domenica 24 maggio 2020

ALT MODEL - Le gnocche dell'heavy metal

Visto che questa sezione mi occupa pochissimo tempo,questo mese lo userò per dedicare un altro spazio ad una delle modelle alternative più sexy che ci siano. Oggi vi presento la stupenda e splendida Marta Rusak,conosciuta con il nome d'arte di Blue Astrid;anche lei molto famosa nel giro dello stile gotico.

NOME Blue Astrid
LUOGO DI NASCITA Olsztyn,Polonia
DATA DI NASCITA 14 maggio 1996

Se vi va di seguire Blue Astrid potete farlo su Instagram (https://www.instagram.com/bluexastrid/),su Facebook (https://it-it.facebook.com/bluexastrid/) o su Tumblr (https://blueastrid.tumblr.com/).

domenica 17 maggio 2020

ALT MODEL - Le gnocche dell'heavy metal

Cari metallari,oggi ritorniamo ad aprire la sezione del blog dedicato alle più belle fanciulle che posano in stile alternativo per loro passione e per la gioia dei nostri occhi. Oggi vi presento Olivia Simpson,una stupenda "gothic model" australiana.

NOME Olivia Simpson
LUOGO DI NASCITA Perth,Australia
DATA DI NASCITA 21 agosto 1998

Se volete continuare a seguire Olivia Simpson potete farlo sul suo account Instagram https://www.instagram.com/oliviarosestaria/

domenica 10 maggio 2020

VADER - Odio tribale


Siamo nella Polonia controllata dal regime comunista;quando nel 1983,un ragazzo di nome Piotr Wiwczarek fondò nella città di Olsztyn una band dalle forti tinte tribali che suonavano un death metal di stampo vicino a quello americano. I neonati Vader si fecero conoscere fra i ranghi del metal nel 1990 esordendo con Morbid Reich,demo che saltò subito all’occhio non solo per l’ottima qualità per un lavoro autoprodotto,ma anche per aver venduto circa 10000 copie,risultando uno degli album più venduti della storia del metal.        
Il successo del demo non tardò a finire fra le mani della Earache Records che commissionò i Vader per la composizione del disco The Ultimate Incantation,il lavoro che lanciò in avanti la carriera dei Vader che diventarono così fra i gruppi più amati nei giri del death metal.
THE ULTIMATE INCANTATION,DE PROFUNDIS,BLACK TO THE BLIND E LITANY: L’INCANTO SATANICO

E fu così che i Vader,messi sotto contratto dalla Earache Records pubblicarono The Ultimate Incantation nel 1992,disco che conquistò i fan del death metal con uno stile tutto particolare: il sound chitarristico non abusa del tremolo bar come succede in gruppi tipo Cannibal Corpse e Deicide,ma adottano una tendenza verso il rock,mentre la voce di Piotr Wiwczarek risulta molto simile a quella utilizzata nel thrash metal più grezzo,cantando in “song” quali Dark Age,Chaos e Decapitated Saints.                                                                  Nel 1995,i Vader tornarono con De Profundis che ricevette ottimi consensi grazie a canzoni come Sothis,Silent Empire e Reborn In Flames che portarono la band a riuscire ad inserirsi fra i più importanti festival mondiali ed europei di supporto alle più importanti band death metal del pianeta.                                        
Nel 1997,i Vader sfornarono Black To The Blind disco che ebbe fama grazie a canzoni dello spessore di Fractal Light,The Beast Reaping e Carnal.                                                                                                               
Dopo un leggero cambio di stile,i Vader firmarono un contratto con la Metal Blade per scrivere pezzi come Xeper,The Calling e The Final Massacre raccolti tutti in Litany pubblicato nel 2000.                                                    
I Vader erano così riusciti ad affermarsi al pari dei loro colleghi americani come una delle migliori band death metal del pianeta e nel 2002 tornarono con Revelations,quinto album della loro carriera.
REVELATIONS,THE BEAST,IMPRESSIONS IN BLOOD,NECROPOLIS E WELCOME TO THE MORBID REICH: LE URLA DEI DANNATI
Ormai divenute una delle migliori band death metal del globo,i Vader pubblicarono Revelations nel 2002,disco molto conosciuto per canzoni come When Darkness Calls,Epitaph e Torch Of War.                                    
Nel 2004 fu la volta dell’uscita del disco The Beast famoso per canzoni come Dark Transmission,I Shall Prevail e Insomnia. Nel 2006 furono scritte canzoni come Amongst The Ruins,Helleluyah!!!(God Is Dead) e Red Code,raccolte nell’album Impressions In Blood,per poi pubblicare il DVD live And Blood Was Shed In Warsaw registrato nel 2007. Nel 2009 vide luce,dopo una serie di cambi di line-up il disco Necropolis famoso per canzoni Never Say My Name,Rise Of The Undead e Dark Hearts e nel 2011 uscì Welcome To The Morbid Reich.                                                                                                                                        I Vader continuarono dunque a marciare a testa alta riuscendo non solo a stare al passo con i tempi ma anche a non deludere i fan più puristi che continuarono ad aspettarli con le corna al cielo per la pubblicazione di Tibi Et Igni.

