sabato 9 febbraio 2019

SLIPKNOT - Le maschere della follia




Tra i bassifondi di Des Moines,capitale dell’Iowa,vi è un gruppo di giovani studenti  che suonano un death metal alquanto malsano e scurrile: gli Anal Blast. Dopo essere apparsi in alcuni locali dell’Iowa,gli Anal Blast, sono protagonisti di una serie di cambi di line-up fino a quando non decidono di sciogliersi completamente. Ma il batterista Joey Jordison ed il bassista Paul Gray non sembrano intenzionati a mollare la musica. Insieme al loro amico Michael Shawn Crahan decidono di mettere insieme un’altra band e gli danno il nome di Ones. Nel 1993,gli Ones reclutano il cantante Anders Colsefini,il chitarrista Donnie Steele,il bassista Greg Welts e il chitarrista Josh Brainard. Sempre nello stesso anno,la neonata band cambia nome in Pyg System, per poi passare a Meld e cambiare di nuovo in Slipknot,quello che ben presto sarebbe stato presentato in moltissimi festival d’America e d’Europa. Nel 1995,gli Slipknot raggiungono la formazione stabile e nel 1996 esce il loro primo album autoprodotto (grazie ai finanziamenti dei genitori di Crahan): Mate.Feed.Kill.Repeat. Il disco è stampato in sole 1000 copie e presenta un nu metal fuori dai canoni tipico degli Slipknot mescolato a sonorità diverse. Il vocalist Colsefini e il chitarrista Brainard conferiscono a dare all’album una certa impronta hip-hop,con riff di chitarra pesanti che non nascondono un po’ di influenza dal jazz,dal funk e dal rock progressivo. Possiamo citare Some Feels,Dogfish Rising e Killers Are Quiet fra le più famose. Terminato l’album,gli Slipknot sono pronti a salire sui loro primi palchi per dare spettacolo con le loro esibizioni scellerate caratterizzate da risse dei fan con Michael Crahan,moshing ultraviolenti o le esibizioni folli di Colsefini (di cui si ricordano i vari episodi in cui,con una catena legata ai piercing sui capezzoli,si arrecava lesioni staccandosi la ferraglia che aveva addosso la pelle). Ma ciò che colpì di più di questa band era una particolarità che ancora poche band utilizzavano nella loro iconografia: le loro maschere.  Terrificanti ed agghiaccianti,ogni maschera degli Slipknot ha un suo significato ed una sua storia. La maschera di Joey Jordisono è bianca e fu usata ad una festa di Halloween del liceo. Tornato a casa ubriaco,la madre furiosa,gli afferrò la maschera e la gettò nell’immondizia. Joey,recuperatala,la indossa da allora nelle sue esibizioni con la band. La maschera di Crahan,invece,è quella di un clown. A detta da lui,la maschera giaceva tutta “sola” in un negozio e egli sentì come se lo chiamasse. Dopo qualche tempo,la band inizia a progettare un nuovo lavoro,ma sente la necessità di arricchire il suo bagaglio e parte alla ricerca di nuovi membri. Mick Thomson si aggiunge dai Bady Pit;quello che dunque loro cercano è un nuovo cantante. Un giorno,passando per un sexy-shop,sentono la voce di un uomo che canta. Entrano nel negozio,pieni di imbarazzo (chissà perche!) e iniziano a girare fra gli scaffali con finto interesse. Dopo qualche ora,con il commesso ormai irritatissimo,i ragazzi gli si rivolgono finalmente con queste parole: “basta così,ragazzo: sei dentro!”. Il giovane era Corey Taylor,allora voce degli Stone Sour;il quale felicissimo di poter urlare la propria rabbia si unisce alla band come cantante. Così,nel 1997,iniziano le prime sessioni degli Slipknot con Taylor e nello stesso anno esce Crowz. Secondo una leggenda urbana,mentre la band stava tornando a casa da una sessione di prove,trovano moltissimi corvi sulla loro strada;da qui il nome dell’album. L’album resta incompiuto anche se canzoni come Slipknot/Gently,Windows,Prosthetics e la versione strumentale di The Heretic Anthem si possono trovare su Internet. A cavallo fra il ’98 ed il ’99; Colsefini,Steele e Brainard lasciano la band nella quale si aggiungono nuovi ragazzi: il secondo percussionista Chris Fehn,il campionatore Craig Jones,il DJ Sid Wilson e il chitarrista Jim Root. Da questo punto in avanti,la band inizia il suo cammino verso la gloria.
 
