Lago Bodom,circa 22 km da Helsinki
(a pochi km da Espoo).
È il 5 giugno 1960,ed è in questo giorno,in questo luogo che accadde il più oscuro caso di cronaca nera
della storia della Finlandia. Alcuni adolescenti,che avevano organizzato un
campeggio da trascorrere sulle rive del lago,furono trovati brutalmente
massacrati da un misterioso assassino.
Inizialmente,venne accusato il diciottenne Nils Gustafsson unico
superstite del quartetto scagionato nel 2005 grazie ad alcune prove che
confermarono la sua innocenza.
Qualche tempo più tardi l’arresto di Gustafsson,fu diffusa la notizia di
una lettera scritta dal proprietario di un chiosco vicino al lago di Bodom che
ammetteva di essere l’autore della strage giustificando così la sua scelta di
suicidarsi (nonostante fu poi provato che avesse un’alibi,in quanto l’uomo era
con la moglie nella presunta ora in cui si consumò la carneficina). Ancor più
tardi,un uomo dei servizi segreti tedeschi ammise in un’intervista di essere l’autore
del plurimo omicidio ma non arrivarono mai prove agli investigatori finlandesi
che potessero portarlo a vivere un’esperienza “a tu per tu” con un
giudice.
Ancora oggi il caso rimane aperto negli archivi delle autorità statali
della Finlandia e il mistero che aleggia attorno al massacro alimenta molte
leggende sul lago,il più delle volte gonfiate (come le storie che vorrebbero
che le rive del lago siano abitate da spiriti,folletti e Dio sa il cazzo cosa)
per attirare turisti e curiosi che tentano di sperimentare qualche brivido
campeggiando in un luogo dove il confine fra luce ed ombra resta
sottilissimo.
Espoo,1993,33
anni dal massacro. Un giovane teenager,autentico prodigio della chitarra
elettrica e superbo genio della musica si diverte a affinare le sue doti
musicali in un gruppo di alcuni amici del conservatorio per poi annunciare la
sua dipartita subito dopo. Insieme al batterista Jaska W. Raatikainen,Alexi
Laiho,diede vita agli InertheaD,gruppo death metal influenzato dallo stile di
casa Entombed ed Obituary. L’entrata del bassista Samuli Miettinen permise di
registrare il primo demo degli InertheaD con il nome di Implosion Of Heaven pubblicato nell’agosto 1993.
Nel 1995,Miettinen lasciò
la band e il suo posto fu preso da Henkka Seppala,vecchio amico d’infanzia di
Laiho e Raatikainen;mentre questo ultimo ingaggiò Alexander Kuoppala come
secondo chitarrista e Jani Pirisjoki alle tastiere che modificarono lo stile
degli InertheaD,ascoltabile nel loro secondo demo. Con questa formazione gli
InertheaD pubblicarono Shining nel
1996,demo che gli assicurò la partecipazione ad alcuni concerti underground. In
questo periodo Pirisjoki lasciò la band e Alexi assunse il talentuoso pianista
Janne Wirman,la cui bravura assicurò il futuro successo della band. Nel 1997,un’emergente
etichetta belga,commissionò gli Inerthead per la registrazione del loro primo
full-length quando la Spinefarm Records contattò il gruppo assicurando un
contratto e l’uscita del disco all’interno dei confini della loro madrepatria.
Gli Inerthead dichiararono allora lo scioglimento per svincolarsi dal contratto
dell’etichetta belga e risorsero sotto il nome di Children Of Bodom (nome
ispirato ai tragici fatti accaduti sul lago Bodom quasi 40 anni addietro): il
lugubre canto di quelle povere anime perdute era finalmente pronto ad essere
ascoltato e il Cupo Mietitore fece la sua macabra comparsa sui palchi heavy
metal di tutto il mondo.
LA MORTE SI FA STRADA FRA I VIVENTI: SOMETHING WILD
Consegnate le dimissioni con l’etichetta
che stava finanziando le spese del loro primo full-length,i Children Of
Bodom,nelle mani della Spinefarm Records,entrarono in sala di registrazione per
produrre l’album Something Wild,primo
successo commerciale della band finlandese. Il CD,uscito nel 1997,presenta
sonorità neomelodiche ispirate agli spartiti della musica classica che
accompagnano e sostengono le sonorità vagamente black metal e power metal che
producono il sound dei Children Of Bodom,un melodic-death metal particolarmente
ricco di virtuosismo ed originalità. I riff taglienti e i velocissimi assoli di
Alexi Laiho uniti alla grande fantasia musicale della tastiera di Janne Wirman
sono un’accoppiata perfetta che sprigiona una musica che rende rilevante gli
anni passati fra le aule del conservatorio e fanno da “contorno” al cantato
scellerato e mortifero di Laiho. I pezzi Deadnight
Warrior,Lake Bodom e Touch Like An Angel Of Death diventano
delle vere pietre miliari proposte in tutti i loro concerti.