ULTIMI ANNI
Nel 2014 uscì il disco Tibi Et Igni mentre mentre nel 2016 fu la volta di The Empire. Nel 2020,i Vader pubblicano Solitude In Madness e si preparano a tornare,non appena la pandemia da COVID-19 sarà finita,sui palchi a seminare sofferenza e distruzione come solo loro sanno fare.

LINE-UP
Piotr "Peter" Wiwczarek,voce e chitarra
Marek "Spider" Pająk,chitarra
Tomasz "Hal" Halicki,basso
James Stewart,batteria

DISCOGRAFIA
The Ultimate Incantation,1992
De Profundis,1995
Black To The Blind,1997
Litany,2000
Revelations,2002
The Beast,2004
Impressions In Blood,2006
Necropolis,2009
Welcome To The Morbid Reich,2011
Tibi Et Igni,2014
The Empire,2016
Solitude In Madness,2020

FONTI
J. MacIver - Metal estremo - Ed. LoVecchio
www.metal-archives.com

sabato 11 aprile 2020

CANNIBAL CORPSE - La piaga dell'eviscerazione


Prendete un po’ dei peggiori gore dei film horror degli anni ’70,un po’ di sana violenza dei film di Fulci,aggiungete poi stupro,necrofilia e trucidazioni a manetta ed ecco venire fuori i cruenti Cannibal Corpse.                                                                                                                                      Nel 1988,alcuni giovani musicisti provenienti da tre band di Buffalo,Alex Webster e Jack Owen dei Beyond Death,Chris Barnes dei Leviathan,Bob Rusay e Paul Mazurkiewicz dei Tirant Sin;si riunirono insieme per formare una band che suonasse un thrash metal con potenti influenze death metal per poi raggiungere,dopo varie sperimentazioni,suoni sempre più “grind” diventando una delle prime band brutal-death metal.                                                                                                                                         
La neonata band pubblicò un demo nel 1989 col nome di Cannibal Corpse/Skull Full Of Maggots e nello stesso anno trovò lo spazio per esibirsi al Buffalo’s River Rock Festival dove i Cannibal Corpse (così avevano scelto di chiamarsi) acquisirono una notevole notorietà nonostante fossero ugualmente già osannati negli ambienti del death metal americano.                                                                                                                               
Il loro sound animalesco,caratterizzato da una chitarra tagliente ed assassina,una batteria spaccaossa e un growl talmente profondo da torcere le budella non tardò ad essere notato dai produttori della Metal Blade che nel 1990 commissionò l’uscita del disco Eaten Back To Life e i Cannibal Corpse ebbero il via libera per liberare il mostro che iniziò a spargere sangue e viscere sui palchi del mondo.
EATEN BACK TO LIFE,BUTCHERED AT BIRTH,TOMB OF THE MUTILATED,THE BLEEDING E VILE: IL BAGNO DI SANGUE HA INIZIO

