martedì 12 febbraio 2019

IRON MAIDEN - La vergine di ferro


Nel lontano 1975,nel quartiere di Leyton (nella zona orientale di Londra) vi sono due band che suonano un rock di stampo classico;quando il loro bassista,stanco dei suoi Gypsy’s Kiss  e Smiler decide di separarsi e procedere autonomamente. Steve Harris,ispirato dal film La maschera di ferro,fonda nel 1976,in piena corrente NWOBHM,gli Iron Maiden;band che sarebbe diventato un punto di riferimento per tutti i fan dell’heavy metal. Nello stesso anno,nella band,Dave Sullivan e Terry Rance come chitarristi,Ron “Rebel” Matthews come batterista e la voce di Paul Day viene posta davanti al microfono per lanciarsi nel concerto di debutto al Cart and Horses di Stratford. A fine 1975,Sullivan viene sostituito da Dave Murray degli Evil Ways,gruppo in cui militava anche Adrian Smith. Fu molto difficile,in un’epoca in cui il punk dominava le scene musicali,trovare un ingaggio: la svolta avvenne al Ruskin Arms dove gli Iron Maiden fecero fare una delle prime sfilate ad Edward The Head che sarebbe la loro mascotte ufficiale. La formazione cambia e nel 1978 Doug Sampson entra come nuovo batterista e il microfono passa nelle mani di Paul Di’Anno,conosciuto per la sua voce particolarmente timbrica e per i suoi… eccessi! Con questa formazione, gli Iron Maiden incidono The Soundhouse Tapes,disco che migliaia di metallari sarebbero disposti a spendere cifre assurde pur di averlo nelle loro collezioni. Finanziato con i soldi della nonna di Steve Harris,il disco fu stampato in 5000 copie e presentava Iron Maiden,Invasion e Prowler come tracce. Il disco finì nelle mani di Neal Kay;che,all’inizio scettico,rimase incantato dalla musica della band londinese. Prowler divenne uno dei brani più richiesti e per gli Iron Maiden iniziò una strada in discesa… verso l’alto!

IRON MAIDEN: GLI ESORDI
Con questa formazione,i Maiden,decidono di pubblicare un album più completo di The Soundhouse Tapes e nel 1980 – con la EMI – esce il leggendario Iron Maiden classico disco che avrebbe radicalmente cambiato la storia del metal. Canzoni quali Iron Maiden,Phantom Of The Opera,Transylvania e Running Free diventano pietre miliari della musica metal. L’album è un mix di melodie sorrette da potentissime ritmiche e si rivela uno straordinario successo portando i Maiden a partire nel primo tour mondiale con i Kiss ed i Judas Priest e ripagandosi degli sforzi fatti per inserirsi in un’era in cui il punk dominava i palchi. Finito il tour mondiale,il quintetto inglese ritorna negli studi per registrare il secondo successo.

KILLERS E L’ADDIO A DI’ANNO


Nel 1981,gli Iron Maiden,ritornano sotto contratto con la EMI e dagli studi esce Killers,disco con qualità sonore molto più alte del precedente che porta la Vergine di Ferro ad intraprendere la sua prima tournée mondiale come headliner. Tracce quali Killers,The Ides Of March,Murders In The Rue Morgue e Wratchild diventano i più richiesti e la band continua ad incassare un successo dopo l’altro. Ma i problemi erano dietro l’angolo: Paul Di’Anno,forse per via del successo mondiale,diventa sempre meno gestibile per i suoi abusi protando alla decisione definitiva degli Iron Maiden di licenziare il vocalist. Il posto non rimase vacante per troppo tempo: ben presto il suo posto sarà preso dal cantante dei Samson Bruce Dickinson.

