lunedì 4 marzo 2019

ACRYLATE - Un urlo di rabbia dalla "città dei veleni"



In Calabria,nell’Italia meridionale,vi è una piccola città fondata dagli antichi coloni Greci in cui oggi si concentrano molti dei mali peggiori nati dalla mente umana che sono fonte di numerosi problemi di questo piccolo centro abitato. Disoccupazione,corruzione e mafia regnano sovrane a discapito di molti onesti cittadini costretti periodicamente ad emigrare verso lidi più prosperi e vivibili con il fine di potersi inserire in una società in grado di dargli quelle opportunità che questa bellissima ma malcurata terra gli ha negato. La città di cui si sta accennando è Crotone ed è qui che gli Acrylate,una band di giovani ragazzi con la passione per la musica metal si formarono nell’estate del 2005. Il batterista Luca Panebianco e il chitarrista e vocalist Massimo Frasca decisero di mettere in piedi un complesso musicale che potesse dare sfogo e far urlare la loro sete di giustizia contro le piaghe che imperversano nella loro città utilizzando come armi potentissimi e velocissimi riff di chitarra accompagnati da rabbiosi blast beat batteristici che danno vita ad un sound  furioso tipicamente thrash metal. La band,che era inizialmente composta da cinque componenti,rischiò lo scioglimento in meno di un anno a causa di varie divergenze all’interno del gruppo,quando Panebianco conobbe Gaetano Lombardo che s’inserì come bassista fornendo nuovi spunti alla band già dopo le prime prove in sala di registrazione. Già dopo una settimana dall’ingresso di Lombardo,la band fece uscire così il suo primo demo e divenne una dei gruppi metal più apprezzati e conosciuti del panorama calabro.

IL PRIMO GRIDO: SOUNDS & FURY

Nel 2006 uscì il primo demo autoprodotto dagli Acrylate. Sounds & Fury fu un disco caratterizzato da una velocità e potenza fuori dagli schemi e portò gli Acrylate ad esibirsi al loro primo live al Rockauser di Albi nella provincia di Catanzaro. L’album è un concept di rabbia gridata contro il degrado cittadino del piccolo centro calabrese espressa nei pezzi come Sounds & Fury,World Of Lies e Ultras. Il nome della band iniziò così a girare in lungo ed in largo per la Calabria e sotto questa spinta tornarono a lavorare sul loro secondo demo tape: S.S.: The Killing Road.