Messi dunque sotto contratto dalla Metal Blade,i Cannibal Corpse diedero inizio alla loro mattanza sfornando Eaten Back To Life nel 1990 che grazie alle ronzanti e squarcianti riff di chitarra,maciullanti assoli di batteria ed al growl cupo e profondo di Chris Barnes avvertibili in canzoni come A Skull Full Of Maggots,Put Them To Death e Born In A Casket,si rivelò immediatamente un enorme successo tale da far imbarcare i Cannibal Corpse nel loro primo tour internazionale dove migliaia di fan del death metal si riunirono per pogare al ritmo delle putrescenti e lerce note della band di Buffalo.                                                                  Incoraggiati da questo primo successo,nel 1991,i Cannibal Corpse tornarono sotto i riflettori con Butchered At Birth che non tradisce per nulla lo stile del suo predecessore in cui si sentono le solite isteriche schitarrate in Meat-Hook Sodomy,Living Dissection e Butchered At Birth che evocano nell’orecchio dell’ascoltatore un mix di follia e mattanza come se si stesse assistendo in prima persona ad una delle torture più perverse che le menti umane possano generare.                                                                                                             
Nel 1992 fu la volta di Tomb Of The Mutilated in cui il cantato malsano,le chitarre frullate e la batteria spacca timpani ci portano in un viaggio esplicitamente sconsigliato ai deboli di stomaco: Hammer Smashed Face,I Cum Blood e Necropedophile trattano di temi sociopatici in cui l’ascoltatore si trova immerso in un ambiente malato dove si tratta di vagine squartate,eiaculazioni sanguinolente,stupri e tutte le peggiori perversioni concepibili ed immaginabili. Anche Tomb Of The Mutilated portò i Cannibal Corpse in un nuovo tour mondiale reclutando migliaia di fan per sviscerarsi sulle brutali note della band,ma se la fama e il successo crescevano;d’altra parta,la notorietà rivelò anche l’altra faccia di questa medaglia: la loro musica cominciò ad infastidire moralisti e conservatori che non trovarono di buon gusto i testi troppo spinti della band arrivando alla conseguenza di censurare le copertine dei dischi (la copertina di Tomb Of The Mutilated raffigura un cadavere smembrato che sembra praticare un “cunnulingus” ad un altro cadavere),a vietare l’esecuzione di brani sui palchi di paesi come la Germania ed ad impedire l’ingresso della band in nazioni come l’Australia e la Corea del sud.                                                                                
Tutto ciò non impedì ai Cannibal Corpse di tornare all’attacco con The Bleeding che con le “song” Staring Through The Eyes Of The Dead,Fucked With A Knife e The Bleeding si confermò un nuovo pesante massacro del gruppo.                                                                      Purtroppo,nel 1995 ca.,Barnes decise di lasciare la band per dedicarsi ai suoi progetti personali e il suo posto fu immediatamente preso dalla mastodontica figura di George Fisher detto “Corpsegrinder” che fece sentire il suo growl micidiale nel nuovo album Vile che vide luce nel 1996 saltando all’orecchio dei fan con canzoni del calibro di Devoured By Vermin,Absolute Hatred e Orgasm Through Torture. L’ingresso di Corpsegrinder fu ben accolto dai fan che si raccolsero nuovamente in massa sotto i palchi dei Cannibal Corpse pronti a sgozzarsi le gole cantando le violente e perverse canzoni proposte dalla band.                                         
I Cannibal Corpse erano ormai ascesi come la band più esponente del brutal-death metal e i loro testi intrisi di estrema violenza e “splatter” avevano raccolto attorno a loro migliaia di appassionati di “gore” e prendendo un anno e mezzo di riposo tornarono a maciullare bestiame nel 1998 con Gallery Of Suicide.
IL MASSACRO CONTINUA: GALLERY OF SUICIDE,BLOODTHIRST,GORE OBSESSED E THE WRETCHED SPAWN
Nonostante la dipartita di Barnes e i numerosi tentativi di censura  a cui venivano continuamente sottoposti,i Cannibal Corpse riuscirono ugualmente ad affermarsi;anzi,ogni anno che sfornavano un album acquisirono sempre maggior fama e si videro aumentare le richieste di partecipazione ai grandi festival di musica heavy metal.                                            Ragion per cui,nel 1998,uscì Gallery Of Suicide;divenuto famoso per le canzoni Sentenced To Burn,From Skin To Liquid e Centuries Of Torment,e altrettanto famigerato per la disturbante copertina che raffigura una specie di vicolo dove alcune persone si suicidano nei modi più brutali possibili.                                                                           
Nel 1999 uscì Bloodthirst,disco la cui copertina raffigura una mantide religiosa demoniaca che smembra un malcapitato e per giunta fu pesantemente censurato in ogni parte del mondo,fra cui l’Italia. Il discofu notevolmente apprezzato per canzoni quali Dead Human Collection,Ecstacy In Decay e Raped by Beast.                  
Dopo nove album di fila,i Cannibal Corpse decisero di immortalare i loro maggiori successi dei loro lavori raccogliendoli tutti nella famosa esibizione Live Cannibalism che vide luce nel 2000.                                                              
Nel 2002,i Cannibal Corpse tornarono con Gore Obsessed che registrò un incasso minore dei lavori precedenti;ciò non si rivelò però una battuta d’arresto perenne nella carriera della band poiché eccoli tornare nel 2004 con The Wretched Spawn.                                                                                                                           
I Cannibal Corpse si confermarono dunque ancora una volta come strabilianti maestri nel mantenersi sempre sulla loro lunghezza d’onda componendo canzoni che farebbero inorridire anche il più maniaco degli psicopatici e nel 2006 eccoli tornare con l’11esimo lavoro in studio,Kill.
KILL,EVISCERATION PLAGUE E TORTURE: LA PIAGA DELL’EVISCERAZIONE
La macelleria dei Cannibal Corpse continuava senza sosta ad esaudire le folli richieste dei suoi perversi clienti;ed infatti eccoli tornare nel 2006 con il micidiale Kill,le cui chitarre assassine e la spappolante batteria sono maggiormente ricordate in canzoni quali Death Walking Terror,Maniacal e Make Them Suffer. Nel 2009,lo zombie cannibale risorse dalla tomba con Evisceration Plague,disco le cui sonorità sono leggermente diverse rispetto alle precedenti: le chitarre sono più lente ma più cupe e asfissianti,la batteria risulta molto ritmata ma alquanto famelica,soffocante ed aggressiva e il growl di Corpsegrinder è minaccioso,profondo ed oscuro mentre grugnisce in pezzi come Priests Of Sodom,Beheading And Burning ed Evisceration Plague. Dopo il concerto Global Evisceration,i Cannibal Corpse tornarono nel 2011 con il disco Torture divenuto celebre per canzoni come Demented Aggression,Encased In Concrete e Scourge Of Iron,per poi prendersi due anni di pausa meritata tornando nel 2014 con A Skeletal Domain.
ULTIMI ANNI
Nel 2014,i Cannibal Corpse tornarono con il disco A Skeletal Domain,album che purtroppo non conobbe il gran successo dei lavori precedenti ma eccoli successivamente tornare alla carica nel 2017 con il nuovo folle ed ufficiale Red Before Black.                                 
Ad inizio del 2020,i Cannibal Corpse annunciarono di essere in lavorazione ad un nuovo progetto e,salvo complicazioni dovute all’emergenza sanitaria che sta imperversando nel mondo in questo periodo,si spera che la band torni nuovamente sui palchi ben presto a causare devastazioni come ha sempre fatto regalando ai fan le letali note che raccontano vergini sbudellate,squartamenti,cannibalismo e deliri vari che hanno fatto dei Cannibal Corpse la band più amata ed odiata,brutale ed assassina del pianeta.