L’ENTRATA DI DICKINSON: THE NUMBER OF THE BEAST

Dopo la dipartita di Di’Anno,gli Iron Maiden si misero alla ricerca di un nuovo cantante. Al Reading Festival del 1982,vi era un gruppo che stava acquisendo una certa popolarità grazie alle performance vocali del loro cantante soprannominato “Sirena d’attacco aereo” per via dei suoi acuti fuori dal normale. Il frontman Bruce Dickinson fu reclutato come voce degli Iron Maiden e divenne il loro asso nella manica che avrebbe fatto raggiungere lo stato di completamento della Vergine di Ferro. Ispirato da un sogno in cui Steve Harris assistette ad una messa nera,la band pubblica The Number Of The Beast;album che sarebbe diventato storico e presente nella collezione di ogni metallaro che si rispetti. Pezzi come 22 Acacia Avenue,The Number Of The Beast,Run To The Hills,Hallowed Be Thy Name riflettono le sonorità heavy dell’album che raggiungono il culmine;mentre gli acuti di Bruce Dickinson fendono l’aria portando gli Iron Maiden la metal band più famosa di tutti i tempi. L’album viene presentato con un tour che vede la band impegnata in tutti i continenti dove le performance musicali dei Maiden attirano schiere di metallari provenienti da ogni parte. Finito il tour,il batterista Clive Burr lascia la band a causa di stress e motivi di salute per essere rimpiazzato da Nicko McBrain dietro le pelli subito dopo.


PIECE OF MIND,POWERSLAVE E SOMEWHERE IN TIME
Dopo il tour che li aveva portati in cima alle classifiche mondiali,gli Iron Maiden si presero una breve pausa alle Bahamas dove registrarono il loro quarto successo commerciale. Piece Of Mind vide luce nel 1983 e pezzi come Flight Of Icarus,The Trooper e Where Eagles Dare diventano le chicche più suonate ai loro concerti. La performance vocale di Dickinson rimane impeccabile il nuovo batterista Nicko McBrain si dimostra all’altezza del posto assegnatogli facendo registrare agli Iron Maiden un altro primo posto nelle classifiche musicali. Nel 1984 è la volta di Powerslave,album composto da riff sparati in qualsiasi direzione che avrebbero influenzato le band metal degli anni a venire e ci fanno viaggiare all’interno di piramidi fra mummie e faraoni. Aces High,2 Minutes To Midnight,Powerslave e la lunga Rime Of The Ancient Mariner sono pezzi diventati epici e testimoniano la grande maestria di cui gli Iron Maiden sono capaci. E dopo 5 album non poteva mancare la testimonianza live con Live After Death con le canzoni più famose che incantano il palco in un concerto che sarebbe stato ricordato dopo molti anni a venire.                                   Così,dopo 5 successi,un live,ecco che pubblicano Somewhere In Time;album futuristico destinato a diventare il sesto successo degli Iron Maiden. Nonostante vi è l’aggiunta delle tastiere che fa storcere il naso a parecchi fan più oltranzisti,l’album è apprezzato grazie a pezzi favolosi come Caught Somewhere In Time,Alexander The Great,Wasted Years,Heaven Can Wait che rimarranno per sempre negli annali della storia della musica.


SEVENTH SON OF A SEVENTH SON ED IL CAMBIO DI STILE
Non stanchi dei primi sei planetari successi,nel 1988,i Maiden firmano nuovamente per la EMI per mettere sul mercato Seventh Son Of A Seventh Son. Il disco rappresenta una grande svolta musicale per il complesso NWOBHM britannico arricchendo la loro musica con riff e melodie ricavate con le guitar synth e tastiere che creano un sound mistico,quasi divino;rendendo giustizia alle tematiche dell’album. Moonchild,Can I Play With Madness? e The Clairvoyant sono lì a dimostrarlo;il disco si rivela un nuovo successo mondiale e porta gli Iron Maiden ad intraprendere un nuovo tour nei cinque continenti.