ACRYLATE A TUTTA VELOCITÀ: S.S.: THE KILLING ROAD
Superati dunque i problemi di scioglimento e l’esperienza sui palchi della Calabria,con egual spirito racchiuso nel primo disco,gli Acrylate incisero S.S.: The Killing Road nel 2007.                                                       
Il CD – quasi ironicamente – presenta canzoni sparate a 200 all’ora come se volessero tenere testa alla velocità usata dalle auto sulla famigerata strada statale 106. Eh sì,questo è il tema toccato dall’album: la strada statale 106 che attraversa la zona industriale di Crotone è quasi sempre teatro di numerosissimi incidenti stradali dovuti alla grave mancanza di manutenzione adeguata e alla forte incoscienza degli automobilisti che non esitano a percorrere quell’odioso tratto di strada a grandissime velocità anche in condizioni di scarsa visibilità. L’album portò gli Acrylate ad imbarcarsi in un nuovo tour anche al di fuori della Calabria verso tappe come Torino,Bologna,Catania e Taranto dove numerosi fan del metallo pogarono sulle note di S.S.: The Killing Road,Acrylate,Fight The Pain e Europaradise. Le recensioni sui siti del genere furono estremamente positive e dal disco fu estrapolato il primo videoclip ufficiale degli Acrylate,Acrylate che divenne immancabile a tutti i loro concerti. Nello stesso anno,grazie alla collaborazione di Antonio Pupa,il pezzo Acrylate fu inserito (composto in due versioni) nel DVD 2 Of Acrylate,contenente anche il videoclip della canzone più il “making of” del video.                                                                                            
Chiusa questa parentesi,il 2008 fu l’anno in cui gli Acrylate ritornarono in sala prove per sfornare il celebre M.A.F.I.A,terzo demo della band.
GLI ACRYLATE CONTRO LA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA: M.A.F.I.A.
Non è di certo una novità e sicuramente lo sanno tutti,ma la ‘ndrangheta è uno dei maggiori cancri che infetta la Calabria;triste realtà che ha raggiunto ed infettato anche le alte sfere della politica che governano la Regione. La ‘ndrangheta si rende ogni anno responsabile di furti,rapine,estorsioni e altri crimini che colpiscono il territorio calabrese costando all’economia della Regione migliaia di fughe di capitali. Crotone non è un luogo esente da questa piaga (anzi,forse è la città presenta il più alto tasso di infiltrazioni mafiose di tutta la Calabria) ed è su questa scia che gli Acrylate s’ispirarono per incidere M.A.F.I.A.,album di condanna contro le cosche mafiose di Crotone. La rabbia verso la malavita è facilmente captabile in pezzi quali M.A.F.I.A.,Antology Of Slaughter e Foul Play che mettono a nudo l’enorme virtuosismo della band,che riprese nuovamente a toccare le tappe d’Italia per presentare il lavoro svolto.                                                         
Dopo un silenzio durato tre anni,gli Acrylate ricevettero l’offerta di collaborazione con la Alkemist Fanatix Europe con il produttore Frank Andiver riuscendo così a comporre il loro primo full-length: Chemical Defection,capolavoro del trio crotonese,uscì nel febbraio del 2011.

CHEMICAL DEFECTION: LA “CITTÀ DEI VELENI”
Nei primi anni ’90,Crotone era conosciuta per essere il più importante polo industriale calabrese grazie alla presenza delle fabbriche della Montedison,situate nella zona della Pertusola. La crisi del settore portò alla chiusura degli stabilimenti nel 1997 lasciando senza lavoro migliaia di crotonesi che armarono proteste durante quella che sarà ricordata con il nome di “notte dei fuochi”. I prodotti chimici delle fabbriche,purtroppo,invece di essere correttamente smaltiti furono “nascosti” sotto le tante costruzioni di Crotone come case e scuole. Nel 2009 scoppiò lo scandalo: la scoperta di rifiuti tossici come l’amianto nascosto nelle strutture crotonesi fece guadagnare alla località il nome di “città dei veleni”. Ancora oggi,la popolazione continua ad essere vittima dei tumori causati dalla “spazzatura radioattiva” sulla quale cammina ogni giorno. Sotto l’etichetta britannica Copro Records e l’etichetta italiana X-treme Rising,gli Acrylate partorirono Chemical Defection nel 2011,dopo un estenuante ma intenso lavoro negli studi di registrazione Zenith Recordings di Lucca.  L’album fu il primo full-length della band crotonese ed è in questo disco che la musica degli Acrylate raggiunse il suo apice: il disco è sviluppato con un mix letale di riff ultraveloci e paurosamente tecnici,le corde del basso danzano freneticamente fra le dita di Lombardo mentre la batteria accompagna il tempo con ritmi potentissimi e blast-beat senza fine. Il 2011 vede gli Acrylate più scatenati che mai,pieni di adrenalina dovuta all’eccitazione per il fatto di suonare il loro primo disco sotto contratto con una casa discografica. Il CD presenta pezzi presi dai lavori precedenti insieme a “song” inedite come Red Snake,Chemical Defection,Black Fog e la famosa Evilhand,pezzo apprezzatissimo da cui è stato tratto un video.  Il disco è una denuncia che racchiude l’indignazione ed il disgusto dei crotonesi contro la mala gestione dei rifiuti tossici della Montedison. Il 2011 fu un anno in cui gli Acrylate parteciparono in live di ogni parte d’Italia,da nord a sud,raccogliendo migliaia di recensioni positive in tutte le riviste e webzine che argomentano metal e portando la fama della band sulla bocca di tutti. A questo punto,finita la tournée,iniziarono le prime difficoltà per il gruppo che portò ad un “congelamento” durato fino ad oggi.