LINE UP
George “Corpsegrinder” Fisher,voce
Rob Barret,chitarra
Pat O’Brien,chitarra
Alex Webster,basso
Paul Mazurkiewicz,batteria

DISCOGRAFIA
Eaten Back To Life,1990
Butchered At Birth,1991
Tomb Of The Mutilated,1992
The Bleeding,1994
Vile,1996
Gallery Of Suicide,1998
Bloodthirst,1999
Gore Obsessed,2002
The Wretched Spawn,2004
Kill,2006
Evisceration Plague,2009
Torture,2011
A Skeletal Domain,2014
Red Before Black,2017
Violence Unimagined,2021                                                                                                              

FONTI
L. Signorelli – Heavy metal. I moderni – Ed. Giunti
J. McIver - Metal estremo – Ed. Lo Vecchio




martedì 3 marzo 2020

SEPULTURA - Il richiamo della Foresta Amazzonica


Il Brasile,uno dei paesi più grandi del Nuovo Mondo,è conosciutissimo per essere meta da turisti di ogni parte del globo per via dei suoi monumenti,spiagge,il Carnevale ed anche per chi vuole organizzare un’escursione nella Foresta Amazzonica;selvaggio “polmone verde” pullulante di ogni forma di vita che oggi risulta diradato per via dei vari disboscamenti a cui è soggetto.                                                                                                  
Purtroppo,sotto queste seducenti qualità,il Brasile versa in condizioni di una tragica povertà a cui i vari governi che si sono succeduti nel corso degli anni non hanno ancora trovato nessuna soluzione.                            
Ed in mezzo alle strade di questa nazione,piene di umiliazione in cui vigono le leggi dei narcotrafficanti che hanno preso piede i Sepultura,gruppo metal che urla la propria rabbia in mezzo a questo stato di abbandono diventando la band più importante in assoluto dell’America latina.                                                                      
Verso la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80 due giovani ragazzi,Max ed Igor Cavalera,orfani di padre e con una famiglia in pesanti difficoltà economiche;decisero di fondare nella città di Belo Horizonte una band che desse sfogo a tutta la loro rabbia repressa. I due fratelli rispettivamente chitarrista e batterista,reclutarono ben presto Wagner “Antichrist” Lamounier,il bassista Roberto Raffan ed il secondo chitarrista Roberto UFO che erano tutti abitanti nel quartiere dei fratelli Cavalera.                                                                    
Le precarie condizioni economiche non permisero ad Igor di possedere subito una batteria,dunque la band dovette cedere al compromesso di sostituirlo finché il ragazzo non trovò la possibilità di poterla acquistare. Qualche mese dopo Raffman e UFO abbandonarono la band e furono sostituiti da Paolo jr. e Jairo Guedz, mentre nel 1985 Lamounier ebbe parole con i Cavalera lasciando che Max si piazzasse conseguentemente dietro al microfono.                                                                                                       
I Sepultura iniziarono così ad esibirsi in alcuni locali di Belo Horizonte saltando all’attento e provvidenziale occhio della Cogumento Records che finanziò l’uscita di Bestial Invasion permettendo ai Sepultura di riuscire ad approdare sui grossi palchi diventando la band metal più famosa del Brasile.
MORBID VISIONS,SCHIZOPHRENIA,BENEATH TO REMAINS,ARISE: L’ECO DEL RIO DELLE AMAZZONI