NO PRAYER FOR THE DYING,FEAR OF THE DARK E LA DIPARTITA DI DICKINSON
Di ritorno dal tour,è il turno dell’album No Prayer For The Dying essere posto sugli scaffali dei negozi di dischi del mondo. Il nuovo album presenta sonorità molto più classiche rispetto ai precedenti e canzoni come Tailgunner,Holy Smoke e Mother Russia fanno di No Prayer For The Dying un nuovo successo planetario. In questo periodo,Janick Gers diviene il nuovo chitarrista degli Iron Maiden e insieme pubblicano Fear Of The Dark nel 1992. Il disco contiene canzoni molto più veloci e tecniche di quelle scritte fin d’ora rendendosi popolare grazie a canzoni come Fear Of The Dark,Wasting Loves,Fear Is The Key e Be Quick Or Be Dead;diventando uno degli album più apprezzati dalle masse. Purtroppo,in questo periodo,si fanno sempre più frequenti i contrasti fra Harris e Dickinson finché quest ultimo,stanco,decide di abbandonare i Maiden e procedere per la propria strada. Il suo posto verrà preso da Blaze Bayley con cui i Maiden incideranno i due successivi album.


L’INGRESSO DI BAYLEY: THE X-FACTOR E VIRTUAL XI
Con Dickinson fuori,gli Iron Maiden organizzano audizioni per trovare un nuovo cantante e nel 1993 Blaze Bayley diviene il nuovo cantante della Vergine di Ferro. La nuova voce degli Iron Maiden porta un cambiamento stilistico nella musica della band e ciò si vede nel nuovo lavoro The X-Factor. L’album porta gli Iron Maiden nuovamente in tour anche se il nuovo disco non riesce pienamente a convincere il pubblico abituati alla maestosa squillante voce di Dickinson. Nel 1996 esce la raccolta Best Of The Beast contenente i migliori successi degli Iron Maiden e successivamente rientrano in studio per incidere Virtual IX. Nonostante l’alto numero di vendite anche questo secondo lavoro con Bayley come frontman viene abbastanza snobbato e rappresenta una vera battuta d’arresto per la band che ha segnato la storia nel cuore di una miriade generazione di fan dell’heavy metal.
IL RITORNO DI DICKINSON E I SUCCESSIVI LAVORI
Dopo aver licenziato (non sono del tutto chiare le cause) Bayley,Bruce Dickinson ritorna ad essere il frontman degli Iron Maiden e sembra riportare ai piedi della Vergine di Ferro qualche vecchio fan deluso dall’era Bayley. Con il ritorno di Dickinson incidono Brave New World per partire successivamente in un nuovo tour di successo e tornando in studio per incidere Dance Of Death. Più tardi è la volta di A Matter Of Life And Death che si rivela un discreto successo anche se è ormai chiaro che la vena creativa degli Iron Maiden sia esaurita. Nel 2009 è nei cinema mondiali il documentario Flight 666 incentrato sul Somewhere Back In Time tour a bordo del loro Ed Force One. Nel 2011 viene pubblicato The Final Frontier e nel 2016 The Book Of Souls,album ormai lontani dai primi esordi;ma che dire? Alla fine i Maiden sono e rimarranno per sempre i Maiden,gruppo che ha messo la fama dell’heavy metal sulla bocca di tutti,nessuna contraddizione;e il loro nome sarà ricordato e salutato da migliaia di metallari sparsi nel mondo con l’onore ed il rispetto che giustamente meritano. 



LINE UP
Bruce Dickinson - voce
Adrian Smith - chitarra
Dave Murray - chitarra
Janick Gers - chitarra
Steve Harris - basso
Nicko McBrain - batteria

DISCOGRAFIA
Iron Maiden (1980)
Killers (1981)
The Number Of The Beast (1982)
Piece Of Mind (1983)
Powerslave (1984)
Somewhere In Time (1986)
Seventh Son Of A Seventh Son (1988)
No Paryer For The Dying (1990)
Fear Of The Dark (1992)
The X-Factor (1995)
Virtual XI (1998)
Brave New World (2000)
Dance Of Death (2003)
A Matter Of Life And Death (2006)
The Final Frontier (2011)
The Book Of Souls (2016)
Senjutsu,2021

FONTI
L. Signorelli - Heavy metal. I classici - Ed. Giunti
www.ironmaiden.com
www.wikipedia.it



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