IL “BATTESIMO DI FUOCO”: SLIPKNOT
Gli Slipknot,armati fino ai denti e con ben tre batteristi (idea voluta dal Clown che,secondo lui,avrebbe permesso alla band di creare un vero e proprio muro sonoro) incidono Slipknot negli studi di Malibù. L’album presenta sonorità rap metal e nu metal portate all’estremo con rasoiate di chitarra,ritmi percussionistici estremamente martellanti e una voce da gola mozzata;che portano il disco a ricevere un successo tale catapultarli sui palchi dell’Ozzfest del 1999. Le canzoni come Eyeless,Spit It Out,Surfacing e Wait And Bleed sono urla di rabbia e dolore carichi di una misantropia senza precedenti. In questo periodo non mancano i problemi: le esibizioni degli Slipknot sono famose per le loro esagerate acrobazie che i loro componenti mettono dal vivo: abbiamo Wilson usa buttarsi a “volo d’angelo” sulle folle dei loro fedelissimi fan,o il Clown di cui ricordiamo di quando sbatté contro l’asta di un microfono rischiando di spaccarsi l’occhio per sempre. Per non parlare dei loro fan: battezzati maggot da Joey Jordison,i ragazzi che fanno parte di questa schiera sono adolescenti sfigati e intrappolati nelle loro tristi realtà,che nei concerti degli Slipknot hanno trovato il loro spazio per poter scatenare la loro ira repressa. Concerti in cui non si vedono braccia spezzate e nasi rotti sono veramente pochi. Questo portò gli Slipknot ad essere continuamene presi di mira dalla MASK (Mothers Against SlipKnot) decisi a boicottare le loro violente esibizioni live. L’immediato successo degli Slipknot attirò anche l’attenzione di Ross Robinson che portò i nove ceffi nei suoi studios. Fu un periodo molto duro per gli Slipknot: isolati dal mondo,sottoposti a continue tensioni, furono “costretti” in queste condizioni a produrre il loro secondo lavoro ufficiale: fu così che vide luce il loro Iowa.
IOWA E LA LUNGA PAUSA
Le tensioni,l’isolamento e le continue pressioni da parte di Robinson,amplificano il veleno nei cuori degli Slipknot che essi concentrano nel loro nuovo lavoro. Imbevuto di sangue,odio,ira e crudeltà;Iowa diviene il loro secondo successo commerciale. Canzoni come People=Shit,Left Behind,My Plague e The Heretic Anthem sprigionano un sound composto da batterie martellanti ed assassine,chitarre estremamente distorte;molto intrise di curiose influenze death metal. I maggot  accolgono l’album con grande entusiasmo e gli Slipknot s’imbarcano per il loro tour esibendo caproni impalati dal vivo (molto probabilmente perché richiama i tempi in cui gli Slipknot si sentivano utilizzati come “capri espiatori” dalle loro comunità). Nel 2002 pubblicano il DVD di Live In Disasterpiece. Ma è in questo periodo,che la band avverte un senso di profondo malessere. Forse il successo troppo improvviso o forse la loro psiche distorta,portano gli Slipknot a iniziare a fare largo uso di droghe e alcol con conseguenti litigi ed incomprensioni fra loro. Non riuscendo più a tollerare la situazione,la band decide di prendersi una pausa: Corey Taylor torna ai suoi Stone Sour, Joey Jordison fonda i Murderdolls,il Clown progetta i To My Surprise… Inizia così la prima pausa degli Slipknot non li vedrà uniti prima del 2004.
VOL. 3: THE SUBLIMINAL VERSES: DI NUOVO AL LAVORO
Circa nel 2003,si inizia a parlare di una reunion degli Slipknot,ma i membri della band sono alquanto restii. Sono presenti ancora rancori tra loro e Corey Taylor continua a tenere le labbra più attaccate alla bottiglia che a quelle della sua donna. La svolta arriva quando,una sera,talmente ubriaco,tenta il suicidio sporgendosi dalla finestra di un grattacielo. Minacciato dalla moglie giunta all’esasperazione,Corey riesce a tornare una persona sobria e decide che è il momento di tornare con gli Slipknot. Superate le questioni che li avevano divisi qualche anno fa,gli Slipknot producono il loro nuovo Vol 3: The Subliminal Verses. L’album mantiene la durezza dei primi due ma incorpora parti più melodiche che ha permesso agli Slipknot di esplorare nuovi universi e raggiungere nuove vette musicali. L’album è un concept di frustrazioni e dolore che gli Slipknot hanno provato nel periodo in cui si erano divisi (come nei pezzi Duality,Before I Forget,The Blister Exist e The Nameless),inoltre si accenna ad un nuovo argomento: l’amore,inteso come qualcosa di perfettamente idealizzato e dunque irraggiungibile (Vermillion pt1 e pt2). Il mese successivo,inseriscono alcune performance live nel bootleg 9.0 Live. Nel 2006 rilasciano il loro DVD Voliminal: Inside The Nine per poi rientrare in un nuovo periodo di pausa.
ALL HOPE IS GONE E LA MORTE DI PAUL GRAY