Nel 1985,i Sepultura,poterono così vantare del loro primo split-LP Bestial Invasion che diede un notevole risalto alla band brasiliana. Incoraggiati,i Sepultura sfornarono il loro primo album ufficiale Morbid Visions, che grazie alle canzoni come Troops Of Doom,Show Me The Wrath e Mayhem che esponevano un death metal brutale e violento con tematiche fortemente anticristiane permettendo ai metallari di tutto il mondo di conoscere la neonata band che stava sprigionando fuoco e fiamme sui palchi del Brasile.                                       Nel 1987 fu la volta di Schizophrenia,album che conquistò definitivamente le attenzioni dei metallari anche in Europa che cantavano pezzi epici come From The Past Comes The Storms,Escape The Void e Septic Schizo con le quali urlavano il loro odio contro le assurdità degli uomini potenti. Le note di Schizophrenia arrivarono sin alle orecchie del produttore della Roadrunner Records che mise sotto contratto i Sepultura permettendo le ristampe di questo secondo lavoro in studio.                                                                                                    
I Sepultura ottennero così un numero sempre più crescente di fan consolidatosi dopo l’uscita del disco Beneath To Remains nel 1989 che diede l’opportunità al gruppo di imbarcarsi nel loro primo tour europeo dove si esibirono con tutti i pezzi che avevano dato maggior risalto all’album come Beneath To Remains,Inner Self,Slaves Of Pain e Lobotomy.                                                                                                                                  La svolta definitiva nella loro carriera arrivò nel 1991 con l’album Arise che fece intraprendere ai Sepultura un lunghissimo tour mondiale dove tennero live a base di un death metal tecnico e spaccabudella evidenziato in canzoni come Arise,Dead Embrionic Cells e Infected Voice che fecero diventare i Sepultura una delle band più famose degli anni ’90. I Sepultura divennero la band di riferimento per ogni persona che insegue un sogno: erano usciti dall’estrema povertà che gravava sulle loro famiglie riuscendo ad affermarsi non solo come musicisti professionisti al livello planetario,ma anche come la metal band più importante del Brasile. Ed era solo l’inizio!
CHAOS A.D.,ROOTS,AGAINST E NATION: L’ABBANDONO DI CAVALERA
E fu così che i Sepultura,quattro ragazzi scapestrati provenienti dalle più basse “favelas” brasiliane erano riusciti nel loro intento,forse inaspettato,di realizzarsi come musicisti al livello professionale che tenevano tour globali richiamando miriadi di fan appassionati di heavy metal.                                                                                                  
Nel 1993 sfornarono Chaos A.D.,disco che con canzoni come Refuse/Resist,Territory e Slave New World manda chiari messaggi di dura protesta attraverso chitarre granitiche e da un sound più cristallino e rifinito rispetto ai lavori precedenti;stile che fu mantenuto fino al 1996 quando uscì il disco Roots che con le “song” Roots Bloody Roots,Attitude e Ratamhatta rappresenta l’apice di massima espressione dei Sepultura.         Purtroppo,proprio quando la band era in cima alle classifiche musicali di tutto il mondo,una tragedia sconvolse la vita di Max Cavalera: nel 1996,un incidente si portò via suo figlio,e la moglie di Cavalera, provata  da ciò abbandonò il management della band.                                                                                                     
In questo periodo i Sepultura e Cavalera ebbero delle fastidiose tensioni costringendo Max ad uscire dalla band che proseguì con il suo tour con soli tre componenti.                                                                                                         
Ed è qui che per i Sepultura le cose cominciarono ad andar male: dall’alto della montagna su cui erano faticosamente arrivati si ritrovarono giù a scendere in una rovinosa caduta come un aereo che si ritrova all’improvviso senza carburante.                                  
La band si prese una pausa temporanea ma il ritorno nel 1998 fu tutt’altro che roseo: l’album Against fu pesantemente snobbato dalla critica e nonostante il suo seguito Nation pubblicato nel 2001 ebbe maggior successo fu anch’esso accusato di mancanza creativa rispetto ai primi album con Max Cavalera alla voce.

DANTE XXI,A-LEX E KAIROS: IL DECLINO ED IL RITORNO DEI CAVALERA
L’abbandono dei Sepultura da parte di Max Cavalera lasciò un vuoto incolmabile nella band che non riuscì più a tenere su di sé le attenzioni dei suoi fedelissimi fan;crisi che non poté essere riparata neanche con l’uscita del disco Dante XXI nel 2006. Nel 2007 lasciò la band anche Igor Cavalera a causa di incompatibilità con gli altri membri,così i Sepultura proseguirono i loro tour per la prima volta senza i fondatori fino al 2008 quando i fratelli Cavalera decisero di tornare a guidare le redini della band.                                                                     
Nel 2009,i Sepultura pubblicarono A-Lex disco che tratta tematiche ispirate al film Arancia meccanica del regista Stanley Kubrick. Nel 2011,fu la volta dell’album Kairos,ma nonostante tutto l’impegno messo dalla band,i Sepultura non tornarono mai più ai livelli che li avevano permesso di uscire dagli infimi quartieri delle “favelas” e approdare sotto le luci stroboscopiche dei palchi.
EVENTI RECENTI

Nel 2013 i Sepultura sfornarono l’album The Mediator Between The Head And Hearts Must Be The Heart e nel 2017 tornarono sulle riviste con il nuovo Machine Messiah.                                                                                                        
Attualmente,la band è alle prese con la composizione del nuovo album Quadra e noi staremo a guardare sperando forse di rivederli trionfanti come un tempo quando i lavori che composero negli ultimi anni ’70 gli permisero di raggiungere quel riscatto che portò i Sepultura ad abbandonare la rude via di periferia in cui erano confinati riuscendo a far di loro la band metal più famosa di tutto il Brasile.