ULTIMI ANNI
Chiuso il tour,gli Acrylate si presero un anno di inattività. Quando nel 2015 decisero di ritornare all’opera,il batterista Panebianco lasciò la band dopo dieci anni di militanza. Al suo posto fu preso Ciccio Rumore,già attivo in alcune band dell’underground crotonese e si aggiunse alla band Pino Ferraro come secondo chitarrista;i cui assoli che accompagnarono i riff di Frasca diedero vita ad un nuovo rinnovo nella musica del quartetto. Sotto questa formazione,incisero la canzone Blood Of Christ successivamente proposta sui palchi italiani. Arrivati a questo punto,il futuro della band resta incerto: a causa dei problemi legati alla sfera personale dei componenti uniti allo stantio della scena metal calabrese che non risulta più essere accogliente e rispettosa come quando la band iniziò il suo percorso musicale;quando i metallari si riunivano sotto i palchi per supportare e divertirsi insieme,fermano temporaneamente i progetti del gruppo. Ciononostante,malgrado i vari problemi,Massimo continua a tenere viva la passione e l’ottimismo che hanno formato gli Acrylate fin dai primi esordi,pronto a tornare in pista con la sua band e deciso a far sentire la propria voce di denuncia contro i vari problemi della sua città sempre più trascurata e abbandonata a sé stessa,bisognosa di quel riscatto che sembra non arrivare più,costretta a dire “addio” a migliaia di persone che partono per sfuggire alla sempre più crescente disoccupazione e degrado sociale;ma con tante di quelle potenzialità che se correttamente sfruttate,farebbero di Crotone una delle città più ricche del sud Italia. Il viaggio degli Acrylate,dunque,non termina qua: si spera in un nuovo progetto in un periodo abbastanza prossimo.

A “TU PER TU” CON MAX FRASCA – Intervista al chitarrista degli Acrylate
Hail Satan Max!  Benvenuto nel Sabba Maledetto Metal Circle. Gli Acrylate sono uno dei pochi gruppi metal nella città di Crotone che sono riusciti ad avere un discreto successo sia in Calabria che nel resto d’Italia. Com’era la scena metal di Crotone quando avete messo in piedi la band?

Innanzitutto grazie Marco e grazie al tuo Sabba Maledetto Metal Circle in cui ci dai la possibilità di farci conoscere e supportare. Noi siamo nati nel 2005 e diciamo che all’epoca la scena underground metal crotonese era forse più prolifica di adesso,perché in questo momento band metal crotonesi non ne conosco sinceramente. All’epoca c’erano quelle quattro-cinque band,oltre alla cover band dei Rammstein. Poi,purtroppo,a causa dei problemi del meridione (che conosciamo tutti),molti ragazzi sono partiti… Chi a Bologna,chi a Roma,chi a Milano… E tutte queste band sono via via sparite tutte quante. Siamo rimasti noi,che,anche se un po’ a rilento per via dei problemi lavorativi che ci tolgono molte ore giornaliere per dedicarci alla band,proseguiamo. Mi ricordo dei Red Room… c’erano anche un gruppo di amici che facevano thrash ma non ricordo bene il nome. Diciamo c’è stato un po’ di movimento che ora è scomparso. Forse a Catanzaro sembra che possa essere rimasta ancora qualche band underground. ..uhm… sono rimaste band che suonavano anche allora,come i Glacial Fear,gli Zora… Catanzaro sembra resistere a questo “problema di scioglimenti di band”.

