Ci troviamo a Lucca,una delle città
più belle e solari della Toscana. Ed in una città così ridente nessuno avrebbe
mai immaginato che nel 1993 sarebbe venuta fuori una delle band più aggressive
e ultraviolente di tutta la storia del metal italiano,gli Handful Of
Hate;gruppo che propone un black metal estremo,diabolico e micidiale come solo
in pochi si trovano in giro.
Gli
Handful Of Hate furono fondati da Nicola Bianchi e,nonostante avesse le idee
chiare fin dall’inizio,si trovò inizialmente con numerosissime difficoltà non
riuscendo a trovare membri che potessero assicurargli una permanenza
sufficientemente fissa all’interno della band. Quando la line-up riuscì
finalmente a raggiungere una certa stabilità,gli Handful Of Hate pubblicarono Goetia Summa nel 1995,primo demo
sprigionante un black metal brutale,dalle chitarre estremamente distorte ed una
batteria ossessivamente martellante. Nello stesso anno,gli Handful Of Hate
iniziarono le loro prime esibizioni live nel nord Italia e nel 1997,sotto commissione
dell’etichetta discografica Northern Darkness Records la band pubblicò Qliphothic Supremacy,primo album
ufficiale che darà il principio di una storia e di un successo che porterà alla
generazione di una musica creata unicamente dai dannati per i dannati.
QLIPHOTHIC SUPREMACY E HIERARCHY 1999: UNA DISCESA VERSO IL
BARATRO DELLA FOLLIA
E così,grazie al contratto con la
Northern Darkness Records,nel 1997 gli Handful Of Hate pubblicarono Qliphothic Supremacy,primo full-length
della band in cui si sente un black metal dotato di una furia portata ai limiti
dell’estremo,una miscela di oscenità e violenza sfogate attraverso “sguainate”
di chitarra e le urla disgraziate di Nicola Bianchi. Grazie a canzoni come Reborn From The Ashes,Prophecy Of A New Assiah’s Supremacy e Undicies Ah-Qliphah,l’album divenne
subito un grande successo e gli Handful Of Hate iniziarono i primi veri tour
richiamando moltissimi fan del black metal,felici di pogare al ritmo dell’inferno
sonoro creato dalla band.
Col
ritorno a Lucca,gli Handful Of Hate tornarono in sala di registrazione e nel
1999 pubblicarono Hierarchy 1999,album
che si differenzia notevolmente da Qliphothic
Supremacy ma che comunque mantiene tutta la brutalità del suo predecessore.
L’album divenne apprezzato soprattutto per pezzi come The XI Wings Of Death,Fleshcrawling
Blasphemy e Scars Of Damnation e
il nome degli Handful Of Hate tornò ad essere proposto ai live in Italia.
Ritornati dal loro secondo tour gli Handful Of Hate registrarono un EP,anticipo
di Vicecrown,III album di studio
della band.
VICECROWN,GRUESOME SPLENDOUR E YOU
WILL BLEED: I DANNATI CONTINUANO AD URLARE
Dopo la pubblicazione dell’EP Death From Above nel 2001,gli Handful Of
Hate tornarono sotto contratto pubblicando Vicecrown,divenuto
molto conosciuto grazie a pezzi come Beating
Violence,Risen To Abuse e Hierarch In Lust che evidenziano tutta
la bestialità del disco.
Il
disco fu seguito da un nuovo tour e successivamente da altri due EP,per poi
tornare con Gruesome Splendour nel
2006,nuovo disco pubblicato sotto consenso della casa discografica. È in questo
disco che gli Handful Of Hate effondarono tutta la loro efferatezza con la
belluina Livid (divenuta immancabile
a tutti i loro concerti) e Grotesque In
Pleasure,Rotten In Vice la cui fama iniziava a crescere anche
oltralpe.
Anche questo disco diede seguito ad un
intenso tour dove la musica “spacca-ossa” degli Handful Of Hate investiva con
un’enorme ondata di violenza i fan giunti da ogni parte d’Italia.
Concluso il tour gli Handful Of Hate ritornarono nel 2009 con You Will Bleed,quinto successo in studio
che dimostrò come gli Handful Of Hate riuscissero a comporre musica ancora con
lo stesso spirito marcescente anche dopo quattro album di fila. Da
qui in avanti,il nome mefistofelico degli Handful Of Hate diverrà estremamente
popolare fra le schiere di fan del black metal italiane ed europee e nel 2013
tornarono fuori dalla sala prove con To
Perdition,VI full-length.
TO PERDITION,ADVERSUS E ULTIMI ANNI
Ormai divenuti un gruppo di culto
nell’ambiente black metal gli Handful Of Hate si diedero nuovamente da fare
e,dopo un breve periodo di pausa,tornarono nel 2013 con To Perdition,album che ripropone il loro black metal d’artiglieria
che tortura follemente chiunque presti il minimo ascolto.