DISCOGRAFIA
Morbid Visions,1986
Schizophrenia,1987
Beneath The Remains,1989
Arise,1991
Chaos A.D.,1993
Roots,1996
Against,1998
Nation,2001
Roorback,2003
Dante XXI,2006
A-Lex,2009
Kairos,2011
The Mediator Between The Head And Hearts Must Be The Heart,2013
Machine Messiah,2017
Quadra,2020

FORMAZIONE
Derrick Green,voce
Andreas Kisser,chitarra
Paul jr.,basso

Eloy Casagrande,batteria

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal: I moderni - Ed. Giunti
J. MacIver - Metal estremo - Ed. Lo Vecchio

giovedì 6 febbraio 2020

OZZY OSBOURNE - Il folle dell'heavy metal


E non poteva mancare,nel Sabba Maledetto Metal Circle,una sezione dedicata al “padre dell’Heavy Metal”,la rockstar più controversa,discussa e adulata nel mondo della musica pesante che si è fatto più droghe,ha avuto più donne e fatto più casino di qualsiasi uomo finora esistente: oggi parleremo di Ozzy Osbourne,il “madman” dell’heavy metal.           
John Osbourne nacque il 3 dicembre 1948 in un piccolo e povero sobborgo di Birmingham da padre attrezzista e madre operaia che riuscivano a stento a mandare avanti la famiglia con i loro modesti guadagni. Il piccolo John dimostrava una seria insofferenza e mal sopportava le gravi condizioni economiche della sua famiglia e il suo animo ribelle unito alla sua precarietà sociale lo portarono ben presto dietro le sbarre già in adolescenza.                                                                                                                            Grande appassionato di musica rock,in particolare dei Beatles,e conscio del suo desiderio di divenire una grande rockstar,John iniziò a cercare ad ogni modo di entrare in una band per poter realizzare il suo grande sogno trovando inizialmente l’opposizione del padre che voleva fare di John un commerciante per evitargli il futuro nelle fabbriche. Sotto l’insistenza di John,il sig. Osbourne,acconsentì di comprargli un amplificatore in modo che John potesse dedicarsi alla sua passione senza – ovviamente – trascurare i suoi impegni lavorativi;così il ragazzo si mise subito a cercare membri per formare una band tappezzando di manifesti le strade di Birmingham. A rispondere all’appello furono un ex compagno di scuola Anthony Iommi che aveva avuto vari contrasti con John e il batterista Bill Ward senza ancora sapere che insieme sarebbero diventati vere e proprie leggende viventi del mondo della musica metal.



CON I BLACK SABBATH
Verso la fine degli anni Sessanta,John Osbourne attaccò un manifesto in un negozio di dischi dove si poteva leggere della sua ricerca di musicisti per formare la band che aveva in mente da tempo. All’appello risposero il batterista e il chitarrista Tony Iommi,acerrimo rivale di John che aveva affibbiato a quest ultimo il nome di “Ozzy” a causa della sua dislessia che gli impediva di pronunciare correttamente il suo cognome. Dopo aver parlato un po’,il nuovo strano trio raggiunse un accordo ed Ozzy propose come bassista il suo amico Geezer Butler e,dopo qualche mese,i Black Sabbath erano uniti insieme senza neanche sapere che ben presto sarebbero diventati un gruppo leggendario della musica metal.                                                          
Dal 1968,i Black Sabbath iniziarono ad esibirsi in piccoli locali di Birmingham ma ci volle il 1970 per aver un po’ di notorietà con il loro primo album Black Sabbath che fu un inaspettato successo incoraggiando la band a pubblicare Paranoid,straordinario capolavoro del gruppo che gli permise di firmare un contratto con la Vertigo dandogli la possibilità di imbucarsi in tour mondiali durante gli anni ’70. Il successo a cui andò incontro la band fu eccessivamente rapido e,complice anche la morte del padre,Ozzy andò incontro ad una profonda depressione che lo portò ad abusi eccessivi di alcol e droga. Gli abusi di Ozzy e i vari contrasti con Iommi decretarono l’addio del “madman” ai Sabbath verso la fine degli anni ’70 e per Ozzy Osbourne iniziò uno dei periodi più bui della sua vita che sarebbe durato fino al 1980 quando diede inizio alla sua carriera solista.