Finito questo nuovo periodo sabbatico,gli Slipknot,si riuniscono nuovamente. Molti di loro non si vedeva da due anni circa: occorreva dunque tornare a parlarsi. La voglia di spaccare,in questi anni non si era affievolita per nulla e nel 2008 pubblicano il loro nuovo album in studio: All Hope Is Gone. All Hope Is Gone rappresenta un album di completamento per gli Slipknot: gli anni passati hanno permesso alla band di miglorare la tecnica,sperimentare nuove melodie da unire ai loro riff cattivi come un tempo e di salire sul carro dei mostri sacri dell’heavy metal. L’album è un successo: brani intrisi di un nichilismo disperato come Sulfur e Psychosocial prendono forma come singoli e reti come MTV non fanno che trasmettere i loro videoclip per mesi e mesi. Si possono ascoltare anche brani più melodici come Dead Memories e Snuff in cui si torna a parlare di “limerence”. All Hope Is Gone ha permesso agli Slipknot di raggiungere la perfezione: ballad neomelodiche alternate a ritmiche iraconde ci trasportano in un vortice pieno di oscurità da cui emerge un pessimismo senza fine. I palchi di migliaia di festival americani ed europei vedono il loro nome come headliner e le TV e le radio di tutto il mondo non fanno che trasmettere le loro canzoni più famose quasi come se fossero tormentoni. Ma è in questo momento che accade una tragedia che nessuno avrebbe mai previsto. Nel 2010,in un hotel dell’Iowa,il bassista Paul Gray viene trovato morto in seguito ad un’overdose e lo shock nella famiglia si fa sentire. Dopo aver commemorato il loro compagno deceduto ad una conferenza stampa dove si presentarono senza maschera,annunciano l’annullamento di molte date ed il posticipo del nuovo album. Tornati sui palchi,la band annuncia di voler produrre un nuovo album in memoria di Paul,ma qualcosa non torna: come se la morte di Paul Gray avesse cambiato davvero tutto il mondo;la band ha serie difficoltà a tornare a lavoro. L’album viene continuamente posticipato e nessuno sembra più capire cosa succeda in casa Slipknot. Corre voce che il loro produttore voglia portarli verso sonorità completamente diverse dai loro esordi,mettendo dissidi fra i membri della band. Nel 2013,viene annunciato che il batterista Joey Jordison si allontana dalla band,ma le voci della sua volontà di allontanamento,sono smentite da quest ultimo che annunciò di essersi dovuto fermare a causa della mielite trasversa. Ancora oggi,il motivo di questo comportamento da parte degli Slipknot non è ancora stato chiarito. Durante il 2012 gli Slipknot presentano Antennas To Hell,la loro prima raccolta ufficiale.

.5: THE GRAY CHAPTER E IL RITORNO SUI PALCHI

Reclutati Alessandro Venturella al basso e Jay Weinberg alla batteria,gli Slipknot pubblicano l’album di tributo a Paul Gray. The Gray Chapter vede luce nel 2014 e è un mix di melodie e pesantezza che trattano temi quali l’oscurità e l’esoterismo. L’album raggiunge le più alte classifiche mondiali e brani quali The Negative One,The Devil In I e Killpop vengono suonati ai loro live oltre ad essere trasmessi in TV ed in radio. Nonostante ciò,molti fan storcono il naso,delusi dalla mancanza di innovazione o forse perché si aspettavano qualcosa di completamente diverso dopo tanti anni di attesa.  Nel 2016,la band pubblica Day Of The Gusano un loro live girato in Messico. Attualmente,gli Slipknot hanno annunciato di essere tornati al lavoro su un nuovo album: nel 2018 viene presentato il singolo All Out Life e il nuovo lavoro è atteso per il 2019. I fan sono divisi su chi crede ancora in loro e su chi,invece,li vede ormai alla fine della loro carriera musicale. Ancora una volta,saranno gli Slipknot a dare conferma. 

FORMAZIONE
Corey Taylor - voce
Mick Thomson - chitarra
Jim Root - chitarra
Alessandro Venturella - basso
Jay Weinberg - batteria
Chris Fehn - percussioni
Michael Shawn Crahan - percussioni
Craig Jones - tastiere
Sid Wilson - DJ

DISCOGRAFIA
Slipknot (1999)
Iowa (2001)
Vol. 3: The Subliminal Verses (2004)
All Hope Is Gone (2008)
.5: The Gray Chapter (2014)
We Are Not Your Kind (2019)

FONTI

G. Della Cioppa - Heavy metal: I contemporanei - Ed. Giunti
J. McIver - Metal estremo - Ed. LoVecchio
J. Ambrose - Moshpit: Violenza sotto il palco - Ed. Tsunami
www.wikipedia.it
www.slipknotitalia.it
www.slipknot1.com

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