gli lanciarono sul palco pensando fosse finto).                                 
Dopo una lunga disintossicazione da droghe pesanti,Ozzy tornò sulle scene nel 1986 con The Ultimate Sin album che presenta molte sonorità hair metal avvertibile in canzoni come The Ultimate Sin,Shot In The Dark e Killer Of Giants che grazie al songwriting del nuovo chitarrista che sostituì per un breve tempo Randy Rhoads,conobbe ottimi livelli di vendita permettendo ad Ozzy Osbourne di intraprendere un tour che lo portò fino al Monsters Of Rock di Londra.                                                                                                                      Nel 1987,Ozzy trovò un nuovo talento da assumere nella sua scuderia nella persona di Zakk Wylde,chitarrista dei Black Label Society che si rivelò un vero e proprio talento divino delle sei corde.                         
Nel 1988 fu pubblicato No Rest For The Wicked,album con un sound più graffiante rispetto al precedente dove Zakk Wylde sprigiona tutta la sua abilità in canzoni come Miracle Man,Breaking All The Rules e Bloodbath In Paradise.                                                                                                                                   Anche questo disco conobbe un fantastico successo ed Ozzy e la sua band s’imbarcarono in un tour lunghissimo interrotto solo da un problema avuto con la legge dovuto al fatto che il madman cercò di strangolare sua moglie e manager Sharon in preda ad una pesantissima ubriacatura.                                             
Nel 1990 Ozzy Osbourne pubblicò il miniLP Just Say Ozzy e l’anno dopo vide luce No More Tears album con sonorità molto più sul rock classico che andò incontro ad un successo oltre l’immaginabile: le canzoni I Don’t Wanna Change The World,Mama I’m Coming Home,No More Tears e Road To Nowhere sono tutte canzoni che hanno permesso di vincere 5 volte il disco d’oro e hanno portato il madman ad intraprendere un tour lungo tutti i cinque continenti raccogliendo attorno a sé un gran numero di fan che consacrarono ormai la sua indiscussa posizione da rockstar al di sopra di molti altri gruppi heavy metal.                                 
Durante il tour mondiale Ozzy approdò al Pacific Amphiteatre di Costa Mesa in cui salirono sul palco Tony Iommi,Geezer Butler e Vinny Appice suonando per una buona mezz’ora i vecchi classici dei Black Sabbath. Nel 1993 Ozzy fu costretto a ritirarsi nuovamente in modo provvisorio ricoverandosi in una clinica per disintossicarsi dalle droghe e dall’alcol a cui ormai faceva sempre più affidamento per poter far fronte allo stress perenne che caratterizza quasi ogni persona che lavora in questo tipo di ambiente,dove la straordinaria fama mostra tutto il lato sporco della medaglia.                                                                                             
Ritornerà sui palchi nel 1995 con Ozzmosis,VII successo in studio dell’affermatissimo Padre dell’heavy metal.


OZZMOSIS,DOWN TO EARTH ED UNDER COVER: LA “RESURREZIONE”
Dopo essersi completamente disintossicato ed uscito dai problemi legali che stavano portando lo strampalato Principe delle Tenebre verso un profondo ed oscuro abisso,Ozzy tornò sulle scene nel 1995 con Ozzmosis,album che divise critica e fan poiché lo ritennero un album che potesse segnare una prima eclissi per la carriera del “madman” che fino ad ora aveva registrato un’ininterrotta serie di successi. L’album fu ugualmente seguito da un tour e nel 1996,grazie ad un’idea venuta in mente a Sharon,Osbourne diede vita all’Ozzfest che vide la partecipazione di vari artisti di fama internazionale.                                                                             
Nel 1997 uscì The OZZman Cometh prima raccolta dei migliori successi del cantante per starsene successivamente dietro le quinte fino al 2001 pubblicando Down To Earth. La crescente popolarità lo portò a firmare un contratto con MTV per la produzione della serie The Osbournes,dove Ozzy Osbourne e la sua famiglia interpretano sé stessi nei vari momenti della loro quotidianità.                                                                  
Smentendo le varie voci che iniziavano a circolare sul suo conto che lo volevano fuori dall’ambiente musicale,Ozzy tornò con Under Cover nel 2005 per poi riprendere con i tour che ormai regalavano stupendi momenti a vari metallari nostalgici che avevano seguito Ozzy fin dall’esordio con i Black Sabbath negli anni ’70.

PUBBLICAZIONE DEL NUOVO ALBUM ED ULTIMI ANNI
Ozzy è ormai considerato il “Padre dell’Heavy Metal”,l’uomo che più di tutti ha contribuito all’evolversi di questo genere musicale: ha creato una band divenuta storica nel panorama metal,ogni sua presenza richiama schiere di fan di ogni generazione… e nonostante il tempo passi,il madman non sembra per nulla intenzionato a ritirarsi dalle scene!                                                                                                                                        Nel 2007 pubblicò l’album Black Rain e nel 2010 Scream,dischi entrambi validi ma lontani dal sound dei suoi precedenti lavori. Nel 2013 si riunì con i suoi Black Sabbath con i quali pubblicò un ultimo disco prima di ritirarsi del tutto dalle scene nel 2017.                                                                                           
Attualmente Ozzy,dopo una serie di concerti,è in lavorazione ad Ordinary Man nuovo full-length in attesa di questo 2020.                                                                              
Poco si può dire ancora,ma una cosa è certa: non solo per essere sopravvissuto a qualsiasi tipo di eccesso, ma anche per ciò che ha fatto per il mondo della musica hanno reso immortale questo uomo e chiunque si reputi un buon metallaro ha il dovere di aspettare con trepidante avidità questo suo nuovo disco che anche se non sarà ai livelli epici dei primi lavori darà comunque conferma che il grande Padre dell’Heavy Metal resta sempre e solo il grande,mitico ed inimitabile Ozzy Osbourne.

DISCOGRAFIA
Blizzard Of Ozz - 1980
Diary Of A Madman - 1981
Bark At The Moon - 1983
The Ultimate Sin - 1986
No Rest For The Wicked - 1988
No More Tears - 1991
Ozzmosis - 1995
Down To Earth - 2001
Under Cover - 2005
Black Rain - 2007
Scream - 2010
Ordinary Man - 2020

FORMAZIONE
Ozzy Osbourne,voce
Zakk Wylde,chitarra solista
Rob "Blasko" Nicholson,basso
Adam Wakeman,chitarra ritmica e tastiere
Tommy Clufetos,batteria

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
H. Shaw - Parola di Ozzy - Ed. Tsunami