IL MADMAN ALLA RISCOSSA: BLIZZARD OF OZZ,DIARY OF A MADMAN E BARK AT THE MOON

I dissidi con Iommi e la morte del padre portarono Ozzy Osbourne ad uno stato di profondo sconforto che si tramutò in una profonda depressione da costringerlo a abbandonare i Black Sabbath negli anni ’70. Il Principe delle Tenebre,l’uomo che aveva portato l’heavy metal sulla bocca di tutti si rinchiuse in un albergo consumandosi fra le sue innumerevoli droghe e dimenticato dal resto del mondo. Ormai sul punto di abbandonare la sua carriera di cantante e tornare in mattatoio per guadagnarsi da vivere ammazzando maiali;vide la sua vita svoltare verso gli anni ’80,quando Sharon Arden,ex manager dei Black Sabbath e fidanzata di Tony Iommi lo contattò per offrirgli un nuovo contratto per rilanciare la sua carriera e tornare sui palchi.                                                                                        
Riabilitatosi da ciò che fu il periodo più nero della sua vita,Ozzy tornò in sala prove e nel 1980 registrò Blizzard Of Ozz,primo album ed indiscusso capolavoro del madman.                                                                                        
Grazie al supporto di Sharon (che in seguito divenne sua moglie),Osbourne diede inizio alla sua carriera solista imbarcandosi in un tour globale che durò tantissimo dove migliaia di nostalgici dei Black Sabbath si unirono per supportare la rockstar più folle della storia.                                                                                                                 
 Blizzard Of Ozz è un album complesso,superbo dove la follia di Ozzy è accompagnata dalle sonorità barocche di chitarra da parte di Randy Rhoads,uno dei più geniali maestri delle sei corde che la storia ricordi,che suona con i suoi inarrivabili assoli in pezzi indimenticabili come Crazy Train,Goodbye To Romance e l’oscura ed esoterica Mr. Crowley.                                                                                                                             
Nel 1981 fu la volta di Diary Of A Madman,album che regge il confronto con il precedente con canzoni quali You Can’t Kill Rock ‘n’ Roll,Believer e molte altre che costituiscono un mix di veloci speed-song,ballad seduttrici e puri momenti atmosferici che rendono Ozzy Osbourne ormai una celebrità al livello mondiale. Anche Diary Of A Madman andò incontro ad un successo straordinario  con folle di fan devoti che si raccoglievano in religiosa ammirazione sotto i palchi dell’ex frontman dei Black Sabbath.                                         
La carriera di Ozzy era ripartita nel migliore dei modi e l’ascesa di Osbourne come rockstar acclamata al livello planetario sembrava ormai priva d’ostacoli,quand’ecco che un nuovo fulmine a ciel sereno si abbatté improvvisamente sulla sua vita: nel 1982 un maledetto incidente aereo privò il mondo di una grande leggenda della chitarra e del compagno di una vita Randy Rhoads.                                                                                    
Il periodo che ne seguì fu per Ozzy di un profondo turbamento che gettò il cantante in un nuovo periodo di sconforto durato diversi mesi. Nello stesso anno della morte di Randy,Osbourne cercò di esorcizzare il suo dolore sfornando Speak Of The Devil un live album dove ci vengono presentate versioni più modernizzate dei grandi lavori.                                                                                                                       
Nel 1983 toccò all’album Bark At The Moon uscire sugli scaffali,disco che seppur non raggiunge il livello dei primi due contribuisce comunque a rafforzare l’animo di Ozzy che canta in pezzi quali Rock ‘n’ Roll,Spiders e Bark At The Moon.                                                                                                                                        Ripresosi completamente dalla tragedia subita e conscio del suo destino che lo voleva sotto le luci stroboscopiche dei palchi Ozzy si rimise in carreggiata e dopo tre anni di silenzio tornò sotto i riflettori con The Ultimate Sin.
THE ULTIMATE SIN,NO REST FOR THE WICKED E NO MORE TEARS: OZZY CONTINUA A FAR CASINO
Dopo la pubblicazione di Bark At The Moon,Ozzy Osbourne si prese un breve periodo di riposo lontano dalle luci della ribalta evitando così gli occhi delle telecamere poiché lo tenevano costantemente sotto pressione dato che divenne oggetto di critica da parte di associazioni a tutela del buon costume nell’arte a causa della sua alta quantità di comportamenti trasgressivi anche fuori dall’ambiente lavorativo (si ricordano molti episodi di oltraggio come l’aver orinato nel 1982 a Fort Alamo su un monumento dedicato ai veterani di guerra o il famoso “incidente” nel quale Ozzy staccò con un morso la testa di un pipistrello che gli lanciarono sul palco pensando fosse finto).                                 
Dopo una lunga disintossicazione da droghe pesanti,Ozzy tornò sulle scene nel 1986 con The Ultimate Sin album che presenta molte sonorità hair metal avvertibile in canzoni come The Ultimate Sin,Shot In The Dark e Killer Of Giants che grazie al songwriting del nuovo chitarrista che sostituì per un breve tempo Randy Rhoads,conobbe ottimi livelli di vendita permettendo ad Ozzy Osbourne di intraprendere un tour che lo portò fino al Monsters Of Rock di Londra.                                                                                                                      Nel 1987,Ozzy trovò un nuovo talento da assumere nella sua scuderia nella persona di Zakk Wylde,chitarrista dei Black Label Society che si rivelò un vero e proprio talento divino delle sei corde.                         
Nel 1988 fu pubblicato No Rest For The Wicked,album con un sound più graffiante rispetto al precedente dove Zakk Wylde sprigiona tutta la sua abilità in canzoni come Miracle Man,Breaking All The Rules e Bloodbath In Paradise.                                                                                                                                   Anche questo disco conobbe un fantastico successo ed Ozzy e la sua band s’imbarcarono in un tour lunghissimo interrotto solo da un problema avuto con la legge dovuto al fatto che il madman cercò di strangolare sua moglie e manager Sharon in preda ad una pesantissima ubriacatura.                                             
Nel 1990 Ozzy Osbourne pubblicò il miniLP Just Say Ozzy e l’anno dopo vide luce No More Tears album con sonorità molto più sul rock classico che andò incontro ad un successo oltre l’immaginabile: le canzoni I Don’t Wanna Change The World,Mama I’m Coming Home,No More Tears e Road To Nowhere sono tutte canzoni che hanno permesso di vincere 5 volte il disco d’oro e hanno portato il madman ad intraprendere un tour lungo tutti i cinque continenti raccogliendo attorno a sé un gran numero di fan che consacrarono ormai la sua indiscussa posizione da rockstar al di sopra di molti altri gruppi heavy metal.                                 
Durante il tour mondiale Ozzy approdò al Pacific Amphiteatre di Costa Mesa in cui salirono sul palco Tony Iommi,Geezer Butler e Vinny Appice suonando per una buona mezz’ora i vecchi classici dei Black Sabbath. Nel 1993 Ozzy fu costretto a ritirarsi nuovamente in modo provvisorio ricoverandosi in una clinica per disintossicarsi dalle droghe e dall’alcol a cui ormai faceva sempre più affidamento per poter far fronte allo stress perenne che caratterizza quasi ogni persona che lavora in questo tipo di ambiente,dove la straordinaria fama mostra tutto il lato sporco della medaglia.                                                                                             
Ritornerà sui palchi nel 1995 con Ozzmosis,VII successo in studio dell’affermatissimo Padre dell’heavy metal.