Il disco fu presentato per la prima volta ad Helsinki mentre suonavano
da spalla ai Dimmu Borgir e il concerto li rese noti alla Nuclear Blast che
distribuì le copie del disco in tutta Europa.
La band partì così per un tour che portò il nome della band – quel nome
ispirato al più sanguinoso e famigerato massacro finlandese – a essere scritto
sui flyer dei concerti metal organizzati in Europa urlando il dolore di
quegli spiriti dannati delle vittime del
lago Bodom verso una scalata che stava diventando inarrestabile.
IL LAMENTO DEGLI SPETTRI DI BODOM RISUONA NELLA NOTTE: HATEBREEDER,FOLLOW THE REAPER E HATECREW
DEATHROLL
Il successo planetario ottenuto con Something Wild incoraggiò i Children Of
Bodom a rientrare in studio nel 1999 sfornando Hatebreeder,album considerato il capolavoro della band. I concetti
dell’album precedente vengono accantonati per lasciare spazio a influenze più
classiche come Mozart;sostituendo quelle di Yngwee Malmsteen che avevano
contribuito alla composizione delle canzoni di Something Wild.
L’estro musicale
dei Children Of Bodom è portato ai massimi dell’ispirazione captabile nelle
rasoiate di chitarra udibili in canzoni come Warheart,Silent Night,Bodom
Night,Children Of Bodom e la
famosissima Downfall. Hatebreeder registrò vendite talmente
alte da permettere ai Children Of Bodom
di imbarcarsi in un tour mondiale con i Sinergy e gli In Flames estesosi
fino in Estremo Oriente dove registrarono il live Tokyo Warhearts. Il tour si
concluse nel migliore dei modi,facendo incassare alla band non solo soldi,ma
anche la soddisfazione che i loro fan stavano regalando al gruppo finlandese
con il loro supporto,facendone una band di riferimento del melodic-death
metal.
Carichi di
euforia e ormai sulla cresta dell’onda,tornarono negli studi di registrazione
(negli Abyss di Peter Tägtgren degli Hypocrisy) e nel tardo 2001,le note ed il
sudore della band diedero vita a Follow
The Reaper, album con sonorità più oscure ma allo stesso tempo più pulite
dove la chitarra di Alexi Laiho,che qui risulta non solo iperveloce come nei
lavori precedenti,raggiunge i massimi livelli di tecnica ed inventiva,con
assoli che si trovano a competere con l’originalità della tastiera di Janne
Wirman che riceve enorme spazio intingendo l’album di spettacolari influenze
power metal. Colpiscono in particolare canzoni come Bodom After Midnight,Everytime
I Die,Kissing The Shadows e Hate Me!;il successo perciò non si fece
attendere e i Children Of Bodom si reimbarcarono in un nuovo tour mondiale per
presentare il disco sui palchi davanti ai migliaia di fan devoti all’originalità
e superba complessità musicale proposta dal gruppo.
Il
ritorno in patria non fu visto come una scusa per permettersi di riposare;ma
rientrati in studio,i Children Of Bodom sono nuovamente riuniti per registrare Hatecrew Deathroll,un disco dove
predomina molto la chitarra di Alexi Laiho con canzoni ricche di influenze
neoclassiche e power metal come Needled
24/7, Sixpounder e Angels Don’t Kill che rendono l’album leggermente
più “soft” rispetto ai precedenti.
Al
termine delle registrazioni dell’album,poco prima di partire per la
tournée,Kuoppala lasciò la band e fu sostituito da Roope Rotvala,chitarrista
dei Sinergy e istruttore di chitarra di Alexi Laiho durante la sua giovinezza.
I Children Of Bodom partirono in tour insieme al loro nuovo membro e la falce
di Roy (la mascotte della band) tornò ad essere agitata sopra le teste dei fan
della band sparsi in tutto il mondo.
ARE YOU DEAD YET? E BLOODDRUNK: UNA
LEGGERA SVOLTA ALLA MUSICA DEI CHILDREN OF BODOM
Terminati i concerti,i Children Of
Bodom tornarono in patria registrando l’EP Trashed,Lost
& Strongout come anticipo in attesa del nuovo album.
Nel tardo 2005 uscì Are You Dead
Yet?,album con riff di chitarra pesanti ma molto semplici con uno stile fra
il groove e il thrash metal mai utilizzati nei precedenti lavori e ben lontano
dal mix letale di death e black che conoscevano gli ascoltatori della band
finnica.