Eh già. Manca la voglia e la serietà di suonare questo genere purtroppo. E come precisato da te prima,chi ha avuto voglia di suonare l’ha ancora è stato costretto a lasciare Crotone. E non solo per suonare… Ma dimmi.. ho letto sulla vostra biografia che il progetto partì da te e Luca. Ma chi ha avuto l’idea di preciso?

L’idea di base per far nascere gli Acrylate è stata di Gianluca Panebianco,ex chitarrista dei Guns ‘n’ Escape (un altro gruppo crotonese che proponeva un sound fra il metal e l’industrial finiti anche loro nel dimenticatoio,purtroppo). Come dicevo,lui suonava la chitarra ed io cantavo con loro fino a quando non si sciolsero. Luca allora mi disse “Perché non fondare una band thrash metal composta da tre persone? Tu alla chitarra,io alla batteria e ci troviamo un bassista da inserire. L’essenziale,insomma”. Inizialmente andavamo in sala prove solo io e lui ed è in questo periodo che componemmo World Of Lies contenuta nel demo Sounds & Fury. Come puoi capire,c’era un feeling pazzesco con Luca e World Of Lies è stato il pezzo fondamentale che diede vita al progetto. Con calma,poi,abbiamo iniziato a cercare un bassista: abbiamo organizzato dei provini con alcuni musicisti crotonesi fin quando Luca non contattò il bassista Gaetano Lombardo dei Mad Monkey (gruppo dove suonava anche Ciccio Rumore,nostro attuale batterista) e da allora iniziammo a scrivere i pezzi ed a preparare i vari concerti. Grazie all’aiuto di alcuni nostri preziosi amici di Catanzaro siamo riusciti a trovare anche ingaggi in Calabria e pian piano nel resto d’Italia. Ah,una cosa che mi è venuta in mente adesso: ricordo che avevo anche un’altra band. Era un progetto a distanza che rispondeva al nome di Wishmaster con Andrea Costa,un musicista di Torino. Quando capitava che ci incontravamo,suonavamo i pezzi (che scrivevo io) contenuti in due demo ed in un singolo niente male. Purtroppo,a causa della distanza,abbandonai i Wishmaster e mi concentrai sugli Acrylate che stavano iniziando ad acquistare notorietà.

Però… le band non mancavano! Avete avuto varie esperienze,avete suonato in molte band prima degli Acrylate. Avete anche fatto live con le precedenti band?

Sì le band c’erano eccome! Nel 2005,2006 e 2007 se ne contavano un bel po’. Luca ha fatto alcuni live con i Guns ‘n’ Escape;io invece stetti pochissimo con loro e dunque non ebbi la possibilità. Gaetano fece molti concerti con i Mad Monkey. Io,con i Wishmaster,rimasi confinato in studio: eravamo solo in due e suonavo il basso,la chitarra,componevo gli assoli e cantavo mentre Andrea era alla tastiera più un altro ragazzo dietro le pelli che portava saltuariamente la sua presenza. È stata comunque un’esperienza molto significativa.
Ho letto che inizialmente eravate in cinque. Chi erano gli altri membri? Erano di Crotone? Per quale motivo vi riduceste a suonare solo in tre?

Ah,è vero me n’ero dimenticato! Sono passati così tanti anni,neanche ci penso. Sì,prima di reclutare Gaetano eravamo noi e altri tre ragazzi. Eravamo io alla chitarra,Luca alla batteria,Antonio Astorelli che cantava insieme a me: lui utilizzava uno stile di voce simile a quello di Phil Anselmo mentre io sono rimasto fedele al mio stile di sempre,in “scream”. C’erano poi Gaetano Tricoli alla chitarra e al basso… uhm… boh? Non me lo ricordo. Comunque sì,eravamo in cinque,ma non sembrava che gli altri ragazzi avessero la stessa voglia mia e di Luca di creare una band in grado di spaccare con pezzi propri,tant’è che poi abbiamo deciso di rimanere solo con la chitarra,basso e batteria. Avevamo l’essenziale per fare una band thrash metal con i controcoglioni e abbiamo detto: “ok,suoniamo noi,spacchiamo tutto e buonanotte!”