OZZMOSIS,DOWN TO EARTH ED UNDER COVER: LA “RESURREZIONE”
Dopo essersi completamente disintossicato ed uscito dai problemi legali che stavano portando lo strampalato Principe delle Tenebre verso un profondo ed oscuro abisso,Ozzy tornò sulle scene nel 1995 con Ozzmosis,album che divise critica e fan poiché lo ritennero un album che potesse segnare una prima eclissi per la carriera del “madman” che fino ad ora aveva registrato un’ininterrotta serie di successi. L’album fu ugualmente seguito da un tour e nel 1996,grazie ad un’idea venuta in mente a Sharon,Osbourne diede vita all’Ozzfest che vide la partecipazione di vari artisti di fama internazionale.                                                                             
Nel 1997 uscì The OZZman Cometh prima raccolta dei migliori successi del cantante per starsene successivamente dietro le quinte fino al 2001 pubblicando Down To Earth. La crescente popolarità lo portò a firmare un contratto con MTV per la produzione della serie The Osbournes,dove Ozzy Osbourne e la sua famiglia interpretano sé stessi nei vari momenti della loro quotidianità.                                                                  
Smentendo le varie voci che iniziavano a circolare sul suo conto che lo volevano fuori dall’ambiente musicale,Ozzy tornò con Under Cover nel 2005 per poi riprendere con i tour che ormai regalavano stupendi momenti a vari metallari nostalgici che avevano seguito Ozzy fin dall’esordio con i Black Sabbath negli anni ’70.

PUBBLICAZIONE DEL NUOVO ALBUM ED ULTIMI ANNI
Ozzy è ormai considerato il “Padre dell’Heavy Metal”,l’uomo che più di tutti ha contribuito all’evolversi di questo genere musicale: ha creato una band divenuta storica nel panorama metal,ogni sua presenza richiama schiere di fan di ogni generazione… e nonostante il tempo passi,il madman non sembra per nulla intenzionato a ritirarsi dalle scene!                                                                                                                                        Nel 2007 pubblicò l’album Black Rain e nel 2010 Scream,dischi entrambi validi ma lontani dal sound dei suoi precedenti lavori. Nel 2013 si riunì con i suoi Black Sabbath con i quali pubblicò un ultimo disco prima di ritirarsi del tutto dalle scene nel 2017.                                                                                           
Attualmente Ozzy,dopo una serie di concerti,è in lavorazione ad Ordinary Man nuovo full-length in attesa di questo 2020.                                                                              
Poco si può dire ancora,ma una cosa è certa: non solo per essere sopravvissuto a qualsiasi tipo di eccesso, ma anche per ciò che ha fatto per il mondo della musica hanno reso immortale questo uomo e chiunque si reputi un buon metallaro ha il dovere di aspettare con trepidante avidità questo suo nuovo disco che anche se non sarà ai livelli epici dei primi lavori darà comunque conferma che il grande Padre dell’Heavy Metal resta sempre e solo il grande,mitico ed inimitabile Ozzy Osbourne.

DISCOGRAFIA
Blizzard Of Ozz - 1980
Diary Of A Madman - 1981
Bark At The Moon - 1983
The Ultimate Sin - 1986
No Rest For The Wicked - 1988
No More Tears - 1991
Ozzmosis - 1995
Down To Earth - 2001
Under Cover - 2005
Black Rain - 2007
Scream - 2010
Ordinary Man - 2020

FORMAZIONE
Ozzy Osbourne,voce
Zakk Wylde,chitarra solista
Rob "Blasko" Nicholson,basso
Adam Wakeman,chitarra ritmica e tastiere
Tommy Clufetos,batteria

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
H. Shaw - Parola di Ozzy - Ed. Tsunami