Il disco,una volta pubblicato fu
seguito da un tour che toccò molte tappe d’Italia compreso il sud (si ricorda
il concerto dove furono ospiti da headliner al Calabrian Metal Inferno di
Catanzaro nel 2014).
Finito il tour di To Perdition,gli
Handful Of Hate prestarono circa sei anni di silenzio fino alla primavera del
2019 quando tornarono sotto lo sguardo dei demoni infernali con il nuovo
successo in studio,Adversus. Attualmente,gli Handful Of Hate sono sui palchi
metal d’Italia per la promozione del loro VII lavoro decisi più che mai a
seguire il loro insano cammino e a raccogliere a sé nuove schiere di anime per
incatenarle nella perdizione eterna fra innumerevoli depravazioni ed oscenità
di ogni tipo.
LA PAROLA A NICOLA BIANCHI
Hail satan Nicola! Benvenuto nel Sabba Maledetto Metal
Circle. Grazie per il tempo che ci hai concesso. Prima di tutto,come è nato il
progetto degli Handful Of Hate? Riuscisti ad avere immediatamente la strada
spianata o trovasti qualche difficoltà?
Ciao e grazie a te per lo spazio che
ci dai. Gli Handful Of Hate nacquero ufficialmente nel 1993 in autunno dopo che
riuscii a chiudere la line up trovando un bassista. All’epoca trovare musicisti
era molto difficile. Nacquero dalle ceneri dei Dust Of Darkness,band che
mescolava black metal al dark ma rimase solo a livello nominale,eccetto un
pezzo che scrivemmo Cure For Something Good.
La
strada non fu spianata e fu difficilissima sin da subito. Basti dire che nell’estate
1994 morì il nostro bassista Ugo Pandolfini. Da li accelerammo per riuscire a registrare
il demo Goetia Summa che uscì nel
1995. Seguirono svariati cambi di line-up,casini enormi che si susseguivano
regolarmente ma,se oggi sono ancora qua a raccontarvela,è stato per la tenacia
e la coerenza che ho mostrato in questi 26 anni di storia senza mai arrendermi.
Quando smetterò sarà per mia scelta.
Gli Handful Of Hate propongono un black metal di una violenza
senza compromessi: è chiara l'influenza dei Marduk! Quali sono le altre band
che influenzano la musica della band? E perché proprio loro?
Sin dall’inizio ci siamo ispirati ad
un mix tra il black di origine svedese Bathory,primi due lavori dei Marduk,ma
anche band proveniente dall'altra parte del mondo: Blasphemy e primi Morbid
Angel. Per noi il connubio tra il black efferato ed il death metal più oscuro
era la forma ideale di musica.
E i temi? Sembrano molto incentrati sulle oscenità e sulle
depravazioni,quasi come nel brutal death metal. Perché vi siete distaccati dai
temi classici del black metal come satanismo,oscurità ed anticristianesimo?
A differenza del Brutal o Grind,la
nostra perversione è molto mentale ed estetica e non tocca il gore o lo
splatter dal gusto medico. Le classiche tematiche Black le ho sempre reputate
riduttive e puerili,almeno nei modi che le ho visto perpretare dalla maggior
parte delle band. Stare ad urlare “Satan! Satan!” o inneggiare al ghiaccio ed
alle foreste,beh,mi fa sorridere. Affrontiamo l’uomo,la mente,il Pensiero.
Facciamo di certe tematiche un repertorio più “alto” e meno banale.
Esordiste con Qliphothic Supremacy nel 1997 diventando uni dei gruppi più
significativi del black metal italiano. Riusciste a farvi notare fin da subito
dalla Northern Darkness Records? Come avvenne l’esordio di preciso? Racconta
Ai tempi dopo aver stampato il demo Goetia Summa ed averne dati in giro veramente tante copie partecipammo
prima ad una compilation tape “Eternal Rest” curata da uno dei due soci della
Northern Darkness Records con un pezzo inedito Undecies Ah-Qliphah e da li il passo fu breve. Erano altri tempi,
ricordo che la prima stampa di un cd era 1500/1600 copie,cosa adesso
impensabile. Bastava un po’ di impegno e costanza e vendevi,spargendo copie in
giro per l’Europa ed il mondo con molta facilità. Uscì l’album nel 1997 e da li
un po’ di live in giro. Sarebbe bastato un po’ più di impegno da parte dell’unico
socio rimasto nell’etichetta per promuovere ed evadere tutte le richieste di
questo album e del successivo ed avremmo fatto ottimi numeri. Ora il primo album
è stato ristampato su cd,il secondo Hierarchy
1999 è sold out da almeno 2 anni... Ci stanno arrivando proposte per
ristampare entrambi su vinile... vedremo.
Da quanto tempo suoni la chitarra? Come hai iniziato? Come e
quando hai iniziato ad ascoltare metal? Quali sono i musicisti che ti hanno
fatto venire la passione per questa musica e - conseguentemente - la voglia di
suonare?