Sempre i soliti problemi anche tanti anni fa,dunque… Come e quando è nata la tua passione per il metal e la tua voglia di suonare? Il progetto Acrylate sembra una sorta di denuncia verso le varie “pestilenze” che imperversano a Crotone (eh sì,ve ne sono molti): era già questo l’obiettivo iniziale della band?

Io ho iniziato ad ascoltare metal verso il 1989/1990 e due-tre anni dopo ho iniziato a “strimpellare” la mia prima chitarra nel gruppo con i miei fratelli e poi con un gruppo un po’ più “serio”,i Dragons in cui suonavamo cover e pezzi nostri con cui abbiamo fatto un inedito nel 1996,mi sembra. Poi mi sono trasferito a Crotone e ho dovuto lasciare il gruppo. Per quanto riguarda i testi degli Acrylate abbiamo subito voluto dei testi un po’ diversi dal solito che denunciassero lo stato crotonese e della Calabria e non solo: abbiamo toccato anche molti eventi sociali che accadono quotidianamente. Per esempio,in Foul Play abbiamo parlato della strage di Erba,di Olindo Romani  Rosa Bazzi anche se comunque la maggior parte dei nostri testi argomenta quasi sempre temi sociali crotonesi,come il caso delle “Black Mountains” o l’inchiesta che fece Bruni sulle scorie chimiche radioattive vicino la Pertusola (infatti Black Fog parla proprio di questo). Si è parlato anche dei tragici incidenti sulla strada statale 106… Anche per i pezzi futuri che stiamo iniziando a lavorare le tematiche saranno le stesse.

I Dragons? Mi ricordo che avevo visto una vostra cassettina sul tuo profilo Facebook: che genere suonavate?

Facevamo una sorta di heavy metal italiano. Il cantato era bruttissimo (ride,nda),ero alla mia prima esperienza come cantante. Facevamo comunque pezzi inediti molto maideniani (infatti si può sentire di molto l’influenza). Poi ci siamo evoluti verso il genere che sapete.

Mi pare che con gli Acrylate suonasti per la prima volta al Rockauser di Catanzaro: come fu la prima esperienza? Che impressione si fece il pubblico di voi,secondo te?

Sì,fu la prima audizione dal vivo degli Acrylate. È stata una bella esperienza! Il pubblico? Beh,non c’era tantissima gente… Ricordo che comunque c’erano famiglie con bambini che erano venuti a sorbirsi un bel po’ di Thrash metal!!! Mi consola il fatto che comunque quella sera conoscemmo gli Zora ed i Land Of Hate da cui è nata un’amicizia molto profonda. L’esperienza è stata molto significativa perché abbiamo rotto il ghiaccio e siamo stati notati da molti “professionisti” del settore. Da lì abbiamo iniziato a fare altri concerti,a condividere serate con i Land Of Hate e con gli Zora… Insomma c’era movimento: mi ricordo anche di una serata fatta con… mhmm… ah sì,i Carnal Gore anche loro di Catanzaro.

Nell’album S.S.: The Killing Road avete estrapolato anche il video di Acrylate. Perché proprio quella?

Perché è quella che più ci rappresenta a livello musicale… l’omonima canzone Acrylate… Insomma,è quella che più ci appartiene! E poi Acrylate ha un impatto live davvero impressionante!!!

Concordo sull’impatto live che ha Acrylate.Ora tocchiamo il tasto Chemical Defection,vostro primo full length che rende i metallari crotonesi davvero orgogliosi di voi. Raccontaci un pochettino della vostra esperienza nel registrare il vostro disco negli studi di Lucca e di come è stato registrare il primo album sotto contratto con una casa discografica.

