domenica 28 giugno 2020

LETTURE METALLARE


Oggi apriamo una sezione tutta nuova nel Sabba Maledetto Metal Circle: visto che ultimamente,con i tempi che corrono,molti di noi hanno smesso di leggere ho deciso di concedere un po' di spazio alla recensione di libri,in questo caso di quelli dedicati al metal,sperando di stimolarvi un po' alla lettura,che non sia solo e-book.
Nella prima parte della sezione recensiremo Lords Of Chaos - La stora insanguinata del metal satanico,uno dei miei preferiti,un libro che va a scavare nelle più tetre ed infernali cavità della subcultura black metal.


Lords Of Chaos è un'analisi approfondita della subcultura black metal e fu scritto fra il 1994 e il 1997 dai due giornalisti Michael Moynihan e Didrik Søderlind venendo pubblicato nel 1998 ed in seguito per una seconda edizione trovandosi fra gli scaffali delle librerie italiane grazie alla Tsunami,casa editrice famosa per pubblicare numerosi libri dedicati alla musica metal.
La prima parte del libro si apre presentandoci il rapporto fra occultismo e musica rock menzionando la grande ammirazione del chitarrista Jimmy Page dei Led Zeppelin verso l'esoterista Aleister Crowley;passando poi per i Black Sabbath fino ad arrivare ai gruppi che non si fecero alcuno scrupolo nell'esporre pentacoli e croci rovesciate nelle copertine dei loro album;i Venom,i Mercyful Fate,i Bathory ed i Celtic Frost che inaugurarono la prima ondata di black metal.
Il capitolo successivo narra come il death metal seppellì (e mai questa parola ha avuto un significato più letterale come in questo caso) per breve tempo il black metal per poi spostare la scena in Norvegia dove il black metal tornò più agguerrito che mai grazie alla nuova perversa innovazione dei Mayhem parlando delle loro origini e delle prime esibizioni scellerate dal vivo per poi ricordare l'apice della scena quando Euronymous aprì l'Helvete.
Si prosegue la lettura dove si viene a conoscenza di come Varg Vikernes fu presentato e di come si liberò di Euronymous in quella maledetta notte estiva del 1993 che portò alla disfatta della Black Metal Mafia mentre gli autori cercano di far chiarezza sui motivi per portare il Conte a quell'atto estremo.
Si parla dei famigerati roghi che portarono alla sparizione di molte "stavkirke" norvegesi,dell'omicidio di Faust degli Emperor ai danni di un omosessuale e delle idee nazionalsocialiste di Vikernes. Si fanno numerose analisi sulle radici ataviche del black metal sottolineando il suo rapporto con le antiche religioni professate in Scandinavia e si ricostruiscono i fatti che riportano l'omicidio ai danni del malcapitato ragazzo Sandro Beyer per mano dei ragazzi degli Absurd,raccontato dal loro fondatore Hendrik Möbus.
La seconda parte del libro è incentrata invece su numerosi fatti di cronaca nera provocati da molti militanti della scena black metal in varie parti del mondo (anche se,a modesto parere del sottoscritto,alcuni personaggi menzionati non c'entrano nulla o poco con la subcultura di cui si parla) e concludere il tutto indagando su un effettivo rapporto fra il black metal,il razzismo ed il nazismo. 
Parlando a quattr'occhi con i protagonisti della scena,Moynihan e Søderlind sono riusciti a scrivere un importante materiale di studio sui riferimenti filosofici che muovono i fili della subcultura black metal portando alla luce i fatti che sconvolsero le masse e che fecero affacciare il black metal su scala mondiale.


domenica 7 giugno 2020

I MIGLIORI DISCHI HEAVY METAL - CANNIBAL CORPSE Bloodthirst

Dopo aver parlato di band e di pupe,riapriamo la sezione del Sabba Maledetto Metal Circle dedicata ai dischi che sono entrati nella storia della musica metal,orientandoci oggi all'approfondimento del disco Bloodthirst dei bestiali Cannibal Corpse.
Bloodthirst è il VII disco della carriera dei Cannibal Corpse e venne pubblicato il 19 ottobre 1999 per la Metal Blade: è un disco truculento,sanguinario e maciullante che - come altri dischi dei Cannibal Corpse - ricevette aspre critiche per via della copertina raffigurante un'infernale demone-mantide che smembra una vittima e per questo fu opportunamente sostituita con una cover con un'immagine a tinte più contenute. 
Il disco è una vera e propria bomba esplosiva del death metal: le chitarre di Jack Owen e Pat O'Brien sono ronzanti,tagliagole ed assassine che squarciano l'aria come rasoi,il basso di Alex Webster è cupo ma furioso che colpisce con velocità e violenza,la batteria di Paul Mazurkiewicz macella ad una rapidità infinita dando l'impressione di colpire con forti cazzotti lo stomaco dell'ascoltatore mentre il growl torcibudella di Corpsegrinder ruggisce mostruosamente dando libero sfogo a questa sanguinosa mattanza.                                      Il disco è un ritorno alle origini della musica dei Cannibal Corpse,un mix a base di velocità,tecnica e suoni curatissimi che fanno di Bloodthirst uno dei migliori capolavori dei Cannibal Corpse.

I BRANI
L'album si apre con Pounded Into Dust,brano veloce e assassino che rende subito l'idea della natura del disco. Si prosegue con Dead Human Collection,canzone malata e potente che descrive una particolare raccolta degna delle disturbate passioni di Ed Gein. Segue la sanguinolenta Unleashing The Bloodthirsty e la folle The Spine Splatter che ci portano in un viaggio a base di mutilazioni e squartamenti da far rivoltare anche gli stomaci più forti.
La maniacale Ecstasy In Decay è la quinta traccia seguita dall'indignante Raped by the Beast dal testo crudo,pesante e a tinte "splatter-porn".
Nuova mattanza con Coffinfeeder e la mostruosa Hacksaw Decapitation per poi concludere questo massacro con Blowtorch Slaughter,Sickening Metamorphosis e Condamned To Agony.
Con Bloodthirst,i Cannibal Corpse hanno deciso di un ritorno alle origini,rinnovando comunque il loro stile mantenendosi sempre sul loro filone;regalando un album decisamente privo di difetti riuscendo a regalare grandi gioie a tutti i loro fan... ed ai più folli e psicopatici serial killer!

LINE-UP
George "Corpsegrinder" Fisher,voce
Jack Owen,chitarra
Pat O'Brien,chitarra
Alex Webster,basso
Paul Mazurkiewicz,batteria

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I moderni - Ed. Giunti
www.wikipedia.it