venerdì 1 luglio 2022

REPORTAGE ROCK THE CASTLE (24/06/2022)

 


Sono stati due anni molto difficili trascorsi per ognuno di noi fra le quattro mura delle nostre case,in cui chiunque ha avuto modo di impegnare il proprio tempo come meglio è stato possibile e di riflettere su gran parte degli aspetti della propria vita chiarendo definitivamente quali fossero i propri reali obiettivi e sogni intraprendendo così nuove strade per poter cambiare il loro corso.

In questo arco di tempo,uno dei maggiori settori colpiti dalla crisi è risultato essere quello degli eventi dal vivo che ha portato enormi perdite economiche per coloro che ci lavorano oltre che molti disagi per i fan di qualsiasi genere musicale.

È quindi dunque,con grande sollievo,vedere che il 2022 segna una grande ripresa dei concerti della nostra musica preferita ed io,ovviamente,non potevo di certo mancare al Rock The Castle del 24 giugno 2022 dove hanno suonato come headliner i leggendari Mercyful Fate i quali non mettevano piede sui palchi italiani da circa una ventina di anni.

Dopo aver preso il treno per Villafranca,mi dirigo sotto un sole estremamente cocente verso il Castello Scaligero giusto in tempo per vedere il primo gruppo della giornata;i formidabili Sadist saliti sul palco per presentare il loro nuovissimo full-length Firescorched e la loro biografia edita sotto la casa editrice Tsunami scritta da Massimo Villa intitolata Sadist – La melodia del Male.


I Sadist ci fanno scatenare con la loro setlist composta dalle tracce Accabadora,Seasons In Silence e Tribe,tutte accomunate dal classico stile sonoro della band: un sound veloce e tecnico che prende forma in un death metal a cui si mescolano vari elementi rubati dal complesso genere musicale progressive.
L’esibizione dei Sadist è breve e la band si ritira nel backstage per lasciare spazio ai Grand Magus,band svedese che prima di allora non avevo mai sentito nominare ma che è riuscita ugualmente a stupirmi ogni oltre aspettativa: un heavy metal classico che fonde insieme influenze stoner rock e doom metal è stato suonato davanti tutto il pit del Rock The Castle nei magnifici pezzi quali Gold And Glory,Steel vs Steel ed Iron Will.

Il pubblico riceve in maniera decisamente positiva il messaggio che i Grand Magus trasmettono ed al termine dell’esibizione,numerose corna sono state alzate verso l’alto fra numerosi applausi ed esultazioni,segno di grande soddisfazione dello spettacolo del gruppo.

Verso il tardo pomeriggio,una fitta cappa di nubi cala sopra il cielo del Rock The Castle quasi come se anche il firmamento volesse dare il benvenuto ai terrificanti Death SS,orgoglio italiano divenuto popolare nel giro dell’heavy metal mondiale per la loro musica a basa di testi ed atmosfere horror. A quanto è parso a me,la fama li precede: una volta saliti sul palco,corpsepaint,fuochi artificiali,teschi e donne che ballano nude sulle malefiche note di canzoni come Horrible Eyes,Zora,Kings Of Evil e Heavy Demons riempiono fanno da ingredienti durante tutta l’esibizione dei Death SS.


La band capitanata da Steve Sylvester riesce ancora una volta a dimostrare di essere all’altezza dei vari elogi che riceve dal pubblico metal soprattutto da parte dei più veterani che hanno seguito,seguono e – si spera! – seguiranno i Death SS con passione e devozione verso questa band che ha scritto diverse pagine della storia dell’heavy metal italiano.

Verso le 17.45,i Death SS ci salutano per lasciare spazio ai diabolici Venom,gruppo che con l’inarrivabile disco Black Metal del 1982 entrò fra i mostri sacri del metal per aver dato vita ad un genere contribuì a dare al metallaro medio la sinistra e presunta fama di adoratore del Demonio.

La foga con cui i Venom si esibiscono sul palco è immensa: una batteria che non sbaglia un colpo e riff di chitarra graffianti vicini all’hardcore punk fanno seguito alla voce di Cronos che divide la sua ora di esibizione fra un paio di canzoni degli ultimi lavori e le classiche tracce divenute intramontabili come Welcome To Hell,Bloodlust,In League With Satan,Black Metal e Countess Bathory.


Il pubblico si prostra davanti a questi giganti protagonisti del metal nei suoi anni d’oro,salutandoli con grande umiltà alla fine della loro performance per prepararsi ad accogliere i Blind Guardian,band capostipite del power metal che riceve i propri fan con vivacissimi assoli di chitarra e frizzanti rullate di batteria che accompagnano la stupenda voce di Hansi Kürsch.

Into The Storm,Black Chamber,Ashes To Ashes,Mirror Mirror e Valhalla sono solo alcuni dei magnifici pezzi con cui i Blind Guardian ci hanno deliziato in questa stupenda giornata dedicata interamente alla musica metal.


Il sole tramonta e scende la sera e finalmente,il gruppo più atteso di tutto il Rock The Castle del 24 giugno si prepara a fare la sua apparizione.

Dopo quasi una ventina di anni di assenza sui palchi d’Italia,i Mercyful Fate guidati dall’inquietante e carismatico frontman King Diamond tornano più coinvolgenti e carichi che mai quasi come se 39 anni dal primo debutto non fossero passati per nulla: le dita di Hank Shermann volteggiano sulle corde della sua chitarra con una velocità ed una maestria fuori dal comune mentre King Diamond,con la sua voce innata sprigiona acuti che gli hanno fatto aggiudicare il posto fra i migliori vocalist dell’heavy metal cantando le immancabili pietre miliari A Corpse Without Soul,Black Funeral,A Dangerous Meeting,Melissa,Come To The Sabbath e Satan’s Fall.



L’atmosfera creata dai Mercyful Fate fa avvertire nell’aria un qualcosa di mistico,arcano e magico incantando i vari fan emozionatissimi di trovarsi al cospetto di una delle più grandi band di tutta la storia della musica metal.

È ormai mezzanotte passata quando anche i Mercyful Fate chiudono la loro tetra ed oscura performance salutando il pubblico del Rock The Castle che si congeda pienamente appagato per essere stato partecipe di una giornata dove il metal ha dominato le ore attorno alle storiche mura del Castello Scaligero trasmettendoci i brividi e le emozioni che noi metallari conosciamo bene. Congratulazioni all’intero staff del Rock The Castle per averci regalato una giornata che dopo due anni di fermo a causa dell’emergenza sanitaria ci serviva assolutamente: arrivederci a presto ed in bocca al lupo per la prossima edizione!