Ho iniziato a suonare chitarra classica
a 10 anni circa. Poi il conservatorio. A 14 anni (prima liceo) mi era presa
bene per le copertine con tutti quei mostri e simboli della band metal (Eddie
degli Iron Maiden,per esempio). Iniziai con The
Number Of The Beast,poi AC/DC Back in
Black... dopo poco ero già a Sepultura,Obituary,Morbid Angel,Bathory e così
via... Non ho un chitarrista in particolare che mi ha ispirato. Ne stimo molti,ma
è la musica che mi trascina più di ogni altra cosa.
E la devozione per il black metal come è nata? Cosa rappresenta
il black metal per te?
Dall’inizio fino a qualche anno fa
era una filosofia di vita. Adesso ti accorgi che,dopo tanti anni,un certo genere
musicale ti entra dentro e diventa una parte di te. Un modo di pensare,di
vivere,di costruire la tua vita. Non senti più la necessità di “apparire”
perché lo sei dentro. Riguardo la nascita io ho rincorso e subito il fascino dei
generi estremi. Sempre di più,sempre oltre.... ed il black metal per me era il
più completo ed estremo di tutti all’epoca.
Parliamo un po’ di Adversus,il vostro nuovo full length pubblicato
nella primavera di questo anno. Su cosa sono incentrate le tematiche? Qual è il
tema principale dell’album? Sei pienamente soddisfatto o ci sono delle parti
che vorresti fare qualche ritocchino? Ritieni che la risposta del pubblico sia
stato abbastanza positiva nei confronti di questo nuovo sforzo?
Adversus è uscito lo
scorso 10 maggio;al momento tutte le persone che lo hanno ascoltato,sia amici
sia nuovi supporters,sono rimasti entusiasti. L’album ha avuto una gestazione
lunghissima dovuta a mille problemi ma alla fine ci siamo riusciti. E' indubbio
e normale che riascoltando i tuoi lavori faresti sempre qualche piccolo
ritocco. In questo caso,rispetto ai dischi precedenti,ritoccherei veramente
poco.
Il
concept dell’artwork è basato sulla rivisitazione del “Book Of Kells” un testo
agiografico altomedievale. Nella band ci sono due storici del Medioevo: io ed
Andrea. Ho sempre dato un tocco di storia nei miei testi ed anche nei miei artworks.
Questa volta il contributo è stato preponderante. Le tematiche sono quelle da
anni affronto anche se negli ultimi 3 album è aumentato l’interesse verso l’iconografia,il
martirio,la penitenza escatologica e la tortura.
Come giudichi l’accoglienza della musica degli Handful Of
Hate in Italia? Ed all’estero? Dove ritieni che gli Handful Of Hate siano
maggiormente apprezzati?
All’estero,facendo fatica a farci conoscere,anche
perché non abbiamo una continuità costante di tour e date di supporto alle
releases,dobbiamo ogni volta conquistarci il pubblico cercando di impressionare
e fare la differenza. Ci sono paesi dove siamo un poco più conosciuti quali
Spagna,Nord della Francia,Grecia e qualche altra regione tra Germania,Rep. Ceca
etc. E' indubbio che il grosso del pubblico sia in Italia.
Voi siete di Lucca se non sbaglio... ritieni che la scena
metal a Lucca permetta possibili nascite di band che abbiano voglia di suonare
questo genere?
Io sono di Lucca ed Andrea
(Chitarra) di Pietrasanta (prov. di Lucca). Qua in giro io non vedo una scena
metal e neppure molti musicisti. Forse sono io poco informato ma la mia città è
sempre stata piuttosto povera di bands estreme ed ora ancor di più.
Sembra che oggi i giovani metallari non supportino più il
metal con la giusta devozione come accadeva tanti anni fa. Perché,secondo te?
Cosa è cambiato rispetto al passato?
Conseguenza del mondo social?
Sinceramente non saprei. Io ho sempre seguito la musica. I proclami,le chiacchiere
e molte dichiarazioni pseudo acculturate (imbarazzantissime) nel Black Metal le
ho ignorate. Forse è anche per questo che la mia band non è mai stata inserita
a pieno nel genere o ha sempre fatto vita a se?
Perfetto Nicola abbiamo finito. Ti ringraziamo per la tua
disponibilità . Fai un saluto allo staff del Sabba Maledetto Metal Circle.
Grazie a tutti per lo spazio e la
chiacchierata. Invito chiunque a venirci a vedere live. Questo è il modo migliore
per supportare una band.
LINE-UP
Nicola Bianchi,chitarra e voce
Andrea Toto,chitarra
Luca Buti,basso
Aeternus,batteria
DISCOGRAFIA
Qliphothic Supremacy,1997
Hierarchy 1999,1999
Vicecrown,2003
Gruesome Splendour,2006
You Will Bleed,2009
To Perdition,2013
Adversus,2019
FONTI
Nessun commento:
Posta un commento