Nonostante fece storcere il naso alle cerchie di fan più oltranziste,il
disco registrò vendite notevoli e le canzoni Are You Dead Yet?,In Your
Face,Living Dead Beat e Trashed,Lost & Strongout furono
suonate in tutto il mondo;fino ad approdare nella vicina Svezia per esibirsi al
famoso concerto Stockholm Knockout Live:
Chaos Ridden Years Nello
stesso anno furono “arruolati” insieme agli Slayer ed ai Lamb Of God per unirsi
sugli stage nell’Unholy Alliance Tour,che li vide impegnati in sede live fino
al 2007.
Nel 2008
tornarono a comporre in sala prove per registrare Blooddrunk,sesto successo del quintetto finlandese. L’album si
presenta marcio,tetro ed oscuro con riff di chitarra tendenti verso il thrash
che ricordano molto lo stile di Hatecrew
Deathroll. Con questo disco,i Children Of Bodom s’imbarcarono nel Gigantour
assieme ai Megadeth,agli In Flames ed ai Job For A Cowboy per presentare l’album
con pezzi quali Blooddrunk,Hellhound On My Trail,Banned From Heaven e la versione
riarrangiata di Tie My Rope,un
vecchio successo del gruppo.
I Children Of Bodom sono ormai
musicisti affermati e concluso il Gigantour ripartirono nuovamente in tournée
che li vide non solo di spalla a gruppi come Slipknot,ma anche da headliner
supportati da band come i Cannibal Corpse.
Il gruppo arrivò dunque
insù la vetta e la loro carriera raggiunse il massimo prestigio con le urla
delle vittime di Bodom che echeggiavano nelle orecchie dei metallari di tutto
il globo sempre presenti con le corna in aria a regalare onori e gloria al
quintetto di Helsinki,ormai palesemente inseriti nella lista dei “mostri sacri”
dell’heavy metal.
SKELETONS IN THE CLOSET ED ULTIMI LAVORI
Concluso il tour per presentare Blooddrunk,i Children Of Bodom composero
Skeletons In The Closet,album di
cover di band come Iron Maiden,Ozzy Osbourne e Slayer riarrangiate secondo lo
stile melodic-death metal della band finlandese.
Il
2011 li vide successivamente impegnati nella composizione di Relentless Reckless Forever indubbiamente
diverso da tutti i precedenti lavori compiuti: lo stile risulta molto più “lento”
e semplice e – per la prima volta! – non è presente alcuna canzone che fa
riferimento alle vicende accadute sul lago Bodom.
Nel 2013 ritornarono in
studio per produrre Halo Of Blood,disco
più snobbato dai fan;in cui,in effetti,si può notare un notevole calo dell’inventiva
della band che sembrava ormai incapace di sfornare album del calibro di Hatebreeder e Follow The Reaper.
Vi è un leggero recupero nel 2015 con l’uscita
di I Worship Chaos a cui seguì un
tour e un breve periodo di riposo fino a quando non annunciano la dipartita di
Rotvala e ritornare sotto i riflettori con Hexed
nel 2019. Se mi è concesso un
parere personale,i nuovi lavori dei Children Of Bodom non risultano più
coerenti con il repertorio caratteristico della loro discografia e dubito molto
che riusciranno a produrre nuovi album con la stessa tecnica e velocità che li
portò al successo nel ’97;ma in fondo non dobbiamo essere troppo severi nel
criticarli: i primi sei album sono un concentrato di fantasiosa maestria
musicale frutto dell’intenso studio sui banchi del conservatorio e se oggi le
vittime di quello spaventoso massacro che inzaccherò le cronache delle pagine
dei giornali finlandesi sono ricordate lo dobbiamo solo a loro. Le grida delle
loro anime sono finalmente state ascoltate!
LINE-UP
Alexi "Wildchild" Laiho - voce e chitarra
Daniel Freyberg - chitarra ritmica
Henkka "Blacksmith" Seppala - basso
Jaska W. Raatikainen - batteria
Janne Wirman - tastiere
DISCOGRAFIA
Something Wild - 1997
Hatebreeder - 1999
Follow The Reaper - 2001
Hatecrew Deathroll - 2003
Are You Dead Yet? - 2005
Blooddrunk - 2008
Relentless Reckless Forever - 2011
Halo Of Blood - 2013
I Worship Chaos - 2015
Hexed - 2019
FONTI
G. Della Cioppa Heavy metal. I contemporanei - Ed. Giunti
www.wikipedia.it
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