Questo è un bel racconto al 90%. Be,si realizzava un sogno: per un gruppo underground,partire per registrare il suo primo full length negli studi Lucca fu un ottimo traguardo. Lavoravamo in sala prove anche otto ore al giorno e il resto lo passavamo in una casa presa in affitto a Lucca. Siamo stati là un mese: prima eravamo in tre,poi Luca è tornato a Crotone per motivi di lavoro dopo aver registrato le parti di batteria. Così rimasi con Gaetano. Ci svegliavamo la mattina e andavamo a provare in studio,facevamo qualche pausa quasi sempre solo per mangiare per poi tornare in sala prove e ritornare a casa ad ascoltare i pezzi fatti durante il giorno. Insomma,un’esperienza da togliere il fiato! Vivevamo in una mansarda sopra una villetta con una piscina. Il prezzo fu alquanto onesto. Nulla,ogni tanto ci prendevamo un po’ di relax facendoci il bagno in piscina (a settembre!) e ci sono stati anche tanti altri piccoli aneddoti che resero questo viaggio fantastico. Per esempio,quando io e Gaetano uscivamo il sabato sera,tornavamo la domenica mattina e ci facevamo le lasagne a colazione (ride,nda);ricordo anche che non comprammo neanche una bottiglia d’acqua perché per un mese andammo avanti solo con bevande alcoliche… Ah,quando andavamo a fare la spesa,dovevamo andare ad un supermercato che stava a 4 km dalla nostra residenza in bicicletta. Immaginatelo: facevamo anche il ritorno in bicicletta con addosso un borsone pieno di bevande alcoliche! Abbiamo fatto veramente schifo! Tutto sommato è stato un ricordo piacevole. La nota dolente è stata quando è iniziata la distribuzione dell’album poiché la casa discografica con cui eravamo in parola dichiarò fallimento e ci trovammo con nulla in mano con tantissime opportunità ma dovevamo cacciare molti soldi di tasca nostra e dovemmo rinunciare così alla tournée in Regno Unito che avevamo programmato. Eravamo ormai senza risorse economiche. La X-treme Risinig fallì e ci trovammo un album in mano e molte delusioni ma non per questo ci buttammo giù: autopromuovemmo il nostro album facendo tappe a Torino,Crotone,Bologna e Catania. Ci rimane comunque tantissima soddisfazione anche  per molte recensioni positive che se vai a vedere hanno assegnato all’album un punteggio dal 7 in su.

Mi ricordo: fu proprio in occasione di Chemical Defection che io vi vidi per la prima volta. È un album che secondo me le azzecca tutte: tecnica,virtuosismo e sound puramente thrash metal! È stato un vero peccato che le cose non andarono come avevate sperato.Se non sbaglio il disco fu poi mixato anche in Finlandia… vero? Nello studio dove di solito provano i Children Of Bodom,credo…

Grazie per i complimenti Sabba. Il mastering lo abbiamo fatto nei Feeling Focus Studios in Finlandia,dove registrano e fanno il mastering i Children Of Bodom e gli Amon Amarth… Fu davvero una svenata ma c’è la soddisfazione nell’avere fatto un mastering in questi studios di così alto livello con strumentazioni davvero costosissime e l’impatto nel disco cambia molto.

È stato un vero passo avanti per gli Acrylate! Qual è la che ti rende più soddisfatto di questo disco? E la cosa che invece vorresti rifare se potresti tornare indietro?

Diciamo che del disco,tutto mi rende soddisfatto,sono contento al 100% del lavoro svolto. Forse,la cosa che rifareri se potessi tornare indietro… beh…vorrei fare il tour in Inghilterra,quella sarebbe stata una bella esperienza…se potessi tornare indietro cercherei in tutti i modi di poterlo fare. Be,però potrebbe anche succedere in futuro. Chi lo sa? Vedremo

…e soprattutto molto produttivo per la band! Purtroppo  Crotone non è una città che da spazio a chi suona metal e da altre parti ricevereste molte più gratificazioni che vi dovreste meritare. Beh. Molti sono curiosi di sapere del futuro degli Acrylate. Ma prima: dopo le tappe per presentare Chemical Defection so che c’è stata una piccola pausa legata al fatto della dipartita di Luca. Luca fu poi rimpiazzato da Ciccio Rumore e Pino Ferraro si aggiunse come secondo chitarrista. Per quanto tempo vi fermaste? Com’è che Ciccio e Pino si ritrovarono nella band?

Sì,Luca ci ha dovuto lasciare per motivi di lavoro. La ditta in cui lavorava iniziava ad avere problemi… Pagamenti in ritardo… E dunque dovette lasciare la band per trovare un nuovo lavoro,per gli studi e per tante altre cose. Rimanemmo io e Gaetano e optammo per Ciccio che suonava con Gaetano nei Mad Monkey e fu quindi un rimpiazzo abbastanza facile visto che c’era un buon legame. Poi pensammo di mettere una seconda chitarra soprattutto per i live,per dare un impatto maggiore e arrichire la musica della band con gli assoli di Pino Ferraro. Cosa che si rivelò positiva dato che Pino è un ottimo chitarrista ed infatti il responso che abbiamo avuto da parte di amici e professionisti del settore fu ottimo. Poi anche Pino lasciò la band per motivi legati al lavoro e alla sfera personale e siamo rimasti di nuovo io,Gaetano e Ciccio. Vediamo ora se riusciamo a partorire un nuovo lavoro.

Infatti ora mi pare che siate fermi. So che avete composto Blood Of Christ,pezzo che ho sentito ad un live di supporto ai Novembre a Cosenza. Potrebbe essere un anticipo del nuovo album?Avete già pronti nuovi pezzi?

Sì,Blood Of Christ è uno dei pezzi nuovi scritto per il prossimo disco se riusciremo a farlo. La speranza è quella di riuscirci anche se non è facile visti i numerosi ostacoli che stiamo avendo adesso. Gaetano sta lavorando a Taranto e viene quando può,Ciccio ha aperto un’attività e anche lui è molto impegnato. Pezzi nuovi ne abbiamo,insieme a Blood Of Christ ci stanno altre tre. L’intenzione di continuare c’è,quindi speriamo bene. Vedremo cosa accadrà.

Quindi cosa si potrebbe dire del futuro degli Acrylate? C’è un’alta possibilità che la band che da tanto tiene in piedi le fondamenta del metal crotonese possa tornare alla carica?

Lo spero proprio! Abbiamo provato un paio di volte recentemente e la grinta e la voglia non mancano.,ancora riusciamo a cavarcela molto bene. Quindi speriamo di poter portare avanti questo nostro progetto a cui io ci tengo tantissimo e sono molto legato. Speriamo di riuscirci,vediamo come va.

Tutti in Calabria ci teniamo Max. Allora ci aspettiamo aggiornamenti positivi nel minor tempo possibile. Fai un bel saluto al Sabba Maledetto Metal Circle ed agli utenti che lo seguono. Aspetteremo notizie dagli Acrylate appena tornerete al lavoro.

Certo,la speranza è l’ultima a morire! Grazie Marco e grazie allo staff del Sabba Maledetto Metal Circle. Ti ringrazio per l’interesse che hai avuto verso gli Acrylate,fa sempre piacere sapere che c’è ancora del buono in questo genere che soffre sempre di più ma manteniamo alto l’onore del metal. Siamo sempre Metal Defender. Ciao a tutti e complimenti Sabba per quello che fai.

DISCOGRAFIA
Sounds & Fury - demo (2006)
S.S.: The Killing Road - demo (2007)
M.A.F.I.A. - demo (2008)
Chemical Defection (2011)

LINE UP
Max Frasca - voce e chitarra
Gaetano Lombardo - basso
Ciccio Rumore - batteria

FONTI
www.metal-archives.com
www.acrylate.it







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